Il consigliere comunale Angelantonio Angarano illustra all’Amministrazione e alla città intera le proposte del Partito Democratico in materia di imprese, giovani, fisco e non solo.

«Tanto per cambiare il Consiglio comunale è stato convocato per “prendere atto” di una nuova serie di debiti fuori bilancio.

C’è poca differenza tra il fatto che derivino da sentenze o procedimenti esecutivi, spese legali o lavori di somma urgenza, di fronte al fatto che sarà la Corte dei Conti a certificare, come peraltro ha già fatto per il Rendiconto 2011, il fallimento amministrativo della Giunta Spina.

Il danno, che ormai da tempo -con alto senso di responsabilità- denunciamo nel tentativo di sensibilizzare un deciso cambio di rotta, è che queste scelte amministrative si ribaltano sui cittadini in termini di minori servizi e maggiori tasse locali. Ed il fatto che in Consiglio non si riesca con serenità a discutere di questo la dice tutta sulla considerazione e sulla consapevolezza che ha l’amministrazione Spina della situazione socioeconomica in cui versa la nostra città.

Infatti assistiamo a monologhi del Sindaco Spina in cui si rappresenta una realtà tutta “rose e fiori” dove all’ormai consueto elogio della continuità amministrativa col suo predecessore (chissà perché si sono offesi dai palchi dei comizi per anni se poi sono così simili !?!) si accompagna la incomprensibile esaltazione per i risultati (di ordinaria amministrazione) raggiunti in una città che di ordinario ormai ha ben poco.

A meno che non si voglia ormai prendere atto della “ordinarietà” della crisi del piccolo commercio di vicinato, della emergenza abitativa, della mancanza di opportunità di lavoro, dell’allontanamento dei cittadini e soprattutto dei giovani dalla politica, della situazione della sicurezza urbana, dell’aumento spropositato della tassazione locale, dell’abbandono in cui versano alcune zone della città (soprattutto centro storico, la 167, Sant’Andrea, corso Umberto e Seminario), del degrado dei parchi pubblici e del verde cittadino.

In realtà di ordinario c’è la mancanza cronica di una credibile visione a medio/lungo termine della città in cui vorremmo vivere che rende una stucchevole vanagloria anche la ostentazione dei finanziamenti ottenuti dalla Regione: a che sono serviti se non è migliorata la nostra qualità della vita, se non si è sviluppata la nostra vocazione turistica, la nostra vocazione agricola, se non sono serviti a rilanciare l’economia cittadina e a creare occasioni di occupazione stabile?

Sia ben chiaro che nessuno critica la bontà di quei finanziamenti ma bisogna prendere atto che la mancanza di capacità programmatica unita ad una patologica ricerca del consenso per finalità di sopravvivenza politica da parte dei nostri amministratori non ha permesso un sereno confronto con la città all’interno di una cornice di costruttivo percorso di partecipazione democratica.

E quindi al di la delle nostre proposte emendative in occasione del bilancio previsionale e dei Regolamenti delle imposte locali, al di la delle nostre interrogazioni, che ormai costituiscono gli unici momenti di apertura di un dibattito sulla situazione amministrativa della città, non rimane altro che assistere ai consueti Consigli comunali che “riconoscono” debiti fuori bilancio.

Eppure noi continuiamo a pensare che esista un nuovo modo di affrontare le sfide complesse che i moderni amministratori si trovano a fronteggiare; che la buona politica non sia una chimera.

E non ci vuole molto a riattivare un circuito virtuoso: bisognerebbe seriamente coinvolgere i cittadini attraverso l’informazione e la trasparenza per essere liberi ed effettuare scelte consapevoli.

A tal proposito perché non accogliere il nostro suggerimento di pubblicare un “Bilancio Sociale” che è uno strumento straordinario di rendicontazione all’intera collettività sulla qualità della relazione tra l’amministrazione e la città, attraverso la rappresentazione di un quadro omogeneo, puntuale, comprensibile a tutti e trasparente della complessa interdipendenza tra le scelte politiche dei nostri amministratori ed i loro riflessi sulla qualità della vita dei cittadini.

Sarebbe un momento importante di verifica, anche in termini etici, della politica agli occhi della comunità di riferimento; un’occasione per rendere possibile un controllo più ampio da parte dell’opinione pubblica in termini oggettivi e comprensibili.

Colgo l’occasione anche per fare almeno altre due semplici proposte per contribuire a migliorare il rapporto con i cittadini.

La prima: anziché pubblicare manifesti sulla (surreale, presunta o quantomeno opinabile) diminuzione della TARI, perchè non impegnarsi a diffondere in maniera ampia il fatto che il Governo Renzi ha attivato un Fondo Garanzia Prima Casa, volto alla concessione di garanzie nella misura massima del 50 per cento della quota capitale di mutui ipotecari per l’acquisto (ovvero l’acquisto con interventi di ristrutturazione e accrescimento di efficienza energetica) di immobili da adibire ad abitazione principale del mutuatario?

Il Fondo rappresenta un importante misura di sostegno per favorire l’ accesso al credito per la casa oltre che un immediato impulso alla crescita attraverso il rilancio del settore immobiliare.

Non c’è più un tetto massimo di ISEE e ci sono delle categorie che hanno priorità rispetto ad altre: le giovani coppie, i nuclei con un solo genitore e figli minori, chi abita in case popolari,i lavoratori atipici di età inferiore ai 35 anni. Per queste categorie, e solo per loro, si applicano anche delle agevolazioni sugli interessi.

La seconda: perchè non scommettere davvero sui giovani attivando uno sportello di ”Garanzia Giovani”, il Piano per la lotta alla disoccupazione giovanile che prevede investimenti in politiche attive di orientamento, istruzione e formazione, percorsi personalizzati ed inserimento al lavoro, a sostegno di giovani tra i 15 e i 29 anni che non sono impegnati in un’attività lavorativa e non sono inseriti in un percorso scolastico o formativo.

Sarebbe utilissimo attivare presso il Palazzo di Città uno “sportello dedicato”, raggiungibile anche attraverso mail, dove raccogliere i dati, fornire l’assistenza necessaria in tutte le fasi della procedura ed effettuare l’iscrizione alla piattaforma regionale di Garanzia Giovani.

Successivamente l’iscritto potrà essere convocato dal Centro per l’impiego per il cosiddetto profiling che consiste nell’elaborare una scheda (profilo) in un’ottica di personalizzazione delle azioni erogate.

Per le aziende che successivamente decideranno di assumere gli iscritti al piano Garanzia Giovani sono previsti dei bonus occupazionali cumulabili con gli sgravi previsti dalla riforma del lavoro. L’eventuale assunzione è preceduta da un tirocinio di sei mesi che è retribuito per il giovane selezionato ed è gratuito per l’impresa ospitante.

Ancora una volta noi lasciamo la “propaganda politica”, le “fruttuose trasferte istituzionali” e le “memorabili inaugurazioni” agli onnipresenti rappresentanti della giunta Spina e preferiamo concentrarci sui problemi, accendere i riflettori sui disagi e proporre soluzioni utilizzando i canali istituzionali che ci è consentito dal nostro attuale ruolo di minoranza in Consiglio con l’auspicio di rappresentare una seria e credibile alternativa di governo».