“La recente invasione dei ‘Parrocchetti monaci’ della specie Myiopsitta Bonaparte alle colture da frutto nelle campagne di Bisceglie e del nostro territorio ha creato danni all’agricoltura. Si tratta di un fenomeno che già da qualche anno flagella le produzioni di frutta, con una predilezione per le mandorle, complice una straordinaria abilità nel beccare e rompere il guscio, estraendo il frutto e lasciando il mallo attaccato all’albero. Anche in seguito ad alcuni sopralluoghi effettuati, ci siamo attivati per comprendere le modalità da seguire per il riconoscimento dei danni all’economia agricola locale. Le aziende e gli imprenditori colpiti possono inviare istanza corredata dalla documentazione indicata nel modello di domanda alla Regione Puglia, segnatamente al Dipartimento Agricoltura, Sviluppo Rurale ed Ambientale – Sezione gestione sostenibile e tutela delle risorse forestali e naturali – Servizio valorizzazione e tutela risorse naturali e biodiversità. Tra la documentazione da allegare alla domanda dovrà esserci la relazione tecnica asseverata, redatta da tecnico abilitato, completa di documentazione fotografica e da ogni altra documentazione aggiuntiva che il richiedente ritenga utile all’attestazione del danno”. Lo dichiara Gianni Naglieri, Assessore all’agricoltura del Comune di Bisceglie.
“L’introduzione di specie aliene invasive (acronimo inglese IAS) provenienti da altri habitat e trasferite volontariamente o involontariamente dall’uomo, ha provocato impatti dannosi e continua a incidere negativamente sugli ecosistemi e sulle attività produttive minacciando anche la salute delle persone”, aggiunge l’assessore Naglieri. “Il fenomeno è ancora poco conosciuto al grande pubblico ma le attività di informazione e sensibilizzazione si stanno moltiplicando per salvaguardare la biodiversità degli habitat autoctoni. È quindi fondamentale adottare le dovute contromisure, per esempio seguendo e applicando i codici di condotta del Programma Europeo LIFE ASAP, che ha come obiettivo ridurre il tasso di introduzione delle IAS sul territorio italiano e mitigarne gli impatti”.