“Una nuova storica, preziosa opportunità per rilanciare l’economia e lo sviluppo della Città favorendo l’occupazione”. Con queste parole il Sindaco di Bisceglie, Angelantonio Angarano, ha spiegato il senso della delibera di giunta con la quale l’esecutivo propone al Consiglio Comunale di adottare una variante all’articolo 44 delle Norme tecniche di attuazione del vigente Piano Regolatore Generale per consentire l’insediamento di attività commerciali e per la distribuzione oltre che direzionali anche nelle aree artigianali Sud ed Est e nella zona industriale ubicata in via Lama di Macina.
“La netta e anacronistica separazione delle zone prevista nel P.R.G. del 1977 determina, difatti, notevoli difficoltà negli insediamenti di attività produttive, specie per le attività commerciali”, ha motivato il primo cittadino di Bisceglie. “Allo stato attuale, infatti, a Bisceglie vi sono tre zone commerciali dotate di strumenti urbanistici attuativi ma solo due completamente urbanizzate: quella in via Giovanni Bovio e quella in via Padre Kolbe, essendo quella in via Imbriani solo parzialmente urbanizzata. Di contro vi sono le zone artigianali Est (via Imbriani) e Sud (via Ruvo di Puglia) che seppure completamente dotate di urbanizzazioni, presentano lotti non ancora edificati e lotti con opifici dismessi che sono difficilmente riconvertibili in attività più attuali proprio a causa della netta separazione contenuta nel vigente Piano Regolatore Generale”.
“Con questa misura”, ha aggiunto il Sindaco Angarano, “incentiveremmo la nascita di nuove attività commerciali laddove oggettivamente mancano e favoriremmo la riconversione degli opifici già esistenti e inutilizzati variandoli con destinazione commerciale e una minore volumetria. Di fatto le nostre aree artigianali e zone industriali diventerebbero paragonabili alle zone produttive di città limitrofe, dove si possono insediare contemporaneamente attività di trasformazione e attività commerciali, con tutte le prospettive e potenzialità connesse. Ciò rappresenta una potente leva di sviluppo e crescita economica che avrebbe indiscusse ricadute positive sull’occupazione. Naturalmente rimarrà alta l’attenzione al consumo di suolo e alla sostenibilità ambientale, soprattutto nella riconversione dei capannoni che oggi sono abbandonati. Un ringraziamento agli Assessori Consiglio e Lorusso e al Dirigente dell’Ufficio Tecnico, Arch. Giacomo Losapio, per l’apporto fornito”.
La variante prevede l’applicazione, per le sole attività commerciali e per la distribuzione nonché direzionali, della densità edilizia attualmente fissata dal P.R.G., pari a 4mc/mq, senza modifica dei restanti parametri edilizi ma con l’obbligo di individuare le aree per standard urbanistici, in riferimento alla attività da insediare, e precisamente 80 mq ogni 100 mq di superficie lorda di pavimento di cui almeno la metà da destinare a parcheggio, sempre al netto delle strade pubbliche.