Il consigliere di opposizione Gianni Casella interviene via facebook sul bando per la concessione di spiagge libere attrezzate lungo il litorale biscegliese. Per l’esponente Dc il bando pubblicato di recente (leggi qui) non è in realtà aperto a tutti gli imprenditori: “Stamattina leggendo il bando, precisamente all’art. 4 requisiti di partecipazione, all’ultimo capoverso, riporta tale dicitura <<possono partecipare alla procedura i soggetti previsti dall’art.45 c.1 d.lgs. 50/2016 iscritti alla cciaa per le categorie di attivita’ turistico–ricreative>>. Vorrei precisare che tale iscrizione alla camera di commercio (turistico-ricreative) riguarda le attività di alberghi, residenze turistico alberghiere, motel, villaggi”. Il politico centrista si rivolge quindi all’amministrazione comunale ponendo il seguente interrogativo: “Se è un bando pubblico e quindi possono partecipare tutti color che sono interessati e che intendono investire in tali strutture per la relativa gestione, perché limitare la partecipazione solo alle attività turistico-ricreative? Mi chiedo perché escludere a priori imprenditori di varie categorie e comunque appartenenti alle categorie di bar, ristoranti, pizzerie o società che hanno nel loro statuto la possibilità di investire in tali attività ma non sono iscritte per quelle categorie”. Altro aspetto del bando, che secondo Gianni Casella desta perplessità, è quello legato al rilascio delle autorizzazioni per l’apertura delle attività: “I concessionari dovranno a loro spese chiedere tutti i pareri e le relative autorizzazioni per l’apertura di tali attività e, a quanto sembra, tali pareri e autorizzazioni sono abbastanza complessi tanto da richiedere tempi lunghi per il relativo rilascio. Se per caso il rilascio dei pareri e autorizzazioni fosse non celere, non sarebbe il caso di far partire gli effetti della concessione una volta ottenute tutte le autorizzazioni? Ciò produrrebbe un duplice effetto positivo per il comune e cioè miglior servizio migliori offerte”. Casella chiude il suo intervento sottolineando come il suo sia un intento costruttivo e propositivo per migliorare un importante bando: “Penso sia necessario rivedere il bando, soprattutto in riferimento all’art. 4 requisiti, e quindi contestualmente prolungare la data di scadenza della presentazione delle domande, al fine di evitare inutili e dannosi contenziosi. La mia è una proposta fatta con spirito propositivo e volta a far si che questo bando produca i suoi effetti senza escludere nessuno. Spero solo sia stato un errore commesso per la fretta di fare e non altro, comunque si è ancora in tempo per correggere”.