“Mi dispiace che Napoletano continui a mostrare di non essere cambiato: capisce solo lui alcune cose, le traduce nel magico (con la ‘K’) mondo di Spina e le racconta a modo suo. Io non ho sondaggi, come sostengono di averne loro, gli unici sondaggi in mio possesso sono quelli della strada che, voglio ricordare loro, frequento con assiduità da sempre. La strada mi dice che la somma di Spina più Napoletano non rappresenta una proposta politica, ma si rivolge al passato. Bisceglie ha già dato. Hanno già lasciato traccia del loro passaggio, gli storici giudicano i risultati e si rassegnino a farsi giudicare dai cittadini il 10 giugno“, questo è quanto ha affermato l’onorevole Francesco Boccia (Pd) nel corso di una conferenza stampa organizzata nel pomeriggio di ieri, 4 giugno, a proposito della situazione politico-elettorale attuale.
“Penso che la loro storia politica nella città di Bisceglie sia finita“, ha dichiarato netto il deputato democratico, “Sono sicuro che l’unico che interpreta il modo più corretto possibile i princìpi del Partito Democratico sia Vittorio Fata per le proposte che avanza, per come coniuga sviluppo e attenzione agli ultimi e sono salito sul suo palco perché Spina l’ha lasciato solo, io invece penso che il coraggio di Vittorio sia un coraggio importante perché consentirà alla città di uscire dall’era Spina-Napoletano“.
“Io non ho detto di essere sicuro che Napoletano andrà al ballottaggio”, ha precisato Boccia rispondendo alle affermazioni di qualche giorno fa di Francesco Spina, “Ho detto che se andrà al ballottaggio, Bisceglie ha una certezza: io salirò sul palco dello sfidante. Sia chiaro che non ci sarà più alcuna ricongiunzione politica con quel modello culturale e, quindi, mi auguro si possa inaugurare una nuova stagione riformista a Bisceglie partendo da Vittorio Fata e da tutti i candidati della lista a suo sostegno”.
“Vorrei una città che parlasse di più di futuro e di sviluppo sostenibile”, ha evidenziato Boccia, “di spazi per i giovani, di wi fi ovunque, di spiagge per tutti. Una città in cui i giovani capiscano che è più necessario studiare anziché essere amico di qualche politico per ottenere posti di lavoro. Mi auguro che dall’11 giugno inizia una stagione nuova. Per quanto mi riguarda, per la mia città, io ci sono stato e ci sarò sempre, indipendentemente dal mio ruolo”.