La caccia come misura anticrisi per il comparto turistico, a proporlo è il consigliere regionale in quota PD Filippo Caracciolo. “La Regione accolga le istanze del comparto venatorio per la promozione del paesaggio e l’incentivazione del turismo di settore, tutelando nel contempo l’ambiente ed il rispetto della fauna” ha dichiarato Caracciolo presidente della V commissione consiliare ambiente della Regione Puglia. L’esponente PD poi prosegue: “La Regione ha fortemente limitato il rilascio dei permessi, nonostante il crescente numero di richieste provenienti da cacciatori di altre regioni d’Italia. Tutto questo penalizza un settore che potrebbe essere trainante per la Puglia considerato il grosso indotto economico ad esso legato. Il turismo venatorio, difatti, rappresenta oggi un’opportunità per la crescita del nostro territorio quantificabile in svariati milioni di euro. Puntare su questa risorsa significherebbe stimolare l’economia locale favorendo, ad esempio, strutture ricettive come alberghi, ristoranti, agriturismi, bar ma anche benzinai e tabacchi, produttori delle più grandi ricchezze enogastronomiche della tradizione pugliese”. Insomma il comparto venatorio viene visto come un possibile volano per il turismo e per tutta l’economia pugliese. Nella zona biscegliese ci sono diverse aree del territorio adibite alla fruizione venatoria, dalle nostre parti si caccia principalmente la fauna di tipo volatile e migratoria, in particolare la specie dei tordi che si trova spesso negli uliveti di cui la nostra terra è piena. Certo ormai la forte antropizzazione del nostro territorio ha limitato di molto la caccia ma quella venatoria è una tradizione da sempre presente nella nostra città. In conclusione il consigliere barlettano del PD ha chiesto esplicitamente l’impegno della Regione Puglia affinché l’ente pubblico si adoperi a: “Mettere insieme le legittime richieste ed esigenze del comparto caccia e di tutte le parti chiamate in causa: dagli albergatori ai ristoratori sino a giungere ai produttori locali. Solo insieme si potrà fare sistema, si potrà trovare il giusto equilibrio tra una risorsa economica importante ed il rispetto e la tutela dell’ambiente, guardando al turismo venatorio in un’ottica di crescita e sviluppo dell’intero territorio regionale”.