Gianni Casella risponde per le rime all’ “indovinello” proposto sul profilo facebook dall’esponente Pci Franco Napoletano. “Il post del consigliere comunale Franco Napoletano non mi coglie di sorpresa e pertanto rispondo pan per focaccia, ricordandogli le sue battaglie politiche e personali verso il Sindaco Spina, nemico fino all’inverosimile, sfiduciato con la sua firma in quel famoso atto notarile del 2013” inizia cosi Casella e poi prosegue “mi chiedo come possa considerarsi coerente e dignitoso colui che prima combatte con tutte le armi il suo avversario politico definendolo in tutti i modi e in tutte le salse e poi accetta di ricoprire un ruolo istituzionale ben retribuito quale quello del Presidente del Consiglio Comunale e accettare ben volentieri di votare a favore il programma elettorale di Spina nella prima seduta del consiglio stesso”.
L’esponente Dc ricorda anche la vicenda della zona 167 e del presunto conflitto di interesse dell’ex Sindaco di Bisceglie “Vorrei ricordargli quando nel 2011 con la sua ennesima sconfitta elettorale contro l’avv. Spina, lo stesso rischiò di essere allontanato dal Consiglio su richiesta del Sindaco Spina per una presunta posizione di conflitti d’interesse (personale) riguardante la zona 167, cosa che dopo vari passaggi passò nel dimenticatoio e chissà perché”.
Casella poi riprende il vecchio adagio usato dall’esponente Pci nel suo intervento “Mi ha definito bue che dice all’ asino cornuto. Credo che il cornuto in questo caso si debba sentire maggiormente offeso e forse bisognerebbe chiedergli chi è il cornuto, mi pare di intendere che io sia il bue e Spina l’asino, quindi, Spina secondo lui che è il suo asinello, che bella considerazione ha del suo sindaco. Mi dissocio da tale argomentazione tipica del suo stile e offro solidarietà al povero Spina”.
Il consigliere Dc entra poi nel merito dell’accusa mossa nei suoi confronti da Napoletano “ha riportato che ho cambiato diversi partiti, ne ho cambiati tre per la precisione e in una fase iniziale della mia esperienza politica tutti in area centrista. Considerando che non sono comunista o fascista e ho sempre seguito le indicazioni di schieramento dei segretari nazionali. Dal 2007 sono fermo nella mia appartenenza all’area popolare della Dc. Credo inoltre di aver dimostrato il non attaccamento a poltrone, diversamente da quanto lui fa da trenta anni, quando ho deciso di sfiduciare Spina nel 2013 nel ruolo di Vice Sindaco ed assessore ai lavori pubblici”. Casella rivolge poi un invito chiaro ed esplicito a Napoletano “Lo invito a prendere esempio da me ed a dimettersi per la palese e incoerente contraddizione del ruolo patetico che riveste, quando attacca Spina e poi lo vota in aula. Mi chiedo chi sia disposto a credergli quando dalla sua bocca emana menzogne in relazione alla offerta che io gli avrei fatto: proprio lui che aveva dichiarato che Spina era il male assoluto della città e bisognava cacciarlo. Proprio lui che in occasione del ballottaggio dichiarava a noti professionisti che Casella sarebbe stato un ottimo sindaco del popolo e per questo non bisognava votarlo, in quanto questo gli avrebbe impedito di aspirare ancora alla carica di Sindaco, a tal punto che per fatto concreto lo ha poi fatto votare con lo scambio della presidenza”.
Anche nel finale del suo intervento Casella rimane all’attacco, anzi affonda ulteriormente il colpo pungolando ulteriormente Napoletano sulla questione interesse personal e zona 167 “Ha parlato di interessi personali, bene, sono da molti anni presente in politica, non ho terreni di proprietà tantomeno tutta la mia famiglia, non ho mai e sottolineo mai ricevuti incarichi esterni, prebende e presunti finanziatori, la politica per me è passione amore per la mia città. Credo invece che Napoletano dovrebbe rispondere alle 600 famiglie della zona 167, spiegargli quello che è accaduto, spiegare come legittimamente i suoi parenti stretti ed affini percepiranno per il maggior costo dei terreni espropriati oltre un milione di euro (che chiaramente pagheranno le famiglie), io purtroppo non ho avuto questa fortuna e credo mai l’avrò, ma di questo ne sono fiero”.