Il consiglio comunale di Bisceglie, nella seduta di venerdì 21 ottobre (seconda convocazione), ha approvato all’unanimità l’adesione a “Re.A.Dy”, rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere (clicca qui per la carta di intenti integrale). Durante la discussione però non sono mancate scintille, sia nel merito della tematica sia di carattere squisitamente politico.

L’EMENDAMENTO. Dal punto di vista tecnico a suscitare il malcontento della minoranza è stato un emendamento proposto dal sindaco che in qualche modo limitava l’azione dell’amministrazione comunale in relazione alla formazione. Fermo restando che l’autonomia scolastica è tutelata dalla legge e che quindi un’amministrazione comunale non può interferire nella didattica, Re.A.Dy, tra le ipotesi di intervento, cita “azioni informative e formative rivolte al personale impegnato in campo educativo, scolastico, socio-assistenziale e sanitario”. L’emendamento è stato recepito quindi dall’opposizione come una restrizione al raggio d’azione della Rete.

“Escludere attività formative su chi deve educare i ragazzi svuota la nostra adesione alla rete”, ha commentato Roberta Rigante (Pd). “All’inizio ero entusiasta, ora lo sono molto meno”. Sulla stessa lunghezza d’onda le affermazioni di Gianni Casella (Dc). “L’emendamento va a modificare in parte la comunione di intenti e cerca di mediare e trovare una posizione democratica”.  L’emendamento alla fine della discussione è stato ritirato insieme ad un altro che era stato presentato sempre dal primo.

LE ACCUSE DI OPPORTUNISMO POLITICO. Ad animare il dibattito dal punto di vista politico sono state le stilettate dell’opposizione al sindaco di opportunismo politico dietro l’approvazione del punto. In particolare Casella ha chiesto a Francesco Spina di sgomberare il campo da questa ipotesi ricordando che l’ordine del giorno fosse stato presentato “dopo che l’amministrazione era stata bacchettata per l’assenza del sindaco alla prima unione civile in città”. E la tensione è diventata massima quando Pierpaolo Pedone ha annunciato che sarebbe uscito dall’aula e non avrebbe votato il punto perché strumentalizzato politicamente. Durissima la reazione del sindaco Spina, che ha accusato il consigliere di opposizione di offesa alle istituzioni e di inaffidabilità.

LA CONVERGENZA SUI TEMI. Al di là delle tensioni, tuttavia, va detto che sui temi di Re.A.Dy c’è stata totale convergenza in aula. Il sindaco Spina ha parlato di “un patto di civiltà all’insegna del dialogo e del confronto”. Roberta Rigante ha citato l’articolo 3 della Costituzione e ha ricordato che “riconoscere diritti non significa sottrarne altri e quindi sminuire la famiglia tradizionale”. Tonia Spina (CoR) ha parlato di “questione di civiltà” sottolineando che “contrastare la disuguaglianza significa contrastare violenza”. D’accordo anche Gianni Casella, secondo cui, provocatoriamente, in senso buono, non ci dovrebbe essere neanche il bisogno di approvare un ordine del giorno che parla di difesa dei diritti e della parità di ogni uomo poiché “sono valori tutelati dalla Costituzione e che dovrebbero essere valori universalmente condivisi, seppur, anche a Bisceglie, pur non essendoci violenze e discriminazione, impera il giudizio e il pregiudizio”. Enzo Di Pierro ha quindi plaudito al dibattito e ha espresso la necessità di ribadire, con l’adesione a Re.A.Dy, la posizione dell’amministrazione di Bisceglie sui temi della difesa dei diritti. Anche Pietro Consiglio ha detto che l’ordine del giorno servisse a rafforzare il concetto in funzione di una crescita culturale della città. Angelantonio Angarano (Pd) si è detto emozionato: “Oggi diciamo di essere contro la cultura della paura, che emargina e ghettizza”. Pasquale Parisi, in veste di presidente del consiglio (Napoletano assente per motivi di salute) e di consigliere comunale, ha sottolineato la necessità di “incentivare forme di sensibilizzazione del vivere civile che allontanino dalle derive sociali”.

GLI ALTRI PUNTI ALL’ORDINE DEL GIORNO. Approvata all’unanimità l’adesione a Re.A.Dy, dopo tre ore di discussione, l’aula ha approvato, senza dibattito, la modifica dell’articolo 80 del regolamento comunale di contabilità e lo schema di convenzione per la gestione del servizio di tesoreria comunale.

Breve discussione anche sul regolamento comunale per la tutela del benessere degli animali e la loro convivenza con i cittadini. Il sindaco Spina ha detto di essere aperto ad ogni modifica poiché il dispositivo presentato era quello standard adottato dall’Anci, fatto con criterio ma aperto a modifiche sulla base delle singole esigenze dei comuni. Pietro Consiglio ha proposto alcuni emendamenti. Casella ha suggerito di interpellare le associazioni cittadine che si occupano di animali ogni giorno sul territorio. Il sindaco ha accettato ma ha chiesto l’approvazione del punto per evitare che restasse bloccato. Il punto è quindi passato con il voto compatto della maggioranza e l’astensione dell’opposizione. Approvati in rapida successione, infine, i 19 debiti fuori bilancio per spese legali.