Il consiglio comunale svoltosi ieri, venerdì 28 giugno, si è aperto con alcune dichiarazioni preliminari al vetriolo del consigliere Francesco Spina. L’ex sindaco ha chiesto le dimissioni del consigliere Losapio dalla presidenza della prima commissione consigliare. Secondo il consigliere di opposizione l’esponente della maggioranza avrebbe violato “tutte le regole” con l’accesso agli atti chiesto ed ottenuto per verificare proprio i suoi rimborsi. “Losapio”, ha spiegato Spina, “ha fatto accesso agli atti per finalità istituzionali ed ha utilizzato il frutto di questo lavoro per lanciare una bufala giornalistica”. Il consigliere di opposizione ha ribadito che “i rimborsi sono una cosa legittima e sacra a meno che non ci siano dei reati di falsificazione”.
Ad unirsi alla richiesta di Spina anche il consigliere del Movimento 5 Stelle Enzo Amendolagine che ha anch’egli criticato aspramente l’operato del consigliere Losapio, il gruppo consiliare del “Nel Modo Giusto”, il rappresentante della Lega Rossano Sasso e Franco Napoletano dei Comunisti Italiani.
Il consigliere Alfonso Russo oltre ad avvallare l’intervento di Francesco Spina ha anche attaccato in maniera molto diretta il professor Mauro Di Pierro, Capo dell’Ufficio di Gabinetto del Comune. “Il professor Di Pierro non può dire sui social network che questa non è casa mia! Poi se ha qualcosa da dirmi me lo dovrebbe dire in faccia, in quel caso poi altro che la bottiglietta, userei ben altro. Mauro Di Pierro è un parassita politico! Era scomparso dalla scena politica ed è stato gratificato da un lauto stipendio. Il compito di un capo ufficio di gabinetto è avere un profilo istituzionale alto, Di Pierro deve imparare l’educazione”.
Dopo queste dure dichiarazioni da parte dell’opposizione è intervenuto il primo cittadino. “Io non ho mai fatto un esposto o una querela in vita mia”, ha dichiarato Angarano, “continuo a pensare che la politica vada discussa nelle sedi giuste”. Il sindaco è poi intervenuto sul caso dell’accesso agli atti: “mi stupisco che i consiglieri di opposizione facciano polemiche su atti comunali pubblicati sui social network quando prima venivano pubblicati atti per cui neanche era stato fatto accesso agli atti. Casi come questo saranno gli organi competenti a giudicarli, l’amministrazione non ha svolto alcun ruolo da censore. Non è possibile che voi del M5S avete dimenticato il caso Marino a Roma, li avete fatto tutta una battaglia per rendere pubblici i rimborsi e gli scontrini. Questo mi sembra doppiopesismo”. Pronta la replica di Amendolagine ,“A Roma i nostri consiglieri avevano difficoltà di accesso agli atti e perciò hanno fatto i ricorsi. Poi quando hanno avuto i documenti hanno fatto la denuncia in Procura e non hanno pubblicato i documenti su facebook”.
Si è poi entrati nel vivo dei punti con la discussione sull’adesione alla definizione agevolata delle ingiunzioni di pagamento. “Questo provvedimento rientra nella famiglia dei condoni”, ha esordito il consigliere Spina che poi ha proseguito, “mi sembra un’operazione che va a premiare l’evasore, penalizza il cittadino nel momento dell’inerzia degli uffici, mi sembra una misura che non venga quantificata sull’impatto economico”. A rispondere per il comune il ragioniere Porcelli, “il regolamento riguarda solo le ingiunzioni fiscali, non c’è quindi traccia di ingiunzioni derivanti da tributi comunali come la Tari. Non ci sarà un introito particolare, semplicemente si è scelto di operare in continuità con quanto già fatto in passato. Per le sanzioni del codice della strada verrebbero eliminati solo gli interessi”.
E’ poi intervenuto il consigliere di minoranza Napoletano. L’esponente Pci ha evidenziato come “non si tratta di un condono per la fiscalità locale, è una misura con un impatto davvero ridotto ed esiguo. Ci sarebbe inoltre da raggiungere il debitore informandolo di questa misura e poi, sempre il debitore dovrebbe autodenunciarsi interrompendo una prescrizione in itinere. Abbiamo convocato un consiglio comunale d’urgenza per delle cose davvero irrisorie”. A chiudere la discussione l’intervento del sindaco Angarano, “non è compito mio giudicare un decreto legge del governo. Penso che in ogni modo per un’amministrazione sia doveroso incamerare anche le poche migliaia di euro che possono rinvenire da questo tipo di provvedimenti”. Il punto è quindi stato approvato con i quattordici voti a favore della maggioranza, due voti contrari dei consiglieri Pci-Il Faro e l’astensione degli otto consiglieri restanti dell’opposizione.
Sono poi state date due comunicazioni tecniche al consiglio comunale tra cui un prelevamento dal fondo di riserva per un totale di circa 93mila euro. Nel fondo sono rimasti 232mila euro.
I lavori sono poi proseguiti sulla discussione dei debiti fuori bilancio. Nello specifico i primi tre punti sono stati proprio quelli riguardanti debiti fuori bilancio per risarcimento spese processuali e legali liquidate nel decreto ingiunti in favore del consigliere Francesco Spina, che ha abbandonato l’aula. Amendolagine ha chiesto perché si è ritardato così tanto nel pagamento incrementando anche i costi e Napoletano ha adombrato: “un possibile ritardo pagamento per un “dispetto” al consigliere di minoranza, cosa che è costata all’istituzione pubblica. In linea generale ci vuole il pugno di ferro di chi governa con i dirigenti comunali per far pagare senza ritardi e senza ulteriori aggravi di spesa”.
Segretario e funzionario della ripartizione hanno spiegato che quando un amministratore viene processato per reati penali e poi viene assolto è l’assicurazione comunale a pagare le spese, solo che in questo caso l’assicurazione non ha più pagato. Pertanto, il comune ha istituito un nuovo capitolo di bilancio per procedere ai pagamenti.
A chiudere ancora una volta il dibattito l’intervento del sindaco Angarano “siamo obbligati a portare al riconoscimento questi debiti fuori bilancio. Se portiamo tanti debiti è perché arrivano tanti giudizi per procedimenti iniziati anni fa. Stiamo attuando una lunga serie di interventi per diminuire il contenzioso, il risultato di questa attività si potranno verificare solo negli anni successivi e non oggi”.
Debiti fuori bilancio approvati con il voto favorevole della maggioranza, l’astensione del presidente del Consiglio Comunale Casella e del consigliere M5S Amendolagine, e il voto contrario del resto dell’opposizione. E’ poi rientrato in aula il consigliere Spina si è proceduto all’approvazione dei restanti debiti fuori bilancio sempre con il voto favorevole compatto della maggioranza.