Ci sono volute oltre sei ore, nel consiglio comunale di ieri, per approvare, la salvaguardia degli equilibri di bilancio e la variazione di assestamento generale. Il punto, che era stato rinviato nella seduta del 30 luglio, è passato con i 16 voti favorevoli della maggioranza, i voti contrari di Napoletano, Spina, Capurso, Amendolagine e le astensioni di Fata, Russo, Preziosa, Baldini e del presidente del consiglio comunale Casella.
“L’analisi condotta sulle entrate e sulla spesa ha evidenziato la capacità delle prime di coprire l’importo delle spese”, ha esordito il sindaco Angelantonio Angarano leggendo la relazione messa a disposizione dei consiglieri. “Pertanto si può prevedere, con sufficiente grado di certezza, che il pareggio tra le entrate e le spese di competenza sarà conseguito e che la gestione residui non influenzerà tale equilibrio. Il risultato di amministrazione non potrà che essere quantomeno in pareggio. L’amministrazione dimostra una buona capacità di gestione delle risorse disponibili massimizzandone gli effetti sugli obiettivi gestionali che si era prefissata con gli indirizzi di governo”. Il primo cittadino ha rimarcato come la variazione fosse riferibile per lo più all’operato della passata amministrazione, esponendo alcuni passaggi: 350mila euro per il rinnovo del contratto di lavoro del personale dipendente non dirigente, 5mila euro per la pubblicazione dei bandi, 5mila euro per il “progetto vigilanza mare sicuro”, 11mila euro per il servizio trasporto scolastico di alunni disabili, 10mila euro per contributi ad altri soggetti per attività culturali, 5mila euro per maggiori spese per l’illuminazione delle feste patronali, 25mila euro per maggiori spese per manifestazioni biscegliesi, 20mila euro (contributo regionale) per il progetto dell’infopoint turistico, 30mila euro per la manutenzione ordinaria delle strade comunali, 5mila euro per la manutenzione ordinaria della segnaletica stradale, 45mila euro per i servizi di custodia dei bagni pubblici di piazza Vittorio Emanuele e piazza Margherita, 175mila euro per i maggiori costi di trasporto della frazione di rifiuto secco indifferenziato al sito di Manduria, 448mila euro per maggiori costi extracontrattuali per il secondo passaggio di raccolta del rifiuto secco indifferenziato, 30mila euro per maggiori spese per la manutenzione del verde pubblico, 20mila euro per maggiori spese per ricovero minori in regime residenziale, 2mila euro per la convenzione per servizi di vigilanza dell’agro.
Franco Napoletano in apertura del suo intervento ha sottolineato “l’assenza perdurante dei revisori dei conti anche davanti alla discussione di un documento così importante” e l’assenza di diversi dirigenti. “Non è un bilancio da risanare per la pericolosa situazione, come il sindaco aveva detto in campagna elettorale e ha scritto nel suo programma”, ha continuato Napoletano, che poi, in un secondo intervento, si è concentrato sulle voci relative al trasporto dei rifiuti (175mila euro) e ai maggiori costi extracontrattuali del servizio (448mila euro), chiedendo di sapere se fossero sono state presentate al Comune le rispettive fatture e se l’amministrazione potesse specificare a cosa si riferissero, se gli uffici avessero pensato di contestare queste fatture e se l’amministrazione pensasse di autorizzare il pagamento senza una verifica precisa e puntuale.
“Le gestioni Spina e Fata hanno ridato ossigeno all’amministrazione comunale con un bilancio sano. Io non ho mai avuto un milione e mezzo di euro da gestire”, ha detto Francesco Spina, che poi ha sollevato una serie di domande e osservazioni. “Ci sono altri debiti fuori bilancio? Da cosa derivano i 700mila euro per l’igiene urbana? Con questo atto certifichiamo di fatto l’aumento della Tari nel 2019”. L’ex sindaco poi si è soffermato lungamente su alcuni dettagli tecnici, come le dichiarazioni dei dirigenti sui debiti fuori bilancio e il riferimento all’approvazione del fondo contenziosi di marzo 2018, proponendo un emendamento che è stato bocciato dall’aula (5 voti favorevoli, dello stesso Spina e di Napoletano, Capurso, Amendolagine e Fata. Astenuti Russo, Baldini e Casella). Spina inizialmente aveva proposto anche un altro emendamento che prevedesse, attingendo dai fondi per gli stipendi di sindaco, assessori e presidente del consiglio comunale, “20mila euro per il microcredito, per finanziare imprese che si trovano in difficoltà, un contributo di 10mila euro alla Pro Loco (o ad un’altra associazione) per aprire subito i parchi e i musei della città, 10mila euro per ridurre le barriere architettoniche sulle spiagge per favorire l’accesso dei diversamente abili, 20mila euro per le social card fino a fine anno, 10mila euro per eventi culturali della città”. L’emendamento è stato poi ritirato per il parere tecnico negativo del dirigente della ripartizione finanziaria, Angelo Pedone, e per le osservazioni del segretario generale supplente.
Il consigliere Enrico Capurso ha chiesto dettagli sulle voci della variazione, in particolare delle spese per incarichi legali esterni e l’avvocatura interna, per l’operazione mare sicuro, per il servizio di igiene urbana e, in seconda battuta, per i costi relativi ai lavori al campo Di Liddo e allo stadio Ventura.
Anche Enzo Amendolagine ha chiesto dettagli delle spese legali e dei fondi per le manifestazioni. Il consigliere del Movimento Cinque Stelle ha poi stigmatizzato l’assenza di risorse per le scuole e per gli arredi scolastici, sottolineando che la manovra di assestamento non fosse solo tecnica ma anche politica, “perché si utilizzano risorse per spesa corrente, iniziando a dare un’impostazione politica”.
“Avevo chiesto al dirigente Pedone di lasciare bilancio sano per dare margini di azione al nuovo sindaco, secondo le proprie scelte politiche”, ha sottolineato Vittorio Fata. “La situazione di cassa del comune di Bisceglie è solida, con copertura per debiti fuori bilancio. È un equilibrio che appartiene alla vecchia amministrazione, non le posso dare né meriti né colpe”, ha detto poi Fata rivolgendosi al sindaco Angarano. “Il bilancio è serio e ci consente di fare investimenti, Avrà margini di manovra per fare le sue scelte politiche”.
“Ringrazio i dirigenti per il lavoro svolto”, ha ribattuto Angarano. “Aver adombrato l’assenza di un dirigente, in un consiglio comunale che neanche era previsto, è cattivo esempio di vecchia opposizione che cerca di insinuare il dubbio: ciascuno con il proprio cuor l’altrui giudica”. “Non è il mio bilancio, è una variazione, non è il mio programma. Continuare a dire quello che manca vuol dire essere in malafede”, ha ribadito il primo cittadino, chiedendo all’opposizione di essere più costruttiva e propositiva. Angarano, per i futuri atti relativi al bilancio, ha espresso apertura alla minoranza, invitando gli esponenti a fare le proposte prima del consiglio comunale, “così da valutarne prima la condivisione e portarle già in consiglio, senza che siano emendamenti. Io quando ero all’opposizione non ho mai avuto l’opportunità di fare una cosa del genere”.
Dopo una lunga discussione si è passati alla votazione finale. Unanimità, infine, sul secondo e ultimo punto all’ordine del giorno, relativo alla proroga della convenzione con il comune di Trani per la gestione associata del servizio di segreteria generale.