Consiglio comunale lungo e a tratti nervoso quello andato in scena nel pomeriggio di ieri, venerdì 14 dicembre. La seconda riunione in un giorno della massima assise cittadina, nella mattina di ieri c’è stato il question time, ha avuto al centro della sua discussione ancora una volta le questioni riguardanti le variazioni di bilancio e i debiti fuori bilancio per sentenze esecutive riguardanti i conguagli sui terreni della zona 167.
I lavori si sono aperti con l’ingresso in consiglio comunale di Mauro Sasso, vincitore di un ricorso al Tar. Il nuovo consigliere è entrato nel gruppo dell’opposizione #Nelmodogiusto. Il dibattito è poi iniziato sulla richiesta dell’ex sindaco Spina del rinvio del punto riguardante una nuova variazione di bilancio per il periodo 2018/2020. “Non c’è stato il tempo per una riflessione dato che la convocazione per questi punti ci è giunta tre giorni fa”, ha spiegato Spina, “sono certo che ci sarà un altro consiglio prima della fine dell’anno, quindi potremmo trattare il punto in tutta tranquillità nella prossima seduta”. Il sindaco Angarano ha voluto chiarire come “la notifica è stata fatta correttamente. Potete chiedere spiegazioni ai dirigenti se ritenete, altrimenti chiediamo agli uffici se non ci sono ostacoli per il ritiro del punto”. Nonostante il tono distensivo del primo cittadino gli animi si sono subito scaldati con l’intervento dell’esponente del Faro, Franco Napoletano, che ha lamentato “Dove si è mai visto che si fa una variazione di bilancio in consiglio comunale e poi il giorno dopo se ne fa subito un’altra, non è mai successo nella storia di questa città”. Duro e dichiaratamente provocatorio l’intervento di Alfonso Russo de #Nelmodogiusto, “Come si fa a prelevare dal fondo di riserva per dare contributi alle associazioni? So che non ci sarà discussione sul punto ma voglio sottolineare che il prelevamento del fondo di riserva deve avvenire solo per cause impreviste ed eccezionali. Io vedo che questo sindaco non ha la forza per gestire la sua maggioranza, ci potrebbero pure essere le dimissioni di Angarano stasera, ci sarebbero poi 20 giorni per ritirarle ma magari poi si può così ricompattare la maggioranza”. A replicare puntualmente dalla maggioranza è stato il consigliere Di Tullio: “consigliere Russo stia tranquillo, noi siamo un gruppo eterogeneo ma coeso. Le votazioni sono finite, la città ha già deciso, stia sereno. Questa maggioranza durerà cinque anni”. In un clima surriscaldatosi improvvisamente ha provato a buttare acqua sul fuoco proprio il sindaco Angarano: “ci sono tempi tecnici per le variazioni di bilancio, non è stato possibile portare tutte le variazioni il 28 novembre e sono state portate il 30 novembre. Cosa c’è di così scandaloso?” Dopo più di un’ora di batti e ribatti il punto è stato ritirato come era stato paventato sin dall’inizio.
Dopo un passaggio tecnico sulla comunicazione di prelevamento dal fondo di riserva si è passati a discutere dei debiti fuori bilancio rinvenienti dai conguagli sui terreni della zona 167. L’ex sindaco Spina ha subito voluto sottolineare come a suo dire “sono state lasciate somme accantonate proprio per pagare questi espropri, perché si parla di debiti fuori bilancio?”. Il sindaco Angarano è voluto intervenire chiedendosi “perché in questi anni si è continuato a mantenere in piedi un contenzioso? Perché portare avanti cause quando la normativa era chiara in materia? Persino la quantificazione dell’indennizzo era chiaro e poteva essere concordata con transazioni. E’ stato portato di fatto avanti un contenzioso dilatorio che ha fatto aumentare i costi. La nostra responsabilità in tutto questo è solo quella di portare questo debito fuori bilancio che deriva da una sentenza esecutiva”, il primo cittadino ha quindi invitato l’opposizione “a votare questi debiti fuori bilancio perché sono frutto delle scelte passate”. Immediata la replica di chi ha preceduto Angarano nell’amministrazione della città di Bisceglie: “Se non ci fosse stato un grande amministratore a gestire quella bomba ad orologeria della zona 167 saremmo andati in fallimento”, ha dichiarato Spina, “dal punto di vista sostanziale questo non è un debito fuori bilancio. Con i giudizi intrapresi abbiamo risparmiato parecchi soldi perché il valore dei terreni l’abbiamo fatto stimare ad un giudice. Questo che paghiamo è un debito che nasce da generazioni politiche ed è un debito che va onorato”, Spina ha poi annunciato la sua astensione “benevola” nella votazione dei punti riguardanti questo argomento.
E’ stata poi la volta dell’esponente M5s Amendolagine che ha evidenziato come “il debito che verrà oggi approvato si ripercuoterà sui cittadini che vivono nella zona 167, chi aveva fatto dei conti per acquistare li perché ci dovevano essere delle agevolazioni purtroppo non ha più acquistato a prezzi popolari ma a prezzi di mercato. Non penso si esaurisca qui la questione zona 167”, ha proseguito il pentastellato, “credo ci saranno altri giudizi dove saremo soccombenti, bisognerebbe quindi fare un accantonamento nel fondo contenzioso”. E’ stata poi la volta di Vittorio Fata che ha subito annunciato il suo voto favorevole sostenendo il buon operato sulla vicenda dell’amministrazione Spina e della sua.
Di Tullio dalla maggioranza ha replicato ribandendo il quesito: “perché dopo le prime sentenze il comune ha insistito nell’andare in giudizio? Proprio per il caso all’ordine del giorno che ora esaminiamo il comune è stato condannato a pagare moltissime spese che gravano ora su tutti i cittadini”. E’ stata poi la volta del consigliere della minoranza Franco Napoletano che ha voluto rivendicare “di aver avuto l’intuizione della realizzazione di una zona 167 molti anni fa in un periodo storico in cui era molto più difficile l’accesso alla casa, non eravamo in una crisi economica che ha ridotto e abbattuto i costi delle abitazioni. Non ho beneficiato della zona 167 come qualche altro consigliere o come altri cittadini”, ha affermato nettamente l’esponente de “Il Faro”, “abbiamo risolto tutti insieme problemi tecnici che si erano andati a creare, si è fatto in modo di alleggerire il più possibile gli oneri per le famiglie”, anche Napoletano ha poi annunciato la sua astensione”.
Dalla maggioranza ha poi preso la parola il consigliere Losapio che ha subito ribadito “questo non è un debito che abbiamo creato noi, nasce da generazioni politiche precedenti che non ci seguono nell’approvazione. In questo caso non ci sono state spese legali esorbitanti, 22mila euro per un ricorso in cassazione. Il giudizio si è concluso con un’ordinanza perché il ricorso risultava manifestatamente infondato”. Dopo l’intervento di Losapio le opposizioni hanno cambiato idea sulla loro astensione e sia Spina che Napoletano hanno annunciato il loro voto contrario. La votazione di tutti i punti riguardanti la zona 167 ha visto il parere favorevole della maggioranza e di Vittorio Fata, i voti contrari di Spina e Napoletano, l’astensione del Presidente del consiglio comunale Gianni Casella e la non partecipazione alla votazione del gruppo #Nelmodogiusto e del M5s.
Si è poi passati alla discussione della modifica e adeguamento dello statuto comunale, considerato ormai obsoleto e non adeguato al Tuel. Dopo alcuni dubbi sollevati dalla minoranza circa l’opportunità di variare con urgenza alcuni articoli dello Statuto prima di rivedere in un’apposita commissione l’intero Statuto nella sua interezza, si è passati alla votazione. Tutti favorevoli tranne Spina e Napoletano che si sono astenuti.
Anche sul regolamento della Commissione pari opportunità l’opposizione ha sollevato alcuni dubbi circa la composizione stessa della Commissione. I consiglieri Spina e Napoletano hanno proposto un emendamento per inserire la garanzia di presenza nella Commissione pari opportunità almeno un membro di un’associazione Lgbti. Il consigliere Amendolagine del M5s ha invece sottolineato come per la stesura del regolamento sia stata interpellata solo un consigliere dell’opposizione, Giorgia Preziosa. Anche il pentastellato ha poi criticato l’articolo 3 che sancisce le modalità di composizione della Commissione Pari Opportunità. A replicare l’Assessore Rigante affermando che “la rappresentanza di tutte le realtà all’interno della Commissione è già garantita dall’articolo 3 così come formulato”. A ribadire la posizione della maggioranza la consigliera Bianco che ha ribadito la scelta del termine “persona, perché più inclusivo di qualsiasi altro” nell’articolo 3 del regolamento. Sulla questione è intervenuto anche il sindaco Angarano: “Qualsiasi cosa sia specifica rischia di escludere qualcuno. I termini di diritto sono stabiliti da normative nazionali, noi abbiamo allargato il più possibile il campo inserendo persone. Questo testo è stato anche condiviso con tutte le associazioni più rappresentative”. L’emendamento di Spina e Napoletano è stato bocciato, il regolamento è stato poi approvato all’unanimità, con Francesco Spina fuori dall’aula.
Il consiglio comunale si è poi concluso con la votazione sul Piano Diritto allo studio 2019 e una serie di debiti fuori bilancio approvati dal voto favorevole compatto della maggioranza.