È stato approvato con i voti della maggioranza compatta, quelli contrari dell’opposizione (Casella, Angarano, Preziosa, Pedone e Tonia Spina) e un astenuto (il presidente del consiglio), dopo una discussione di circa tre ore, il rendiconto dell’esercizio finanziario 2015 e dei relativi allegati nel consiglio comunale tenutosi nel pomeriggio di lunedì 16 maggio e cominciato con quasi un’ora di ritardo.
“Oggi presentiamo il miglior conto consuntivo degli ultimi dieci anni sotto il profilo tecnico e contabile”, ha esordito il sindaco Francesco Spina. “Abbiamo abbattuto i debiti fuori bilancio che nel 2012 ammontavano a 4 milioni e nel 2015 invece a soli un milione e 200mila euro, un dato praticamente fisiologico. Ciò è stato possibile anche grazie alla possibilità di predefinire le spese legali dopo l’entrata in vigore delle liberalizzazioni. Anche nel 2015 abbiamo inoltre rispettato il patto di stabilità e ci siamo allineati su un’altra serie di parametri importanti. Abbiamo difatti eliminato il parametro di deficitarietà dei residui passivi e quello relativo alle esecuzioni forzate. Possiamo contare su un avanzo di amministrazione di circa 13 milioni di euro, di cui 100mila immediatamente spendibili e abbiamo un saldo cassa di 13 milioni e 200mila, 300mila euro in più rispetto al 2014. In dieci anni non abbiamo mai contratto mutui e tutte le opere sono state realizzate con finanziamenti esterni ai capitoli di bilancio comunale”.
Dopo l’intervento di apertura del primo cittadino l’opposizione ha battuto a più riprese sugli “oneri latenti” che potenzialmente potrebbero trasformarsi in debiti fuori bilancio. La minoranza ha sottolineato più volte quanto rilevato dal collegio dei revisori dei conti nella relazione sul rendiconto dell’esercizio finanziario 2015. In particolare Angelantonio Angarano, capogruppo del Pd, ribadendo la necessità di quantificare i debiti indefiniti, ha citato un passaggio in cui i revisori scrivono: “Risulta che siano in fase di istruttoria delibere per riconoscimento di debiti fuori bilancio per circa 990mila euro (relativi al 2016, ndr). Inoltre sono stati segnalati oneri latenti e debiti potenziali la cui identificazione e quantificazione è ancora in fase di definizione. Tutto quanto innanzi non lascia sicuramente ben sperare e risulta anche in netto contrasto con quanto, in diverse situazioni, la Corte dei Conti ha avuto modo di dire”.
“È legittimo chiedere approfondimenti sugli oneri latenti”, ha aggiunto Tonia Spina (Conservatori e Riformisti), “anche per verificare dettagliatamente la provenienza e la natura di essi, ripartizione per ripartizione. Il problema più serio, inoltre, come sottolineato dal collegio dei revisori dei conti, continua ad essere il ricorso a debiti fuori bilancio per interventi manutentivi di somma urgenza”, ha fatto notare la consigliera di CoR, che ha espresso dubbi anche sulla congruità del fondo contenzioso.
“Nel rendiconto”, ha dichiarato Gianni Casella (Dc), “c’è un avanzo di amministrazione di 107mila euro teoricamente utilizzabili, che quindi potrebbero essere spesi per utilità pubblica. Ma il collegio dei revisori ha apertamente dichiarato che tali soldi debbano essere vincolati per il pagamento dei debiti fuori bilancio. Di qui si evince che l’amministrazione è nell’impossibilità di spendere perché è indebitata. I debiti fuori bilancio continuano ad essere una spada di Damocle, mi auguro che gli oneri latenti non si trasformino in altri debiti fuori bilancio”.
Angarano (Pd) ha citato altri passaggi della relazione dei revisori dei conti, soffermandosi in particolare sull’incipit della conclusione, nella quale si legge: “Il Collegio evidenzia come continui a persistere in maniera smisurata e anomala il ricorso alla norma che consente il riconoscimento del debiti fuori bilancio. Tale smodato ricorso è stato in più riprese stigmatizzato sia da questo Collegio che anche dal precedente Collegio. Quest’ultimo aveva infatti già in passato sottolineato questo “abuso” della norma. Continuano a tutt’oggi a persistere le tre tipologie di debito fuori bilancio già evidenziate dal precedente Collegio, ovvero spese per sentenza di condanna per sinistri stradali, spese legali per giudizi pendenti e interventi manutentivi di somma urgenza. Per ciascuna delle predette tipologie il Collegio ritiene che sia necessario adoperarsi in fase di previsione per far si che il trend di crescita dei debiti fuori bilancio segni finalmente un iniziale segno negativo. Peraltro mentre per le prime due tipologie, nonostante vi sia la possibilità sia di stimare le ipotesi di condanna che di aver certezza delle spese legali, è plausibile che spuntino fuori situazioni debitorie riconducibili al cosiddetto debito fuori bilancio, per la terza tipologia (interventi manutentivi di somma urgenza), il Collegio ritiene che la maggior parte dei debiti fuori bilancio rientranti in questa categoria siano da imputarsi ad una cattiva programmazione da parte dell’Ente”.
“Per l’ottavo anno consecutivo abbiamo sforato il parametro di deficitarietà, secondo cui i debiti fuori bilancio devono ammontare all1% della spesa corrente”, ha aggiunto Angarano. E si apprestiamo a sforarlo anche per il nono anno, visto che ci sono già 990mila euro di debiti fuori bilancio nel 2016. Non è una cosa di cui vantarsi”.
Si è rivolto direttamente al sindaco il consigliere Pierpaolo Pedone: “Lei parla di consuntivo migliore degli ultimi dieci anni sotto il profilo tecnico-contabile ma si tratta di un giudizio che non posso condividere perché svincolato da qualsiasi elemento oggettivo. Se stessimo valutando bilancio di una Spa, lei oggi si troverebbe di fronte alla sfiducia del consiglio di amministrazione o sarebbe costretto alle dimissioni”, ha detto Pedone, prima di citare i passaggi dei revisori dei conti e annunciando il voto contrario “per una valutazione tecnica e non politica”. Sulla stessa falsariga l’intervento di Giorgia Preziosa che come Pedone è passata dalla maggioranza all’opposizione in consiglio comunale.
Ha preso la parola poi il consigliere di maggioranza Enzo Di Pierro e anch’egli ha fatto riferimento alla relazione dei revisori dei conti, leggendo il passaggio conclusivo: “Tenuto conto di tutto quanto esposto, rilevato e proposto, si attesta la corrispondenza del rendiconto alle risultanze della gestione e si esprime parere favorevole per l’approvazione dei rendiconto dell’esercizio finanziario 2015”.
“Alla luce di questo”, ha aggiunto Di Pierro, “voto con estrema tranquillità il rendiconto. Tutti hanno letto la relazione estrapolando passaggi, io faccio riferimento alla conclusione. È del tutto inattaccabile il fatto che si siano ridotti i debiti fuori bilancio e le spese legali in maniera notevole negli ultimi dieci anni. Capisco tutti i vostri ‘ciambotti’, ha detto il consigliere di maggioranza rivolgendosi all’opposizione, “prevedevo il vostro voto negativo, ma la verità è che si accusa questa amministrazione di essere troppo zelante”.
Prima dell’approvazione del rendiconto e dell’immediata esecutività del punto, ha ripreso la parola il sindaco che ha parlato di “situazione kafkiana”. “Alcuni consiglieri che hanno parlato hanno fatto un giudizio politico condannando sé stessi, condannando la programmazione del 2015 che essi stessi hanno votato”, ha sottolineato Francesco Spina riferendosi a Giorgia Preziosa e Pierpaolo Pedone. “Questo è aberrante per la dignità politica di un cittadino. Mi sarei aspettato onestà intellettuale almeno sugli atti che si sono firmati. Nessun debito fuori bilancio sinora ha ricevuto la censura della corte dei conti”.