Materia economica e debiti fuori bilancio, come facilmente preventivabile alla vigilia, sono stati gli argomenti più importanti del consiglio comunale di lunedì 29 settembre. Una seduta in cui tra i banchi dell’opposizione erano presenti solo Angelantonio Angarano (Pd), Gianni Casella (Dc) e Carmen Russo (Ncd), dato che ha suscitato le stoccate ironiche degli stessi Angarano (“Noto che siamo rimasti in pochi a fare l’opposizione in questa città”) e Casella (“Vedo che siamo rimasti in pochi a ballare l’Hully Gully”), chiaro riferimento agli scenari all’indomani dell’accordo tra il centrodestra e il sindaco Spina per la corsa alle imminenti elezioni provinciali.
“Ricordo a tutti che stiamo approvando un riequilibrio di bilancio e non il bilancio di previsione, già approvato con congruo anticipo rispetto alla scadenza dei termini”, ha esordito il sindaco Francesco Spina in apertura della discussione del punto all’ordine del giorno numero 3, inerente la ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi e salvaguardia degli equilibri generali di bilancio, esercizio 2014, seguita dalla variazione al bilancio 2014-2016 conseguente all’operazione di salvaguardia degli equilibri generali di bilancio 2014-2016” (punto 4). Il primo cittadino ha così ribadito “l’ottimo stato di salute del Comune sotto il profilo economico-finanziario. In virtù di queste manovre lasceremo il Comune senza neanche quei piccoli debiti che fino a poco tempo fa erano ritenuti assolutamente fisiologici”.
Parole che non hanno convinto Angarano: “Malgrado il monito della Corte dei conti e le osservazioni del Collegio dei revisori dei conti, ci ritroviamo ad approvare la solita manovra di salvaguardia con una mole infinita di debiti fuori bilancio per evitare pesanti conseguenze”, attacca il consigliere comunale del Pd. “A distanza di un mese e mezzo dall’ultimo consiglio comunale, in cui approvammo debiti fuori bilancio per 1,3 milioni di euro, oggi ci ritroviamo nella stessa situazione, con altri 1,3 milioni di euro di debiti fuori bilancio da approvare. Il tutto considerando gli aumenti di Imu, Tasi e Tari e situazioni molto pericolose che incombono all’orizzonte. Come il pasticcio legato alla zona 167 che rischia di gravare per 7-10 milioni di euro sulle casse comunali, con l’ente che dovrà decidere se accollarsi le spese per poi rivalersi sugli inquilini o fare un finanziamento. O come le condizioni di Bisceglie Approdi e farmacia comunale, con quest’ultima che ha chiuso con un bilancio in perdita per tre volte consecutive. Situazioni che toglierebbero il sonno ad un amministratore responsabile, per non parlare delle enormi spese relative al contenzioso, ormai diventate un’amara consuetudine”.
Molto critico anche Gianni Casella. “Oggi stiamo approvando una maxi-variazione al bilancio non per destinare risorse agli investimenti, all’abbassamento dei costi dei servizi alla città, a progetti di rilancio sociale, occupazionale ed economico. La maxi-variazione verte su due fattori principali: l’aumento della pressione fiscale (Imu, Tasi e Tari) e il ripianamento dei debiti fuori bilancio, 2,7 milioni negli ultimi due consigli comunali”.
Al termine delle rispettive discussioni, i punti 2, 3 e 4 sul bilancio sono stati approvati con la maggioranza compatta, esclusa l’astensione di Samanta Dell’Orco (Cristiano Democratici per Bisceglie) sul punto 3 (leggi qui).