Punto clou della seduta di consiglio comunale di ieri sera è stato senza dubbio quello dell’assestamento di bilancio. Il primo cittadino ha aperto le dichiarazioni difendendo a spada tratta e con grande vigore l’operato dell’amministrazione comunale riguardo le politiche di bilancio. Il sindaco ha dichiarato : “Le nostre spese sono sempre rivolte alla comunità e mai funzionali all’interesse privato di qualcuno. La nuova politica che ho sposato anni fa impone scelte di rigore che sono quelle che stiamo facendo”. La palla è poi passata al dirigente della Ripartizione Economica che ha compiuto una lunga e complessa disamina tecnica dell’assestamento di bilancio. Il neo consigliere indipendente Di Tullio ha chiesto diversi chiarimenti tecnici tra cui uno relativo ai maggiori consumi per le utenze telefoniche. Su questo punto è intervenuto il sindaco Spina che ancora una volta ha ribadito a chiare lettere che nessun politico utilizza cellulari pagati dalla pubblica amministrazione. Il dirigente Pedone ha spiegato che quei costi si riferiscono ovviamente all’utenza dei vari uffici comunali e sono in corso alcuni controlli per verificare alcune spese che sono parse anomale.
L’intervento che ha dato il “la” al confronto politico è stato quello del capogruppo PD. Angarano ha dichiarato come ci si aspettava che dopo le due ultime variazioni fosse definitivamente conclusa la stagione dei debiti fuori bilancio ed invece il fenomeno pare persistere. L’esponente PD ha poi fatto un richiamo al celebre parere della corte dei conti sul bilancio 2011 del comune di Bisceglie e sullo sforamento di alcuni importanti parametri di stabilità finanziaria. “Siamo sicuri che dopo questa variazione non saltino fuori altri debiti fuori bilancio?” – ha chiesto Angarano che ha poi incalzato – : “Mi sarei aspettato un assestamento più leggero, privo di questa mole sostanziosa di debiti fuori bilancio”. Il capogruppo PD ha chiesto all’amministrazione il motivo per cui non si parla di determinati argomenti come i problemi economici delle società partecipate e l’importante nodo della 167. Dello stesso tenore è stato l’intervento successivo del consigliere Casella, anche lui ha voluto condannare fortemente l’assestamento cosi carico di debiti fuori bilancio. L’esponente DC ha anche citato alcuni passaggi della relazione del collegio dei revisori dei conti del comune che chiede all’amministrazione di cambiare rotta e diminuire il ricorso allo strumento del debito fuori bilancio. La replica del sindaco Spina è stata decisamente corposa e ricca di contenuti. Innanzitutto il primo cittadino ha fatto notare come buona parte delle somme dei debiti fuori bilancio sia stata coperta dai proventi della gestione virtuosa della cassa comunale e quindi con l’avanzo di bilancio, poi Spina ha passato in rassegna i vari punti all’ordine del giorno per il riconoscimento di debiti fuori bilancio sottolineando come siano tutti più che legittimi. “Se qualcuno dice che abbiamo fatto un uso improprio dei debiti fuori bilancio me lo deve mettere per iscritto o dichiarare pubblicamente. Sono fiero di questi debiti fuori bilancio che abbiamo fatto perché sono stati fatti per il bene della comunità e sono fiero del fatto che nel comune di Bisceglie non ci sia più squilibrio finanziario”. Nell’elenco dei soldi spesi per il solo bene della comunità il sindaco ha citato anche i 300.000 euro destinati al Bisceglie calcio ed il provvedimento preso con la massima urgenza per i coniugi Pasquadibisceglie. Il primo cittadino ha chiesto all’opposizione di astenersi e di non votare contro a questo riassestamento per dare un segnale di collaborazione su un tema cosi importante. Le dichiarazioni di voto di Casella ed Angarano hanno subito palesato la volontà dei due consiglieri di opposizione di votare in maniera contraria al punto, proprio perché per entrambi perdura il problema del sistematico ricorso ai debiti fuori bilancio anche per spese preventivabili. La votazione ha visto ancora una volta l’astensione del consigliere di Tullio, il voto contrario di Angarano, Casella e Storelli ed il voto compatto favorevole della maggioranza.