Con la lettura di una dichiarazione a firma congiunta dei consiglieri comunali di opposizione, si è aperto ieri, lunedì 25 novembre, il consiglio comunale, aggiornato in seconda convocazione dopo quello di venerdì scorso. I consiglieri Vincenzo Amendolagine, Enrico Capurso, Francesco Napoletano, Giorgia Preziosa, Alfonso Russo, Francesco Spina, Mauro Sasso e Vittorio Fata hanno infatti abbandonato l’aula per “rifiutare qualsivoglia forma di contraddittorio sui punti all’ordine del giorno” (debiti fuori bilancio, ndr) che, secondo l’opposizione, “presupponevano riferimento e imputazione di spesa ad atti ormai annullati” (con riferimento alla pronuncia del Tar sul bilancio di previsione 2019). Prosegue quindi la battaglia politica, dopo che venerdì scorso, in consiglio comunale, la maggioranza aveva votato per rinnovare le delibere del 28 gennaio e del 14 marzo scorsi, oggetto della sentenza del Tar, che aveva accolto il ricorso presentato dagli stessi consiglieri d’opposizione. L’atto della giunta era stato già definito un “condono” dall’ex sindaco Francesco Spina, che invece crede sia necessario seguire nuovamente tutto l’iter per riadottare gli atti.
Secondo i consiglieri della minoranza, infatti, “l’ampio decorso dei termini di legge determina in ogni caso l’impossibilità di avviare procedimenti di rinnovazione degli atti annullati” e chiedono un intervento del prefetto stante “il pericolo di attività amministrative e contabili illegittime, che potrebbero interessare anche la Procura della Repubblica e la Corte dei Conti”. Non è tardata ad arrivare la risposta del sindaco Angelantonio Angarano: “L’ostruzionismo dell’opposizione continua. Il dialogo è democrazia, il confronto costruttivo e propositivo è democrazia. Sottrarsi è un’ulteriore dimostrazione che il loro unico obiettivo sia bloccare l’amministrazione comunale con ogni mezzo. Professionisti della politica che hanno occupato poltrone per molti anni, vogliono riconquistare quelle poltrone con ogni mezzo, anche a costo di calpestare il voto popolare e gli interessi dei cittadini”.
“Abbandonare l’aula è stata una grave e poco elegante mancanza di rispetto alla Città e alle Istituzioni”, prosegue Angarano, “a maggior ragione dopo che nella seduta di venerdì scorso gli stessi consiglieri di opposizione avevano sbandierato, evidente solo a parole, l’apertura al confronto. Dal canto nostro andiamo avanti compatti per riadottare gli atti in consiglio comunale, così come indicato dal Tar, per sanare un vizio procedurale nel pieno rispetto delle norme e dei regolamenti. Forse questo indispettisce l’opposizione che vede fallire miseramente il suo piano che mirava allo scioglimento del consiglio comunale”.