“Angarano dice no alla proposta delle opposizioni di adottare straordinarie agevolazioni economiche per le attività produttive e i cittadini e dispone solo lo spostamento della rata Tari di maggio a luglio”. A dichiararlo sono i consiglieri di opposizione Amendolagine, Russo, Preziosa, Sasso, Napoletano, Capurso, Fata e Spina, che avevano proposto durante il consiglio comunale del 25 maggio (LEGGI QUI) l’approvazione di un indirizzo politico “per tagliare completamente, per l’anno 2020, la Tari e gli altri tributi comunali in proporzione al periodo di durata dell’emergenza Covid”.
“Per i mesi in cui i cittadini non hanno potuto produrre reddito si è ritenuto giusto proporre un sostegno eliminando almeno i tributi locali per il rilancio dell’economia”, proseguono i consiglieri. “I consiglieri di opposizione nei loro interventi hanno proposto anche agevolazioni contributive in favore delle attività produttive, come ha fatto per esempio il Comune di Bari con 1500 euro stanziati per la riapertura di ogni attività. Purtroppo inaspettatamente, Angarano e la sua maggioranza hanno detto no presentando solo la risibile proposta, un vero e proprio palliativo chiaramente insufficiente, di spostare la prima rata Tari con scadenza 31 maggio al 31 luglio, data in cui i cittadini si troveranno costretti a pagare due rate insieme”.
“Angarano si dimostra ancora una volta inadeguato a gestire questa fase delicata e cinicamente insensibile alle grida di disperazione di una città in profonda crisi, che non vede più in questa amministrazione alcuna prospettiva di sviluppo e di ripresa economica. Una città ancora oggi senza bilanci comunali e con una miriade di debiti fuori bilancio causati dai disastri di questa amministrazione, che saranno costretti a pagare i cittadini biscegliesi. Alle opposizioni che unite hanno chiesto uno sforzo comune in favore dei cittadini e delle categorie produttive Angarano ha risposto arrogantemente con l’ennesimo schiaffo e presentando ancora una volta il suo conto salato alla città”, concludono gli esponenti delle opposizioni.