Il riordino ospedaliero previsto nel piano presentato in Puglia e redatto seguendo le indicazioni fornite dal Ministero della Salute ha provocato accese reazioni da parte di tutti gli esponenti politici della città negli ultimi giorni. Per affrontare il tema e confrontarsi è stato convocato un consiglio comunale monotematico. La massima assise cittadina si è riunita oggi, martedì 9 luglio, alle ore 17 nella sala consiliare di Palazzo di Città.
All’inizio dei lavori, presenti anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e il direttore generale della Asl Bat, Alessandro Delle Donne. Presenti nella sala consiliare anche Francesco Ventola, presidente della Provincia Bat, i consiglieri regionali Ruggiero Mennea, Filippo Caracciolo e Nino Marmo, oltre al direttore medico dell’ospedale di Bisceglie Dr. Andrea Sinigaglia.
Ore 17:15. Prima di entrare nel merito della discussione sul tema, ha preso la parola il sindaco Angelantonio Angarano, che ha ringraziato Emiliano per la sua presenza: “Il Presidente Emiliano ha dimostrato una grandissima sensibilità con la sua presenza oggi, derogando anche ad altri impegni istituzionali. Ed è qui per mettere a tacere le notizie e le ansie che sono montate in questi giorni sulla chiusura del punto nascite dell’ospedale di Bisceglie. L’ospedale di Bisceglie è pronto per essere considerato ospedale di primo livello. Ma è stato confermato ospedale di base e questo è già un punto fermo. È un ospedale che ha ampiamente dimostrato di poter fare il salto di qualità. Tutto questo giustifica la nostra richiesta di mantenere un punto nascita al suo interno. I posti letto non diminuiranno, ma probabilmente aumenteranno. I lavori al pronto soccorso di Bisceglie lo renderanno un punto di riferimento sul territorio”.
Ore 17.30. Intervento di Michele Emiliano: “Voglio rivendicare il fatto che questo era un ospedale destinato alla chiusura. Era questo il suo destino. Per una serie di ragioni, io personalmente ho imposto agli uffici della Regione Puglia il mantenimento dell’ospedale di Bisceglie, anche per via della presenza della rianimazione. Il punto nascita di Bisceglie non è mai stato disattivato, nonostante dal Ministero ci avessero imposto la chiusura. A questa richiesta io ho risposto presentando i dati dei parti avvenuti nel 2018 e chiedendo di monitorare la situazione per scongiurare l’immediata chiusura. Il direttore Delle Donne, in realtà, dovrebbe disattivarlo domani. Ma io mi sono preso la responsabilità di mantenerlo aperto in attesa di un’ulteriore istruttoria. Posso forzare la mano perché il punto nascita di Bisceglie è strasicuro. I dati relativi al 2018 sono incoraggianti, per quelli del 2019 vedremo. Ma c’è un problema: dal 2005 in poi, la percentuale dei cesarei si è sempre attestata attorno al 50%, fatta eccezione per il 2016 (39%) e per il 2017 (43%). Se questi dati fuori norma sui cesarei proseguono, saremo costretti a chiudere”.
Ore 17.50. Intervento Angelo Somma (Fials): “Nonostante le rassicurazioni del Presidente, non sono affatto tranquillo. E questo stato d’animo lo rappresento anche per conto dei lavoratori. Sono due anni che stiamo martellando il povero direttore generale sulla questione di ospedale di primo livello. Bisceglie paga lo scotto solo ed esclusivamente per il fatto di essere un ospedale di base, come emerge dalle carte del Ministero. Quante altre deroghe dovremo chiedere al Ministero? E fino a quando il Ministero ce le concederà? Bisceglie ha tutte le caratteristiche per diventare ospedale di primo livello, ma è penalizzato dalla sua classificazione”.
Ore 18. Intervento consigliere Francesco Spina: “A Bisceglie mancava la rianimazione, non c’erano le sale chirurgiche nuove e le sale operatorie interne all’ostetricia. C’è stato un progressivo rafforzamento dell’ospedale nel corso degli anni. Oggi l’onorevole Boccia si è detto soddisfatto dell’ospedale e così lo stesso sindaco Angarano. Allora togliamoci le bende dagli occhi e riconosciamo i meriti di chi ha portato dei risultati su questo territorio. Io ho appreso oggi dalla stampa della nascita di un comitato in difesa dell’ospedale di Bisceglie, ma io da consigliere non ho firmato nulla. Siamo nel mondo della fantasia. Quando si sono diffuse le prime voci allarmanti, il sindaco di Bisceglie ha parlato da portiere, dicendosi spiazzato. Allora noi cerchiamo di aiutarlo. Dobbiamo sostenere il Presidente della Regione su questa linea”.
Ore 18.15. Intervento Alfonso Russo: “Presidente, bene lei ha fatto nel cercare di salvaguardare il punto nascita di Bisceglie, ma questo è il minimo sindacale. Mi aspettavo da lei una presa di posizione più dura. Sulle percentuali dei cesarei, non si può screditare il lavoro dei medici venendo qui a snocciolare dati asettici. I medici devono fare il loro lavoro. Se Corato non ha la rianimazione, ma è ospedale di primo livello, io da biscegliese mi sento preso in giro. Da lei mi sarei aspettato più polso”. Al consigliere Russo ha risposto direttamente Emiliano: “Un Presidente di Regione deve decidere di volta in volta che atteggiamento adottare per risolvere i problemi. Ho detto a Delle Donne di aspettare ad attuare il piano di riordino, che è una cosa bella pesante. La questione del punto nascita non ha nulla a che vedere con la classificazione dell’ospedale. Il punto nascita chiude se rimane sotto certi parametri. Io ho lasciato intendere che, almeno fino a quando non costruiremo l’ospedale della conca barese, si può valutare di promuovere l’ospedale biscegliese, una volta usciti dal piano operativo e attuato quello di riordino. Io ho dovuto scegliere tra Corato e Bisceglie. Pensate a cosa sarebbe successo a parti invertite, con un ospedale come quello di Corato. Lì manca la rianimazione, che andrà fatta, ma non potevo ignorare i numeri di quella struttura. Conto di riuscire a fare tutto”.
Ore 18.30. Intervento Biagio D’Alberto (Cgil Bat): “Noi proveremo a difendere fino in fondo la tenuta del servizio, ma dobbiamo pensare anche ad altro, ragionare sulla richiesta di potenziamento del reparto di malattie infettive, ad esempio. E così di altri reparti. Quando ci viene sottratto qualcosa, dobbiamo cercare modi alternativi per recuperare quello che ci viene sottratto”.
Ore 18.40. Intervento consigliere Vittorio Fata: “Abbiamo assistito ad una parata di consiglieri regionali che in passato non ho visto e mi chiedo dove fossero. Un ospedale come quello di Bisceglie si è mantenuto grazie al lavoro giornaliero dei medici, degli infermieri e del personale. Se fosse stato per noi politici, l’ospedale sarebbe chiuso. E mi metto anche io in mezzo”.
Ore 18.50. Intervento direttore medico ospedale Andrea Sinigaglia: “Si è fatto tanto in questi ultimi anni. Il numero di cesarei è certamente un parametro di sicurezza, ma la necessità del cesareo la possono valutare gli specialisti. Parlare di indici non basta, bisogna contestualizzarli. Come direttore di presidio, difendo l’enorme sforzo del personale dell’ostetricia, che si occupa di altre mille cose collaterali e non solo di far nascere bambini. Fortunatamente riusciamo a mantenere degli ottimi indici. I dati (numero di nati, numero di accessi ecc.) e le fonti possono arrivare solo dal direttore di presidio, altrimenti si rischia di dire baggianate”.
Ore 19.10. Intervento consigliere di maggioranza Loredana Bianco: “Possiamo partire in maniera positiva e unita da questo consiglio monotematico. Nonostante le tante divisioni che ci possono essere fra di noi, oggi siamo riuniti per il bene della città, non per prestare il fianco a facili strumentalizzazioni. Se ci sta a cuore il destino dei cittadini e delle associazioni, dobbiamo seguire la direzione indicata dal governatore Emiliano e dal direttore Sinigaglia, abbandonando un linguaggio divisivo che non porta a nulla”.
Ore 19.20. Intervento dott. Domenico Paternostro (responsabile unità di Pediatria e Neonatologia dell’ospedale di Bisceglie): “Quando si parla di potenziamento di alcuni settori ospedalieri piuttosto che di altri, rischiamo di spostare l’attenzione dal tema oggetto del consiglio, ovvero la chiusura del punto nascita. La chiusura del punto nascita comporterebbe la chiusura della neonatologia, ma con ogni probabilità anche della pediatria. L’implementazione di alcuni settori a scapito dell’ostetricia non la accettiamo. Prima abbiamo ascoltato un intervento del presidente della Cgil che andava in quella direzione. Sarebbe un suicidio. Un ospedale senza pediatria, neonatologia e ostetricia faticherei a definirlo come tale. Il numero di cesarei elevato che si è registrato in alcuni anni passati è stato dovuto a condizioni di lavoro davvero pietose nelle quali abbiamo lavorato sotto organico. Infine, Martina Franca è un ospedale di primo livello, ma a detta di chi ci lavora è nelle condizioni di un ospedale da campo. E fa 300 parti all’anno. E anche su Corato ci sarebbe molto da dire. La classificazione degli ospedali è una questione esclusivamente politica”.
Ore 19.30. Intervento consigliere Vincenzo Amendolagine: “Sembra che i nostri parlamentari (Galantino e Boccia, ndr) abbiano risolto la questione nel giro di ventiquattr’ore, ma oggi non sono qui, nonostante l’invito del Presidente, forse perché hanno altri vezzi o altro da fare. La chiusura del punto nascita sarebbe l’anticamera della chiusura definitiva dell’ospedale di Bisceglie. Altro che ospedale di base. Propongo una mozione per esprimere un indirizzo politico che vada nella direzione del potenziamento dei reparti di cardiologia e ostetricia, non solo per essere solidali con il Presidente Emiliano ma soprattutto per sollecitare investimenti”.
Ore 19.40. Intervento assessore Tonia Spina: “Nel dm70 è previsto che i punti nascita che registrano tra 500 e 1000 nascite debbano essere considerati punti nascita di primo livello. Allora io chiederei ad Emiliano il rispetto del dm70 per tutti gli ospedali. Dobbiamo applicare la normativa e con quella applicazione sono convinta che Bisceglie conserverebbe il punto nascita. L’ospedale non sta chiudendo. Adotteremo tutte le azioni a difesa del punto nascita, anche quelle più plateali, perché siamo fermamente convinti che sia un diritto del nostro ospedale mantenere il punto nascita”.
Ore 19.50. Intervento consigliere Franco Napoletano: “Non possiamo andare via da qui con l’idea che abbiamo scherzato e che non c’era ragione per allarmarsi. Ai cittadini dobbiamo dire come stanno le cose. Lungi da me pensare che il Presidente Emiliano e i consiglieri regionali siano venuti qui a fare la passerella, ma l’ospedale di Bisceglie periodicamente finisce sotto scorzo. Già nei primi anni ’80 noi rischiammo la chiusura dell’ospedale di Bisceglie, ma la città e quella classe dirigente bloccò letteralmente la città. Braccianti, commercianti e studenti in prima fila. Tutta la città si mobilitò e quella battaglia fu vinta. Poi l’ospedale ha conosciuto una vita diversa e migliore rispetto a quella di altri nosocomi a noi vicini. Le scelte sanitarie sul territorio sono il risultato di alchimie politiche. Nel momento in cui chiudi la neonatologia e l’ostetricia, decidi di avviare un processo irreversibile per cui si chiuderanno anche gli altri reparti collegati e poi anche quelli non direttamente collegati, magari usando la scusa del calo di accessi”.
Ore 20.05. Intervento consigliere di maggioranza Giuseppe Ruggieri: “La battaglia che dovremmo fare per difendere il reparto di ostetricia e ginecologia non va affrontata con la retorica della tradizione, secondo la quale bisogna nascere per forza nella propria terra. Ma va fatta nell’ottica di difesa del nostro presidio, anche se di base. Confrontandomi con alcuni esperti del settore è venuta fuori una strada che consiglio di esplorare per il futuro. L’ospedale di base di Bisceglie può specializzarsi. E questa potrebbe essere la carta vincente”.
Ore 20.15. Intervento consigliere Rossano Sasso: “L’ospedale di Bisceglie deve diventare ospedale di primo livello come promesso dallo stesso presidente Emiliano proprio in visita nella nostra struttura. Ma le promesse di Emiliano le conosciamo. E uno come me che ha vissuto la storia dell’ex Cdp, le conosce benissimo. Quando la politica dorme, succede quello che deve succedere”.
Ore 20.20. Intervento consigliere di maggioranza Mauro Lorusso: “Mi aspettavo un intervento dei nostri politici di zona e invece sono andati tutti via insieme ad Emiliano. Andato via il Presidente, è andata via anche la corte celeste. Noi dobbiamo difendere il nostro presidio con le unghie della maggioranza e della minoranza. E quando le unghie termineranno, dovremo utilizzare anche i denti. Noi non svendiamo per voti un presidio ospedaliero che è stato costruito con i sacrifici di chi ci ha preceduto. Dobbiamo pretendere un ospedale di primo livello”.
Ore 20.30. Intervento consigliere Francesco Spina: “Se vogliamo arrivare ad un ordine del giorno condiviso, dobbiamo capire dove indirizzare questo consiglio comunale. Se vogliamo sfogarci o se vogliamo fare amministrazione. Dire che oggi vogliamo l’ospedale di primo livello, a piano già approvato, non va bene. Dovevamo dirlo quattro mesi fa. Bisogna muoversi per tempo. È stato costituito un comitato, a cui hanno partecipato anche personalità notabili della città che il sindaco aveva già speso in campagna elettorale, ma mi aspetto di leggere oggi lo statuto. Dov’è l’atto notarile di costituzione?”.
20.54. Intervento del sindaco Angarano: “Sentirsi dare del bugiardo, ancora una volta, è avvilente. Non ho mai detto di avere i parlamentari al mio fianco. Grazie al presidente Emiliano, ai consiglieri regionali, ai cittadini che sono rimasti finora ad ascoltarci. La politica, quando si è impegnata di sanità, ha prodotto solo danni. Ora è arrivato il momento di affrontare e risolvere i problemi. Le parole di Emiliano mostrano il suo grande impegno nel cercare la soluzione al problema. Il Comitato credo sia un momento importante. Finora è stato affrontato il problema ‘ospedale’ solo in casi di emergenza. C’è bisogno, invece, di parlare di sanità 365 giorni l’anno e di questo si occuperà il Comitato, apolitico, apartitico, senza colori, fatto di cittadini che non hanno sostenuto nessuno in campagna elettorale e che rappresenta la città per intero. Abbiamo una bozza del concordato da sottoscrivere, potremmo partire da questa per redigere un punto che sia condiviso da tutto il consiglio”.
21.24. Viene letta dal presidente del consiglio comunale Gianni Casella la bozza di concordato redatta dalla maggioranza. Si chiede al presidente Emiliano di mobilitarsi affinché non si chiuda il nosocomio biscegliese quale ospedale di base e ai parlamentari del territorio di operare per ottenere il riconoscimento di ospedale di primo livello. Si chiede, inoltre, la costituzione di un tavolo tecnico dei sindaci del territorio, delle sigle sindacali, del Comitato per la difesa dell’ospedale di Bisceglie e di tutte le associazioni interessate alla materia. Si richiede di trasmettere il documento al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Presidente del Senato, della Camera dei Deputati, dei parlamentari del territorio e dei consiglieri regionali del territorio Bat.
21.40. La seduta viene sospesa per un quarto d’ora per rettificare alcuni punti della bozza e portare in aula il documento condiviso.
22.14. Il presidente di turno del consiglio comunale Carla Mazzilli legge il documento congiunto stilato da maggioranza e opposizione: “Il consiglio comunale delibera di chiedere al Presidente Emiliano di sospendere gli effetti della delibera n. 1195 del 03.07.2019 nella parte in cui prevede la classificazione dell’Ospedale di Bisceglie come ospedale di base e nella parte in cui dispone la chiusura del punto nascita. Di chiedere a tutti i parlamentari del territorio e ai consiglieri regionali di farsi promotori di tutte le iniziative utili a livello regionale e nazionale per scongiurare tale chiusura. Di dare mandato al sindaco di assumere tutte le iniziative di natura politico-istituzionale-amministrativa atte a scongiurare la paventata chiusura del punto nascita. Di richiedere un incontro con la commissione del percorso nascita del Ministero della Salute per un confronto sui requisiti che giustificherebbero la permanenza del punto nascita presso la struttura ospedaliera di Bisceglie. Trasmettere il presente provvedimento al
Presidente del Consiglio dei Ministri, al Presidente del Senato, della Camera dei Deputati, al Ministro della Sanità, al Presidente della Regione Puglia, al Presidente della Commissione Sanità, al Prefetto di Barletta, al Direttore Generale Asl Bat, al Signor Direttore Sanitario dell’Ospedale di Bisceglie, a tutti i parlamentari e consiglieri regionali Bat. Di compulsare tutti i provvedimenti o iniziative tese a promuovere il Presidio Ospedaliero e la tutela dei livelli di salute pubblica della città.
Il documento viene approvato all’unanimità dall’intero consiglio comunale.
Gianni Casella, tornando a presiedere il consiglio, ringrazia tutti i presenti in aula “per aver dato prova di unità e di compattezza su una materia delicata e importantissima per la città. Ci si augura che tale provvedimento possa scaturire gli effetti che tutti ci auspichiamo. Avevamo organizzato una marcia per questo giovedì, una iniziativa senza alcuna connotazione politica ma, alla luce di ciò che è avvenuto di produttivo oggi in consiglio, tale iniziativa viene sospesa“.