Un primo, timido passo per addivenire ad una discussione più mirata, pragmatica e produttiva sul futuro della Casa Divina Provvidenza. Potrebbe essere definito così, volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, il consiglio comunale monotematico di ieri, giovedì 25 giugno, incentrato sull’ente ecclesiastico fondato da Don Pasquale Uva e sconvolto dal terremoto giudiziario che ha portato all’arresto di nove persone e alla richiesta di domiciliari per il senatore Antonio Azzollini. Agli amanti della teoria opposta, quella del bicchiere mezzo vuoto, invece, la seduta di ieri deve essere parsa sterile e condita da una buona dose di approssimazione, così come era risultata, alla fine della fiera, quella incentrata sui temi dell’occupazione e del lavoro, tenutasi il 10 aprile 2015.

La necessità, unanimemente riconosciuta, di tutelare i livelli assistenziali e i lavoratori. Il bisogno, sbandierato da più parti, di superare gli steccati ideologici e le logiche di appartenenza. Le stoccate politiche. Un maggiore dialogo con il commissario straordinario della Cdp Bartolo Cozzoli, invocato dalla maggioranza e da alcuni rappresentanti sindacali intervenuti durante la discussione. La necessità di un tavolo tecnico-istituzionale che coinvolga anche i Comuni di Foggia e Potenza e le Regioni Puglia e Basilicata. Queste sono state le tematiche maggiormente dibattute nell’arco della seduta richiesta dalla segreteria locale del Partito Democratico, cui ha assistito un cospicuo numero di dipendenti della Casa Divina Provvidenza e di cittadini.

In aula non erano presenti il consigliere del Pd Francesco Boccia e il commissario Bartolo Cozzoli, entrambi occupati in altri inderogabili impegni istituzionali precedentemente assunti. Come ha fatto notare in apertura il presidente del consiglio comunale, Francesco Napoletano, il parlamentare aveva chiesto il rinvio della seduta (invito non accolto poiché, ha spiegato Napoletano, era già partita la macchina organizzativa) e il commissario ha ribadito la sua disponibilità al consiglio per qualsiasi chiarimento (“cosa che finora non è accaduta” ha commentato sarcastico il leader del Pcdi).

“Il programma della procedura di amministrazione straordinaria redatto dal Commissario, la cui figura è tecnica ma la cui nomina è squisitamente politica, è stato inviato solo ai creditori e non al consiglio comunale”, ha dichiaratoSindaco Spina Consiglio Comunale CDP Francesco Spina nel primo intervento della seduta. “Eppure il Comune, attraverso misure urbanistiche, tributarie e in materia di sanità, potrebbe rivestire un ruolo importante per il futuro dell’Ente. Serve una maggiore interlocuzione. Abbiamo bisogno di capire come proceda la vita amministrativa della Cdp, quali siano i progetti e i programmi. Per questo ritengo si debba riaggiornare il consiglio a breve termine alla presenza di Boccia e Cozzoli. Tra le pieghe del Piano si intende che, in caso di vendita a privati, i lavoratori sarebbero tutelati per soli due anni. Questo non è confortante. Il bando per la vendita avrebbe interesse nazionale ed europeo. Per questo ritengo sia necessario il dialogo ed il confronto”, ha osservato il sindaco, che poi ha proposto di devolvere il gettone di presenza della seduta monotematica a iniziative in favore dei pazienti della Casa della Divina Provvidenza, “le vere vittime di questa cattiva gestione”. Spina ha poi sottolineato come “emerga chiaramente che i sindaci di Bisceglie di questi ultimi 20 anni, con i loro collaboratori, non siano per nulla implicati con l’enorme gestione economica della Cdp. Ciò rappresenta una certezza per la popolazione”.

Dopo il primo cittadino sono intervenuti i sindacalisti Nicolangelo Cosmai (Fials), Antonio Amoruso (Cisl), Demetrio Papagni (Usppi), Pasquale Colamartino (Cigl) e Onofrio Ambrosino (Uil), che hanno espresso il loro disappunto e la loro preoccupazione, sostenendo con fermezza la necessità di salvaguardare i lavoratori.

Consiglio Comunale CDP AngaranoSuccessivamente si è aperto agli interventi dei consiglieri. Angelantonio Angarano (Pd) ha posto l’accento sugli effetti determinati dall’amministrazione straordinaria, “l’unico percorso virtuoso possibile”. “Quasi 2.700 creditori verranno soddisfatti con una decurtazione di circa il 30-40% del credito”, ha aggiunto il consigliere di opposizione. “Onerosissimi contratti che non avevano alcuna logica economico-finanziaria sono stati risolti, i lavoratori percepiscono regolarmente lo stipendio da un anno e mezzo, le esternalizzazioni sono state abbandonate, come nel caso degli infermieri. Di questo non posso che essere orgoglioso. La politica però deve interrogarsi sulle responsabilità che ha avuto. Basti considerare che dal 2005 al 2012 il debito è passato da 180 a 420 milioni di euro. Per quanto concerne il futuro bisogna coinvolgere tutti gli enti interessati e cominciare a discutere della cessione (per esempio se unitaria o a blocchi), del bando, degli ulteriori servizi, magari non presenti nelle vicinanze, che potrebbero essere chiesti e ottenuti, come per esempio il centro risvegli”.Consiglio Comunale CDP Tonia Spina

Tonia Spina ha espresso preoccupazione per la qualità dell’assistenza offerta (“calata con il venir meno dei dipendenti”) e la tutela dei lavoratori (“non è vero che hanno ricevuto quanto gli spettava, anzi in tanti non hanno percepito le indennità e il Tfr”). “Inviterei tutti a vedere in che condizioni si opera nella Cdp”, ha aggiunto il consigliere di centrodestra, che ha auspicato una concertazConsiglio Comunale CDP Valenteione tra Stato, Regioni e Comuni coinvolti, amministratore straordinario e sindacati “affinché il consiglio di oggi non sia una perdita di tempo”.

L’assessore ai lavori pubblici Vincenzo Valente ha ricostruito la storia, individuando nel 95 “l’inizio del saccheggio frutto di amministrazioni non all’altezza e di intromissioni della politica con le proprie sponsorizzazioni”. “Una Cdp pubblica è l’unica via di rilancio attraverso la cooperazione di Santa Sede e governo Regionale”, ha sottolineato l’esponente di Scelta Civica.

Consiglio Comunale CDP Fata“Ho sentito la diagnosi ma non la terapia”, ha poi dichiarato il vice sindaco Vittorio Fata. “Ho sentito rallegrarsi che la politica si interessi della Cdp quando un membro di quello stesso partito sostenga che la politica debba rimanere fuori dalla Cdp. Ho sentito elencare le brutture del passato ma non le proposte”, ha aggiunto Fata. “Non possiamo giudicare il lavoro svolto dal commissario straordinario perché non ci sono state inviate le carte e quindi non abbiamo gli elementi per valutarlo, così come la strada che si vuole intraprendere in futuro. Se l’intento è risanare e vendere, bisognerà trattare con il privato. Se, diversamente, si mira ad una compartecipazione tra pubblico e privato possiamo parlare di proposte, ma non prima di aver fatto un’attenta analisi degli indirizzi del commissario”.

Contrario alla vendita a privati si è detto Gigi Di Tullio, consigliere comunale di opposizione dichiaratosi indipendente dopo la sua uscita dal Pcdi: “La vendita potrebbe paradossalmente agevolare parti vicine a chi ha voluto il buco di 500 milioni, che oggi potrebbero riacquistare a costi decisamente vantaggiConsiglio Comunale CDP Di Pierroosi”.

Enzo Di Pierro, in linea con l’intervento di sindaco e vicesindaco, ha sostenuto l’esigenza di attendere gli sviluppi che arriveranno dalla magistratura e di conoscere la volontà di Cozzoli per attivare un confronto e una programmazione che tutelino gli ospiti della Cdp, i lavoratori e i contribuenti biscegliesi.

“Dal Piano di Cozzoli si evince che chi compra la Cdp ha l’obbligo per soli due anni di continuare la stessa attività aziendale e che per almeno due anni si debba conservare il personale”, ha poi sostenuto Francesco NapConsiglio Comunale CDP Napoletanooletano dai banchi dell’opposizione. “Non abbiamo la fortuna di parlare con il commissario straordinario, che non ha per nulla interpellato l’istituzione cittadina. A lui vorrei chiedere se la vendita (che potrebbe effettuare anche con trattativa privata) è proprio necessaria o se la struttura possa essere ‘regionalizzata’. Da lui vorrei sapere anche come abbia scelto i suoi consulenti dopo aver tagliato le consulenze inutili che aveva trovato in essere. O, ancora, se abbia stilato l’elenco dei fornitori. Che Cozzoli sia amico di Boccia lo scrive la stampa nazionale, non lo dico io”.

“Come al solito si scivola in manie di protagonismo quando invece il momento richiede il massimo del buon senso”, ha replicato Gianni Casella (Dc). “Le prestazioni che la Cdp emette producono un fatturato di 80 miConsiglio Comunale CDP Casellalioni di euro all’anno. Come si può pensare di pagare i creditori se non attraverso la vendita? E quale sarebbe la logica di un imprenditore che spende un patrimonio enorme per l’acquisto della struttura se poi dopo due anni cambia l’attività della struttura? Sarebbe del tutto folle acquistare e poi, paradossalmente, convertire quella struttura ad un’altra attività dopo due anni. È necessario un confronto serio sulla base dei dati, senza sparare a zero. Sono d’accordo a devolvere in beneficenza il gettone di presenza, anzi forse quel gettone non dovremmo percepirlo affatto data l’inutilità di questo consiglio comunale”.

Pietro Consiglio, sulla lunghezza d’onda della maggioranza, ha affermato l’esigenza di salvaguardare i diritti di pazienti e dipendenti attraverso un dialogo istituzionale con la Regione.

“Si vuole far passare il messaggio di mancanza di trasparenza mentre la direzione intrapresa dal commissario straordinario è esattamente quella opposta”, ha ribadito Angarano. “Prima di dire che non si conoscono le carte bisognerebbe documentarsi e leggerle. Il programma dell’amministrazione straordinaria, difatti, è pubblico e consultabile da chiunque sul sito (clicca qui). Come si fa a parlare di trattativa privata quando è chiaro a tutti che sarà redatto un bando internazionale? Questo è un modo provinciale di affrontare il problema. Il mio invito è a riaggiornarci, abbandonando le posizioni preconcette, affinché si possa condividere una mozione e si possa cercare il confronto con gli altri enti”.

Chiosa finale del sindaco Francesco Spina, che dichiarando di reputare lecito chiedere quanto guadagnino il commissario straordinario Bartolo Cozzoli e i suoi consulenti, si è soffermato sull’esigenza di “porre al centro dei programmi dell’ente la tutela dei lavoratori e dei servizi sanitari. Auspico che la Cdp resti pubblica, ma in caso di vendita sarà necessario inserire nel futuro bando la clausola di salvaguardia per imporre, ad un eventuale acquirente, il mantenimento dei livelli occupazionali, non solo limitatamente ai due anni proposto dal piano del Commissario. Su questo auguro una prosecuzione della discussione con senso di responsabilità”.