Approvazione del bilancio consolidato relativo all’esercizio finanziario 2015 e, all’unanimità, della deliberazione di consiglio comunale sull’adesione alla strategia “Rifiuti zero”, proposta dai consiglieri comunali di opposizione Gianni Casella, Pierpaolo Pedone e Giorgia Preziosa dopo la petizione popolare firmata da 2700 cittadini e organizzata in collaborazione con il Movimento Rifiuti Zero di Maurizio Parisi e il Movimento Partite Iva di Lino Ricchiuti, oltre al sostegno dell’ex consigliere provinciale Alfonso Russo. E’ quello che, in estrema sintesi, è avvenuto nel consiglio comunale di venerdì 30 settembre. Sull’altro punto all’ordine del giorno, la proposta sulle strisce blu a seguito di un’altra petizione popolare presentata dagli stessi consiglieri, c’è stata discussione in aula e la convergenza su alcuni punti di sindaco e proponenti ma non c’è stata votazione.
RIFIUTI ZERO. “La partecipazione di 2700 cittadini deve far riflettere, soprattutto se consideriamo che le firme sono state raccolte in 12 ore frazionate in tre pomeriggi”, ha esordito Gianni Casella presentando la delibera sull’adesione alla strategia “Rifiuti Zero”. “Dal 2013 ad oggi”, ha continuato il consigliere della Dc, “la percentuale di raccolta differenziata non ha mai superato mediamente il 30%. Con questo metodo si possono raggiungere percentuali ben più significative, come avvenuto in altri comuni, quali Capannori (Lucca), Salerno, Scampia (dove a gestire i rifiuti era la Camorra) e la vicina Terlizzi, dove la differenziata si attesta sull’80%. Si tratta di un progetto culturale e generazionale che guarda al futuro e deve prevedere una rivoluzione nella mentalità. A costo zero, porterebbe alla chiusura del ciclo dei rifiuti e alla riduzione della tassazione”, ha concluso Casella, auspicando l’unanimità del consiglio comunale.
Il sindaco Spina inizialmente ha espresso dubbi sulla reale fattibilità pratica della strategia e sull’attuabilità rispetto agli oneri contrattuali già assunti dal Comune. Inoltre il sindaco, ancora una volta, ha sottolineato che i costi del servizio siano aumentati a causa della chiusura della discarica di Trani e del conferimento in discarica a Massafra dopo la biostabilizzazione. Il primo cittadino ha sottolineato che il servizio porta a porta spinto abbia comportato un aumento del costo del servizio di circa 170mila euro. Ma, al termine dei lunghi interventi, maggioranza e opposizione hanno votato la delibera di consiglio comunale all’unanimità, con due emendamenti atti a specificare che l’amministrazione comunale stesse già andando nella direzione delle proposte formulate nella petizione popolare e nella delibera.
Cosa prevede quindi la strategia “Rifiuti Zero” approvata? Dieci punti: la separazione alla fonte dei rifiuti con il coinvolgimento della comunità; la raccolta porta a porta; la realizzazione di un impianto di compostaggio; il riciclaggio e il recupero dei materiali; la riduzione dei rifiuti con una serie di accorgimenti (compostaggio domestico, sostituzione delle stoviglie e bottiglie in plastica, utilizzo dell’acqua del rubinetto, dei pannolini lavabili, delle sporte riutilizzabili in luogo delle shoppers in plastica); il riuso e la riparazione di beni durevoli, mobili, vestiti, infissi, sanitari, elettrodomestici; la tariffazione puntuale con l’introduzione di sistemi che facciano pagare le utenze sulla base della produzione effettiva di rifiuti non riutilizzabili da raccogliere; il recupero e la selezione dei rifiuti in modo da intercettare altri materiali riciclabili sfuggiti alla raccolta differenziata; un centro di ricerca e riprogettazione e l’azzeramento dei rifiuti (obiettivo raggiungibile entro il 2020, 65% di differenziata nel 2018). Cassato dalla delibera di consiglio comunale approvato l’ultimo punto del testo su ulteriori riduzioni ed agevolazioni per famiglie ed imprese.
“È un consiglio comunale che passerà alla storia per senso democratico, partecipazione attiva e capacità di guardare oltre senza pregiudizio”, ha commentato Casella. “Abbiamo approvato un atto che porterà risultati eccellenti alle future generazioni. Dobbiamo essere orgogliosi di aver partecipato a questa discussione. Ora sta a noi saper coinvolgere la città”.
“Non sono per un ambientalismo che dice sempre ‘no’ bensì per un modo di affrontare i problemi dell’ambiente in maniera intelligente e rispettosa, in armonia con lo sviluppo”, ha dichiarato Angelantonio Angarano prima del voto. “Lo spreco ed il consumo non razionale delle risorse sono diventati il motore della nostra economia. A tutto questo abbiamo opposto l’idea che sia possibile un patto sociale tra cittadini, imprese e istituzioni, per provare a trasformare il problema dei rifiuti in uno strumento di sviluppo territoriale. In una opportunità. Il percorso è lungo e complesso e riguarda un cambiamento di mentalità: intraprendere la pratica della sostenibilità”.
STRISCE BLU. Dopo i rifiuti, è stata la volta dell’altra proposta a seguito di una petizione popolare, incentrata sulle strisce blu, sempre su iniziativa dei consiglieri Casella, Pedone e Preziosa, con il sostegno di Lino Ricchiuti e Alfonso Russo. La proposta è stata illustrata da Pierpaolo Pedone, che si è soffermato sull’aumento degli stalli a pagamento del 42% e ha accusato l’amministrazione di una mancata pianificazione delle opere, puntando il dito sulla necessità di approvare due delibere di giunta, a distanza di poco tempo e dal contenuto contraddittorio, sulla regolamentazione della sosta a pagamento. Spina ha replicato che le tariffe sono diminuite in virtù dell’implementazione del grattino da mezz’ora, dei primi dieci minuti di sosta gratuita esponendo il disco orario e degli abbonamenti con diverse agevolazioni. “Molte delle vostre proposte”, ha aggiunto Spina rivolgendosi ai tre consiglieri di opposizione, “sono state già recepite dall’amministrazione. “Le strisce blu, lo ricordo, servono a gestire meglio la viabilità, non certo per fare cassa”. Al temine della discussione si è registrata la convergenza del primo cittadino su alcuni punti, come per esempio l’estensione ai dipendenti, con limiti da dover fissare, della riduzione degli abbonamenti previsti per i titolari d’azienda. Sulla proposta però non c’è stata però votazione e probabilmente si dovrà tornare sull’argomento scorporandone i punti.
BILANCIO CONSOLIDATO. Il primo argomento affrontato durante l’assise comunale era stato il bilancio consolidato 2015, ultimo tassello che chiude la rendicontazione del 2015, con riferimento anche al bilancio delle società partecipate del comune. Proprio sulle società partecipate il sindaco Francesco Spina ha incentrato il suo intervento, sottolineando con soddisfazione che “Bisceglie Approdi, per la prima volta ha chiuso il bilancio in attivo”. “Sulle altre società abbiamo riflessioni in atto. Per quanto concerne la farmacia comunale, per esempio, da tempo ci siamo prefissi di vendere la quota del Comune, ma va fatto nei modi e nei tempi giusti per garantire un’utilità alle casse comunali. Riflessioni vanno fatte anche sul Patto territoriale nord barese-ofantino, nato quando non c’era la Provincia Bat. Aspettiamo di capire cosa ne sarà delle province per prendere una decisione”.
Qualche critica al bilancio consolidato è stata mossa dall’opposizione. “Quando si dice che Bisceglie Approdi non è in perdita si omette di dire che è stato dimezzato il capitale sociale, ridotto di circa 1.2 milioni, facendo così diminuire il valore della partecipazione del Comune”, ha sostenuto Angarano. “L’utile è poi di soli 15mila euro. I costi, inoltre, si sono dimezzati negli ultimi due anni. Fino al 2013 cosa succedeva in questa società?”. E sulla farmacia, “Mi chiedo come possa essere in perdita. Anche in questo caso è diminuito il capitale sociale e quindi la partecipazione dell’ente”.
Il bilancio consolidato 2015 è stato approvato con la maggioranza compatta, tre voti contrari e un astenuto (il presidente del consiglio Franco Napoletano).