L’Amministrazione Comunale di Bisceglie ieri mattina, 7 ottobre, ha incontrato in sala consiliare una cospicua delegazione di rappresentanti della marineria cittadina con i rappresentanti regionali di Legacoop, Angelo Petruzzella, e di Fedagri Pesca, Vincenzo Patruno.
Gli Assessori Naglieri e Parisi, preso atto dello stato di agitazione in corso, iniziato lo scorso 26 settembre, a cui aderisce l’intero comparto della marineria biscegliese, unitamente ad altre pugliesi e del bacino del Mediterraneo, nell’evidenziare l’importanza e la centralità del settore ittico e delle economie del mare, hanno posto l’attenzione sull’opportunità che vengano avviate le procedure necessarie per porre sotto tutela il reddito dell’intera categoria lavorativa, ad oggi compromesso per buona parte dagli effetti nefasti collegati all’attuazione delle norme e delle disposizioni cogenti, tra le quali quelle del Regolamento Comunitario N°1967/2006, che ha imposto il divieto di pesca entro le tre miglia dalla costa e l’utilizzo di reti a maglia quadra di 40 millimetri o romboidale di 50 millimetri.
“L’Unione Europea”, spiegano gli Assessori Naglieri e Parisi, “nell’equiparare i grandi mari del Nord Europa e l’Oceano Atlantico a bacini più piccoli, con bassi fondali, come il mare Mediterraneo ed in particolare il mare Adriatico, ha di fatto sbilanciato il valore della competitività delle nostre marinerie, compromesso da un reale impoverimento delle risorse ittiche del mare Adriatico, quindi, registrando da più anni un disequilibrio fra la capacità di ripopolamento del nostro mare rispetto allo sforzo di pesca praticato, a causa della desertificazione dei fondali, con il quale i pescatori sono oggi costretti a misurarsi”.
Ritenendo che il processo in corso abbia caratteristiche tali da valutarlo irreversibile, si sono proposti le seguenti richieste urgenti:
- Adozione di un fermo pesca prolungato, non inferiore a 6 mesi, nell’intera fascia Adriatica, con il riconoscimento di un’indennità di cassa integrazione che compensi il mancato reddito;
- Attivazione di sperimentazioni scientifiche e tecniche che consentano l’impiego dei natanti e del personale di bordo, dirette, in concomitanza con gli istituti scientifici riconosciuti a livello nazionale ed europeo, al monitoraggio delle specie del mare, alla bonifica dei fondali, alla preservazione della biodiversità delle specie ittiche;
- Aumento della quota TAC (Totale ammissibile di cattura) del tonno rosso al 10%;
- Introduzione della Licenza di Pesca in Mare a Pagamento, ovvero, di un sistema che permetta di accertare in maniera realistica il numero dei pescatori sportivi e il quantitativo del pesce pescato;
- Marcatura Obbligatoria del Pescato degli Sportivo-Ricreativi, come misura volta a garantire una maggiore tracciabilità del prodotto e, soprattutto, un efficace contrasto al fenomeno della vendita illegale del pescato da parte dei pescatori non professionali.
Le istanze condivise saranno trasmesse al Ministero delle Politiche Agricole e della Pesca, all’attenzione dell’On. le Ministro Teresa Bellanova, e consegnate al Governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano.
La protesta dei pescatori proseguirà oggi, 8 ottobre, a Bari con un corteo che partirà dal molo San Nicola e proseguirà fino al Porto di Bari (ingresso di fronte all’Autorità Portuale). L’Amministrazione della Città porrà a proprie spese un pullman che accompagnerà i marinai biscegliesi a Bari.