Nel consiglio comunale tenutosi giovedì 17 settembre, cominciato con oltre un’ora di ritardo e con il minimo dei consiglieri comunali presenti in aula (13, compresi Casella e Angarano dell’opposizione) per garantire il numero legale e lo svolgimento della seduta, 48 punti su 50 (diventati poi 51 con la proposta di Angarano sulle trivellazioni, clicca qui) erano incentrati su debiti fuori bilancio, alla fine tutti approvati. La discussione si è svolta su due binari, uno di carattere generale e l’altro di carattere più specifico. Più volte, durante il dibattito, si è fatto riferimento al parere sul riconoscimento di legittimità dei debiti fuori bilancio fornito dal collegio dei revisori dei conti. Partiamo proprio da qui.
IL PARERE DEL COLLEGIO DEI REVISORI. “L’emersione continua dei debiti fuori bilancio rappresenta una grave irregolarità per la quale si invita l’ente a porre in essere tutti gli atti necessari al fine di ridimensionare drasticamente tale fenomeno”, si legge in apertura della relazione dei revisori dei conti. “Un peso rilevante è assunto dalle sentenze di condanna per sinistri stradali ed annullamento verbali per sanzioni al codice della strada. A tal proposito il collegio invita gli uffici preposti a privilegiare soluzioni transattive volte al contenimento dei costi. Infatti”, scrivono i revisori, “da un’analisi delle sentenze si evidenzia che l’ammontare degli oneri accessori (spese legali, imposta di registro, perizie Ctu ecc.) risultano spesso essere di gran lunga superiori alle somme richieste dai danneggiati”.
E, scendendo nel dettaglio, a far infervorare la discussione sono stati quattro debiti (punti 28, 32, 42 e 43), tre dei quali verso l’Agenzia delle Entrate e uno verso Equitalia, “inerenti il pagamento di imposte di registro su sentenze di condanna per l’ente”, si legge nel parere dei revisori. “A tal proposito si evidenzia che i termini di pagamento per i debiti di cui ai punti 28 e 43 risultano già ampiamente scaduti e pertanto soggetti a imminenti sanzioni pecuniarie. Per i debiti di cui ai punti 32 e 42, invece, si segnala come tali somme costituiscano già sanzioni amministrative derivanti dal ritardato pagamento di pregresse imposte di registro su sentenze di condanna. Tali situazioni rappresentano per l’Ente un evidente ed ingiustificato danno patrimoniale. Si invitano i responsabili dei procedimenti a porre maggiore attenzione a tali fattispecie, onde evitare inaccettabili situazioni che espongono l’ente ad oneri sicuramente evitabili”.
In definitiva, il collegio ha espresso parere favorevole al riconoscimento dei suddetti debiti fuori bilancio, “fatte salve le maggiori somme a titolo di sanzioni ed interessi, rinvenienti dai succitati ritardi, imputabili ai responsabili dei servizi interessati”, concludono i revisori nel loro documento. “Si invitano al riguardo gli organi dell’ente ad adottare i provvedimenti necessari per il recupero di dette somme”.
IL DIBATTITO SUGLI SPRECHI. “Anziché stare su internet negli orari di lavoro, sarebbe il caso di prestare attenzione a non danneggiare le casse comunali e quindi i cittadini”, ha attaccato Gianni Casella in riferimento ai debiti fuori bilancio verso l’Agenzia delle Entrate ed Equitalia. “Sono stati sperperati complessivamente 11mila euro che, soprattutto in un periodo di vacche magre come quello che stiamo attraversando, si sarebbero potuti investire per i biscegliesi. Quello che è accaduto è gravissimo. Chi ha sbagliato è giusto che paghi”. Le parole del consigliere comunale Dc sono state condivise dal presidente del consiglio comunale, Franco Napoletano, che ha riconosciuto come “si farebbe bene a fare tesoro delle osservazioni dell’opposizione. Se qualche responsabilità c’è è giusto che venga accertata e non paghi Pantalone. È un peccato dissipare risorse”. Secca la replica del sindaco, Francesco Spina: “Chiederò immediatamente ai revisori dei conti una relazione dettagliata sulle responsabilità dei dirigenti perché non è giusto sparare nel mucchio. Così il rischio è che si faccia politica”.
IL DIBATTITO GENERALE SUI DEBITI FUORI BILANCIO. Oltre al caso specifico dei quattro debiti succitati, la discussione è stata anche di carattere generale. “I debiti che riconosciamo e approviamo questa sera sono stati già contemplati in sede di approvazione del bilancio di previsione”, ha sottolineato il primo cittadino. Si tratta quindi di debiti già finanziati, non dobbiamo andare a trovare i soldi e non ci sono costi aggiuntivi per le casse comunali”.
Di diverso avviso, chiaramente, l’opposizione, che più volte ha fatto riferimento al parere dei revisori dei conti. “Non bisogna essere bravi a trovare i soldi per ripianare i debiti fuori bilancio, bisogna essere bravi a non fare debiti fuori bilancio. Questo dice la Corte dei Conti, tranne alcuni casi particolari”, ha controbattuto Casella. “A Bisceglie invece i debiti fuori bilancio sono prassi. E per coprirli abbiamo impegnato l’avanzo di amministrazione, soldi che potevano essere investiti per lo sviluppo della città”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Angelantonio Angarano (Pd): “Non è normale che le spese accessorie delle sentenze superino le richieste delle parti danneggiate. Un buon padre di famiglia potrebbe mai gestire in questa maniera? Perché si continuano a spendere tanti soldi per il conferimento di incarichi speciali a legali esterni pur essendoci l’avvocatura comunale? E poi è una brutta immagine quella di un consiglio comunale in cui la stragrande maggioranza dei punti riguardano i debiti fuori bilancio. Si parli dei problemi e delle prospettive della città”.
Critica anche Tonia Spina: “Conoscendo ormai l’orientamento del giudice in alcuni tipi di cause, perché continuiamo a pagare le spese legali degli avversari e non agiamo in autotutela? Se paghiamo per risarcire il cittadino inciampato a causa di una buca, scatta poi un protocollo che prevede che quella buca venga riparata immediatamente per evitare di dover risarcire altre persone che si fanno male a causa della stessa buca?”.
“Finora abbiamo vinto tutte le cause importanti che avrebbero potuto significare un esborso milionario per le casse comunali”, ha precisato il sindaco Spina. “Per quanto concerne le sentenze minori, bisogna ammettere che vi sono alcuni studi legali che inflazionano di richieste risarcitorie il Comune con una miriadi di piccoli contenziosi. Per questi, è vero, spendiamo circa 200mila euro all’anno, ma è complicato arginare e contenere il fenomeno, se non affidandosi al buon senso. Una polizza assicurativa costa molto di più di 200mila euro, ma nel caso si riuscisse a trovare una copertura assicurativa che ci consenta di risparmiare saremmo pronti a seguire questa strada senza esitazioni”.
INIZIO COL BRIVIDO PER LA MAGGIORANZA. Il consiglio comunale è cominciato con oltre un’ora di ritardo e con il minimo dei consiglieri in aula per raggiungere il numero legale. E a quel numero, tredici, ha concorso anche la minoranza, con la presenza di Angarano e Casella. Inevitabile una sottolineatura politica dell’opposizione. “Questo consiglio comunale può essere svolto grazie alla presenza dell’opposizione”, ha sottolineato Casella. Siamo qui da oltre un’ora. Sottolineo e stigmatizzo il mancato rispetto dei consiglieri assenti per l’assise comunale e per i cittadini. L’assenza, peraltro, dovrebbe essere comunicata e motivata”. E poi l’invito pungente a Spina: “Sindaco, metta a registro i suoi consiglieri”. E il primo cittadino: “Prendo atto del senso di responsabilità istituzionale delle minoranze, oggi ci sono alcuni assenti giustificati e altri no. Chi viene eletto dai cittadini ha l’obbligo del rispetto verso di loro. Chi ha voglia di giochicchiare lasci il posto ad altri”.