“Non possiamo far finta di cascare dalle nuvole: i rimpasti politici, pur se mal digeriti, spesso hanno consentito a coalizioni di governo eterogenee, in alcuni casi, di rilanciare la propria azione amministrativa, in altri, di rinsaldare legami e accordi che con la buona politica non hanno nulla a che fare. Siamo certi della buona fede di chi oggi amministra Bisceglie, ma oserei definire ‘renziana’ la tempistica con cui il rimpasto ci è pervenuto”. Esordisce così Marco Di Leo, esponente di Bisceglie d’Amare, in merito al riassetto di Giunta comunale avvenuta ieri (leggi qui).

Non ci sono urgenze tali da giustificare un rimpasto di giunta in tempi di crisi sanitaria ed economica: tempi in cui la stabilità e la continuità dovrebbero essere garantite. Tuttavia – continua – prendendo atto di quanto spiacevolmente avvenuto, vorremmo evidenziare alcuni aspetti: noto con dispiacere come il Sindaco Angarano abbia deciso di tenere per sé la delega all’agricoltura, volano dell’economia biscegliese. Un pessimo segnale, soprattutto in previsione della campagna cerasicola ormai imminente. Sollecitato da diversi produttori – continua Di Leo – chiedo al Sindaco di rivedere questa decisione: è facile sostenere il comparto agricolo indossando un gilet arancione e manifestando nelle grandi città. Tuttavia, è molto più difficile farlo programmando un’azione amministrativa valida, o per meglio dire, servendomi della definizione utilizzata dal Sindaco, rilanciata. In quest’ottica, dovremmo dedurre che Lei ha bocciato l’operato di Gianni Naglieri, precedente Assessore con delega all’agricoltura, trasferendolo ad incarichi forse a lui più congeniali?”

La cittadinanza chiede rispetto per il duro momento storico, considerazione, serietà e lavoro: elementi, purtroppo, forse non ben recepiti o percepiti. Prendere ancora tempo – conclude Marco Di Leo – ignorare le numerose istanze e agire con questo modus operandi da Prima Repubblica, Gentilissimo Sindaco, non La premierà né sul piano della considerazione personale e politica del suo lavoro, né in cabina elettorale nel 2023”.