L’agenda odierna della Camera dei Deputati prevede l’esame degli emendamenti al decreto-legge 90/2014 sulla semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari.

Particolare attenzione sarà rivolta agli emendamenti legati al mondo della scuola, e nello specifico quello che riguarda la cosiddetta “Quota 96”, che consentirebbe, se approvato, a 4mila insegnanti che hanno raggiunto 60 anni d’età e 36 anni di contributi (oppure 61 anni d’età e 35 di contributi) di andare automaticamente in pensione, consentendo ad altrettanti giovani insegnanti di ottenere un posto di lavoro. Il tutto per sbloccare una situazione creata, in maniera oggettiva, dal cosiddetto “decreto Salva Italia” (legge 214/2011), a firma dell’allora ministro del Lavoro Elsa Fornero, ancora oggetto di numerose discussioni.

Soddisfazione per il lavoro svolto in questi giorni è stata espressa dal deputato biscegliese del PD, on. Francesco Boccia: “Siamo riusciti nel Decreto PA a sanare le ferite aperte di un’intera generazione di insegnanti – ha commentato attraverso un comunicato stampa –  risultato purtroppo di un confronto che, al tempo della Fornero, fu negato soprattutto da chi antepose il risparmio riveniente dalla riforma su tutto e tutti, anche davanti ad errori macroscopici che il PD aveva denunciato per tempo”

“Il lavoro approvato da tutti i gruppi parlamentari in prima commissione, e fatto proprio dal governo Renzi consentirà a quasi 4 mila giovani insegnanti di coronare il loro sogno di ingresso a tempo indeterminato nella scuola. Adesso – conlclude il deputato PD – andiamo avanti con il nostro lavoro perché è sui problemi di natura quotidiana che la politica è chiamata a dare ogni giorno risposte concrete”.

L’emendamento è a firma delle onorevoli Manuela Ghizzoni ed Antonella Incerti, anch’esse parte del gruppo parlamentare del Partito Democratico, ed ha ricevuto il via libera per la discussione in Parlamento dalla Commissione Affari Costituzionali in sede Referente alla Camera lo scorso venerdì.