“Alla luce dell’accordo politico sottoscritto a livello territoriale in ordine alle prossime consultazioni elettorali provinciali del 12 ottobre, tra le forze di centrodestra, si ritiene opportuno, al di là degli sviluppi politici correnti e futuri, sottolineare, anche in vista dei prossimi e imminenti appuntamenti elettorali, la convita adesione personale al progetto moderato, popolare e liberale del centrodestra, alternativo alla famiglia socialista a cui appartiene il Partito Democratico, in un’ottica di comunanza di identità e valori proiettati ad una condotta di coerenza che i cittadini richiedono fortemente in un contesto spesso caratterizzato da sterili opportunismi non più tollerabili dagli stessi”. Questo c’è scritto nel documento firmato nell’autunno del 2014 da Francesco Spina, dopo aver chiuso l’accordo con il centrodestra per concorrere alla carica di presidente della Provincia di Barletta-Andria-Trani. A renderlo pubblico, ieri, a distanza di oltre un anno, è stato il deputato andriese Benedetto Fucci (Conservatori e riformisti), l’altro sottoscrittore di quella dichiarazione congiunta, all’epoca dei fatti coordinatore provinciale di Forza Italia (foto a sinistra).
Fucci ha mostrato quel documento ieri pomeriggio in una conferenza stampa di CoR, dopo il consiglio provinciale che si era tenuto nella tarda mattinata ad Andria in cui il presidente Spina, che aveva messo sul tavolo, per la seconda volta (dopo aprile 2015) le sue dimissioni, aveva ricevuto il sostegno dei cinque consiglieri provinciali di minoranza (4 del Pd e uno di Scelta civica) cui si è sommato quello del consigliere di maggioranza Beppe Corrado (Area Popolare-Nuovo Centrodestra), sostanziando così un pareggio (6 pari) negli equilibri tra i due schieramenti, fermo restando che i numeri, diversamente dagli enti di primo livello, in Provincia non sono dirimenti per l’approvazione dei provvedimenti, cui il presidente, teoricamente, potrebbe provvedere anche da solo dopo aver ascoltato il parere della conferenza dei sindaci e del consiglio. “Contro” Spina, in quella che potrebbe diventare l’opposizione, si sono schierati Andrea Minervino (Forza Italia) che ieri ha parlato di tradimento di Spina e ne ha invocato le dimissioni, e i cinque consiglieri di Consevatori e Riformisti (Tonia Spina, Luigi Antonucci, Sabino Miccoli, Benedetto Silvestri e Raffaele Rutigliano) che non hanno partecipato al consiglio provinciale e hanno tenuto la conferenza stampa nel pomeriggio ad Andria, insieme, appunto, all’onorevole Benedetto Fucci e al consigliere regionale Francesco Ventola, per motivare la loro posizione.
L’antefatto, ça va sans dire, è la richiesta di tesseramento online al Partito Democratico formulata da Spina e da oltre 360 suoi sostenitori, vicenda che ha creato un’infinità di reazioni politiche e una eco mediatica molto vasta, con il caso finito sui principali quotidiani nazionali e in note trasmissioni televisive.
“Il presidente Spina sta utilizzando l’ente per fare carriera politica nel centrosinistra e scalare il Pd nella Bat”, il messaggio sottolineato a più riprese in conferenza stampa da Fucci, Ventola e dai consiglieri provinciali di CoR. Il deputato, a suffragio delle sue parole, ha mostrato il documento di cui spesso aveva parlato ma che mai aveva mostrato pubblicamente fino a ieri. Il testo è chiaro, le firme anche. “Il trasformismo di Spina”, ha commentato Francesco Ventola, “solo per una finalità politica è un atto assolutamente deprecabile”.