Gianni Casella, attuale consigliere comunale di opposizione, è sceso ieri sera in piazza, domenica 7 febbraio, per incontrare i suoi elettori e simpatizzanti, e per esprimere il proprio giudizio sulla bufera politica che ha recentemente coinvolto la nostra città. Tema centrale è stato ovviamente il “caso tesseramenti”, i 385 nuovi iscritti al Partito Democratico e la richiesta di tesseramento avanzata da sindaco, assessori e consiglieri. “La bramosia di potere di un solo uomo è riuscita a svergognare una intera città”, afferma Casella; “abbiamo speso 160.000 euro per il film La scelta nella speranza di avere visibilità come città, quando bastavano due minuti per finire su tutte le testate nazionali”. Il consigliere di opposizione, in quota DC, ha pubblicamente letto i numerosi articoli, e gli svariati commenti di opinionisti e politici, sulla vicenda che ha coinvolto la nostra città, dicendosi indignato di come “Bisceglie sia stata offesa addirittura in prima serata sulle reti RAI”. Non è potuto inoltre mancare il riferimento alla vicenda Ce.r.in., azienda di riscossione tributi bitontina i cui dirigenti sono attualmente agli arresti domiciliari sotto misura cautelare. Per Casella la società, che nel 2013 era incaricata della riscossione tributi anche nella nostra città, è stata “cacciata dalla porta e fatta rientrare dalla finestra”, quando, in data 30 maggio 2014, in A.T.I. con Italtraff, è risultata aggiudicataria dell’appalto per l‘affidamento della fornitura, posa in opera e manutenzione ordinaria e straordinaria di apparecchiature per la rilevazione automatica delle infrazioni al codice della strada.

Casella ha continuato il suo discorso sottolineando quelle che a suo parere sono state le inefficienze della attuale amministrazione: “Spina ha detto di voler parlare di fatti? Benissimo. Non è forse un fatto che la TARI sia aumentata in questi ultimi due anni del 120% per famiglie, pensionati e commercianti? Non è un fatto che la aliquota Imu sia passata dal 9 per mille al 10,4, o che la TASI sia stata fissata al 2,5 per mille?”, ha continuato Casella. “Abbiamo speso in due anni un milione di euro per avvocati e dirigenti esterni a discapito della avvocatura interna, che continuiamo a pagare; per non parlare dei milioni di euro di debiti fuori bilancio, coperti con gli avanzi di amministrazione e spalmati sui futuri bilanci, tanto da farci ammonire dalla Corte dei Conti”. “Dove è finito il piano urbanistico, quello delle coste per rilanciare il turismo? Perché anziché correre dietro a una poltrona non si è lavorato su di un piano di arredo urbano o su di un piano sicurezza?”. Casella si è poi soffermato sul caso della zona 167 e delle “oltre centro famiglie che si troveranno in difficoltà a causa delle politiche del comune”.

Ma le parole più dure il consigliere le ha riservate parlando di un sistema che favorisce “parenti e amici” e distribuisce contributi comunali “secondo antipatie e simpatie”. Riferimento quindi al caso di Luigi Di Tullio, passato a Gianni Caselladicembre nelle fila della maggioranza dopo la sua esperienza nel Pdci. Casella, leggendo una intervista rilasciata da Franco Napoletano, sottolinea la sospetta “assunzione del fratello di Di Tullio in Camassa Ambiente” dopo il passaggio dell’ex comunista in maggioranza. Non sono mancate, inoltre, manifestazioni di stima nei confronti dei due consiglieri dimissionari Giorgia Preziosa e Pierpaolo Pedone, oltre che nei riguardi di Vittoria Sasso, ex assessore, in quanto “è sempre difficile passare da una posizione di maggioranza ad una di minoranza, da una posizione di pseudo potere a una di controllo”. Il consigliere comunale di opposizione ha anche ricordato le “offese e le calunnie infamanti” ricevute nel corso della scorsa campagna elettorale, e si è detto convinto della scelta effettuata nel 2013, quella di togliere il sostegno al sindaco Spina dopo la sua scelta di passare “dal centrodestra alla lista di Monti”. Parole dure anche nei confronti del presidente del consiglio comunale Franco Napoletano che, secondo Casella, “siede alla destra del padre dopo essere stato votato dalla maggioranza di Spina” e che, nel 2013, contribuì “all’accordo della notte dei lunghi coltelli”, insieme a parte del PD, per ostacolare una eventuale vittoria della sua coalizione. Casella ha poi ironizzato sulla elezione di Spina a presidente della provincia BAT: “dopo aver più volte sostenuto l’inutilità dell’ente provinciale, il sindaco non ha perso un attimo per farsi eleggere presidente con il sostegno del centrodestra”, lo stesso che “aveva tradito qualche mese prima a livello comunale”.

Dure anche le parole di Alfonso Russo che, nel suo intervento di apertura, ha accusato il sindaco di aver “calpestato e tradito persone e amici”, e di non aver saputoAlfonso Russo amministrare la propria città, ormai “solo teatro di inaugurazioni di targhe e rotonde” e abbandonata al suo “degrado”. Russo, rispedendo al mittente le accuse di “tradimento” mosse da Spina durante la scorsa campagna elettorale, ha rimproverato al primo cittadino di “tradire la propria città nella speranza di una posizione romana”. Russo ha ripercorso nel suo discorso di apertura le tappe che portarono alla caduta della amministrazione comunale nel 2013, causata da un “sindaco mestruato e dalla sua improvvisa decisione di passare con Monti”. Parole di fuoco anche nei confronti di chi, insieme al sindaco, ha deciso di intraprendere la strada del tesseramento PD, definiti, con “le dovute eccezioni”, “ominicchi da quattro soldi” che cercano di giustificare azioni “indegne per un politico”.

Casella ha infine ribadito il suo impegno nelle prossime elezioni comunali, ricordando le proposte discusse in consiglio ma “rigettate per motivazioni politiche, nonostante la loro fattibilità”. Tra queste vi è il piano sicurezza e ambiente, lavori per garantire accessibilità alle spiagge ai portatori di handicap e regole sul baratto amministrativo. Proposte, ha ricordato Casella, sono state avanzate anche su di un fondo di credito per incentivare le imprese che assumono (sul modello del comune di Andria), su agevolazioni per neolaureati e famiglie indigenti e sull’abbattimento della TARI.