“Democrazia vuol dire anche libertà, libertà di essere assenti. L’assenza è anche una forma di espressione in politica”. Sono le parole del consigliere comunale di maggioranza Pietro Consiglio a scatenare la bagarre nel consiglio comunale di lunedì 16 aprile, incentrato sull’igiene urbana, a cui hanno assistito molti dipendenti di Ambiente 2.0 preoccupati per il subentro della Sangalli nel servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti e, di conseguenza, per il loro futuro. Tra i banchi della maggioranza ci sono quattro consiglieri: Enzo Di Pierro, Elvira Di Corrado, Marco Di Leo e lo stesso Consiglio. Opposizione invece presente con sei consiglieri (oltre al presidente del consiglio comunale, Franco Napoletano): Pierpaolo Pedone, Giorgia Preziosa, Angelantonio Angarano, Massimo Mastrapasqua, Tonia Spina e Gianni Casella. È stato proprio quest’ultimo a reagire con veemenza alle parole di Consiglio, prima con un duro botta e risposta e poi con un intervento di replica. “Vergognati!”, ha detto più volte Casella durante l’intervento di Consiglio. “Come si fa a parlare in questi modi? C’è un problema serio e i consiglieri di maggioranza giustificano gli assenti!”, ha aggiunto poi l’esponente della Dc. “E’ un’offesa alla città e ai cittadini. Lei sarebbe dovuto intervenire istituzionalmente. Non vi assumete le responsabilità e scappate”. CLICCA SU PER VEDERE IL VIDEO.
Il momento di massima tensione del consiglio comunale, dunque, si è consumato sull’assenza in massa dei consiglieri di maggioranza. Nel suo primo intervento Casella aveva già sottolineato il dato. “Su queste situazioni avere un’aula vuota è di una vergogna inaudita. Quando la politica sana non si unisce su queste situazioni è un fallimento”. Angarano, a tal proposito, si è scusato con i dipendenti di Ambiente 2.0 “per lo spettacolo di un consiglio comunale con i banchi semivuoti”. Fata ha minimizzato parlando di tendenza non nuova, complice la fine del mandato. Gli ha fatto eco Napoletano: “Le assenze sono da ricondurre a motivazioni di natura politica che non hanno a che fare con l’argomento in discussione”.
Nel merito del gestore dell’igiene urbana, il consiglio comunale, durato oltre tre ore e cominciato con un’ora di ritardo, ha avuto solo una funzione riepilogativa, senza che, alla fine della lunga discussione, si sia approvato alcun deliberato. Fata, in apertura di dibattito ha ripercorso le tappe riguardanti la gestione del servizio: la vittoria del bando di Camassambiente, l’informativa antimafia e l’accusa di inadempienza da parte del Comune che ha segnato il subentro di Ambiente 2.0, seconda classificata nella gara. C’è stato poi il ricorso (basato su alcune carenze di Ambiente 2.0) della Sangalli, terza classificata, titolata a subentrare dopo le sentenze di Tar e Consiglio di Stato. “Abbiamo sentito la terza classificata”, ha sostenuto il vicesindaco, “e l’abbiamo informata della situazione attuale e di tutte e problematiche presenti. Se accettano di subentrare, anche la Sangalli dovrà operare con il progetto di Camassambiente. Hanno voluto un mesetto per cercare di capire come adempiere a quel progetto e ci hanno comunicato che dal 1° giugno sono pronti per iniziare”. Anche la quarta classificata, nel frattempo, ha fatto ricorso su presunte carenze della Sangalli. “Da nostre verifiche non abbiamo trovato cause ostative all’affidamento del servizio”, ha spiegato Fata. “Stiamo chiedendo anche un parere all’Anac. Intanto mi sono permesso di convocare i dirigenti della Sangalli e di discutere delle garanzie dei livelli occupazionali. La Sangalli ha già avviato una richiesta ufficiale ad Ambiente 2.0 per ottenere l’elenco dei dipendenti e le rispettive qualifiche. Non so se Ambiente 2.0 ha già risposto. Se verranno fornite questa informazioni, potranno essere predisposti i contratti senza problemi e per tempo. L’idea di questa amministrazione era quella di garantire a più soggetti di avvicendarsi ai lavori a tempo determinato. Ho chiesto a Sangalli che i rapporti di lavoro per il servizio da svolgere a Bisceglie devono essere appannaggio di cittadini biscegliesi”.
“Bisogna rispettare la legge e le sentenze”, ha sottolineato Angarano. “Se ci dicono che il subentro deve avvenire, anche se sarà difficoltoso, bisogna adattarsi. Spero che questa volta ci sia un vero interessamento dell’amministrazione, senza limitarsi a subire questi passaggi. Se c’è la possibilità di posticipare il subentro di comune accordo con la Sangalli sarebbe meglio, visto che la nuova azienda potrebbe trovarsi subito a fronteggiare l’estate, in cui la popolazione raddoppia”. D’accordo Casella: “Il periodo del subentro rimane problematico. Da giugno a settembre è un periodo di fuoco. Se si raggiungesse un accordo tra le parti per ritardare l’ingresso sarebbe sicuramente meglio”.
“Questi cambi di gestione, con l’azienda che subentra tenuta per legge a seguire un progetto non suo, creano molta preoccupazione”, ha osservato Tonia Spina. “Il personale è sicuramente tutelato dal contratto, purtroppo però ci sono dettagli che vanno approfonditi, come il lavoro straordinario e altri emolumenti, che potrebbero non essere presi in carico dall’azienda che subentra. Dovremmo anche preoccuparci per tutti gli assunti a tempo determinato”.
Di necessità di “vigilare e garantire tutti i lavoratori chiunque sia l’azienda che subentrerà a questo servizio” ha parlato Enzo Di Pierro. “Il subentro di una nuova azienda non toccherà i lavoratori a tempo indeterminato”, ha puntualizzato Napoletano. “Per gli operai a tempo determinato invece si pone un altro problema. Prima Camassambiente e poi Ambiente 2.0 hanno fatto dei bandi per l’assunzione con dei requisiti che non sono stati neanche considerati, quei bandi sono stati delle prese in giro. Ci vorrebbe una rotazione del lavoro a tempo determinato”.
“In questa incertezza giurisprudenziale intanto un’amministrazione comunale deve assumersi delle responsabilità”, ha aggiunto il presidente del consiglio comunale. “Bisogna sempre capire se chi ha il diritto di subentrare ne abbia anche i requisiti. Bisogna avere la certezza che il servizio affidato possa essere svolto. La classe dirigente deve valutare bene e dare le risposte certe. Bisogna andare con i piedi di piombo e non commettere errori per l’eccessiva fretta”.