Giunge dal centrodestra biscegliese, nello specifico dal gruppo Bisceglie 2018, il primo commento politico sulla vicenda della fuoriuscita dal gruppo unico di maggioranza da parte della consigliera Giorgia Preziosa. I locali esponenti di Forza Italia, Il Torrione e Noi con Salvini hanno esordito dichiarando: “Nel giorno in cui cade la ricorrenza dei due anni e mezzo dall’elezione di Spina, anziché celebrare festosamente questa data la maggioranza e l’amministrazione comunale si trovano a dover affrontare alcuni grattacapi”. Effettivamente proprio in questi giorni è avvenuto il giro di boa dell’amministrazione Spina-ter, è stato infatti completato metà mandato e secondo quanto prescritto dalla legge Francesco Spina non potrà ricandidarsi per la terza volta consecutiva al ruolo di primo cittadino biscegliese.
Gli esponenti del centrodestra locale proseguono il loro affondo: “Il megagruppo consiliare, costituito con tanta enfasi per dare sostegno e forza al progetto politico ed all’attività amministrativa di Spina, ha iniziato a perdere pezzi”. Non è mancato poi l’accenno alle questioni TARI e riconoscimento dei debiti fuori bilancio, entrambi argomenti ampiamente dibattuti nel consiglio comunale dello scorso giovedi: “Evidentemente dopo due anni e mezzo la spinta propulsiva dell’amministrazione Spina-Napoletano, nata grazie ai voti della sinistra che era rimasta fuori dal ballottaggio, si è esaurita. Mentre i cittadini stanno ricevendo le cartelle esattoriali per il pagamento della TARI, che in tre anni sono praticamente raddoppiate, l’amministrazione comunale continua ad accumulare debiti, chiamando i poveri consiglieri di maggioranza ad assumersi la responsabilità del relativo riconoscimento formale”. Infine la chiosa finale del comunicato non lascia troppo spazio alle interpretazioni: “E’ chiaro che in queste condizioni, mancando ormai poco tempo alla scadenza naturale di questa amministrazione, qualche consigliere piuttosto che assumersi responsabilità contabili tanto delicate come quelle di votare il riconoscimento dei debiti, preferisca ragionare con il proprio cervello e dichiararsi indipendente”.