“Dopo una sofferta e lunga riflessione, ho deciso di uscire dalla maggioranza amministrativa e dichiararmi indipendente”. A parlare è il consigliere comunale di maggioranza Peppo Ruggieri attraverso una nota giunta in serata.
“Per molto tempo ho pensato che le differenze di vedute interne che via via andavano accumulandosi – prosegue – potessero essere compensate dalle azioni di buona politica da sviluppare anche grazie al mio contributo, che in questi anni ritengo non sia mancato. Non è andata come credevo e oggi le scelte (e le non-scelte) politiche e amministrative non sono frutto di confronto e condivisione, vengono portate avanti da qualcuno che ha interrotto il dialogo con tutti i consiglieri, salvo quelli per cui non c’è mai stato. E laddove la politica continua a mancare, i tecnici si trovano a colmarne i vuoti con tutte le conseguenze immaginabili”.
“Ci sono questioni a me care e che hanno fatto parte del mio programma politico, per le quali ho sempre fatto sentire in maniera documentata la mia voce ma che si sono fermate non so in quale pantano tecnico o politico£.
“Per citarne solo alcune – prosegue Ruggieri – posso far riferimento alla mobilità sostenibile, concetto ultimamente evocato spesso ma che non ha riscontro concreto, nonostante le mie numerose e dettagliate proposte, troppe per essere riportate tutte qui. O ancora, posso citare il disastro culturale e storico realizzato al cimitero con l’estumulazione delle tombe storiche, in riferimento al quale nessuno può vantarsi di aver interrotto quello che per anni si è avallato, nonostante le mie richieste e le proposte alternative; o la Sala pubblica del Commiato, alla cui modifica del progetto già previsto dal project financing ho dato un sostanziale contributo, ma questo progetto, non so davvero per quale ragione, tarda ancora a partire. Continuo citando le Disposizioni Anticipate di Trattamento (il “testamento biologico“), il cui regolamento è stato da me proposto tre anni fa e adottato dal consiglio comunale ma il cui Registro non è mai stato attivato, e le politiche urbanistiche, dove ogni mio contributo migliorativo, non sempre accolto, è stato oggetto di discussioni spesso deludenti. C’è poi la laicità delle istituzioni, umiliata troppo spesso senza neanche porsi il problema di diverse sensibilità e di approcci più consoni alle istituzioni che si rappresentano, ma anche il verde pubblico, la cui implementazione e la cui gestione secondo gli strumenti previsti dalla legge 10/2013 sono stati da me indicati, laddove invece si è proseguiti con la vecchia logica dell’affido dell’esistente ai privati. E ancora – continua – la zona di Pantano – Ripalta, con la proposta di esproprio della restante parte di muro a secco privato e alla realizzazione del Parco Naturale Regionale, questione di cui mi interessai fino a quando non fui “sostituito” con soluzioni alternative; e la revisione del regolamento di tutela degli animali, che avrebbe, tra l’altro, limitato l’accesso di circhi con animali in città e che comportò un confronto con veterinari e associazioni animaliste, anche questo senza risultato; il Laboratorio Urbano a Palazzo Tupputi, oramai chiuso da anni senza una ragione e la cui causa ho perorato senza esito; il progetto “Nati per Leggere”, studiato nei minimi dettagli, proposto più volte con tanto di preventivi e che avrebbe previsto un modesto investimento per donare un kit di promozione alla lettura ad ogni nuovo nato o adottato; la convenzione con l’Associazione per il Centro Studi Normanno-Svevi, che avrebbe avviato in città una stagione di studi e ricerche storiche senza precedenti con risvolti enormi sull’immagine della città; i contributi per le biblioteche scolastiche esistenti o per la nascita di nuove. E tanto altro ancora, tutto meticolosamente documentato, tutto puntualmente ignorato”.
“Sono stati anni difficili – anche per motivi oggettivi – durante i quali ho lottato con spirito di squadra di fronte a difficoltà imprevedibili – evidenzia l’ormai ex consigliere di maggioranza – ho avuto fiducia in promesse di un domani migliore a seguito di errori di percorso, sono stato lasciato solo di fronte ad attacchi inediti e incredibili, ho condiviso decisioni difficili su questioni importanti. Oggi però non me la sento di stare a guardare la propaganda che sembra indicare la strada che qualcuno ha intrapreso senza tenere più conto delle istanze e delle legittime esigenze politiche dei consiglieri”.
“Sono orgoglioso e non mi pento del lavoro, non sempre apprezzato – conclude Peppo Ruggieri – che ho svolto per il progetto amministrativo in questi anni, al netto di qualche errore di ingenuità dovuto all’inesperienza, ma di cui ho fatto tesoro. Il mio obiettivo è sempre stato e resta quello di migliorare la comunità in cui vivo e, con questo spirito, d’ora in avanti continuerò a dare il mio contributo senza alcun legame o pregiudizio oppositivo, valutando volta per volta. Buona fortuna e buon lavoro a chi resta, perché qualche scelta progressista e innovativa forse si può ancora fare.