Il consiglio comunale di Bisceglie, nella seduta del 17 settembre 2015, ha detto no all’unanimità alle trivellazioni e all’inceneritore. La proposta provenuta da Angelantonio Angarano (Pd) di un atto deliberativo a sostegno della battaglia No Triv, già approvato da numerosi enti locali pugliesi, è stata integrata con alcuni emendamenti proposti dal sindaco Spina per “confermare la primogenitura della città di Bisceglie nell’opposizione alle trivellazioni (già con la delibera dell’ottobre 2014) e per vietare la costruzione di qualsiasi tipo di inceneritore o termovalorizzatore sul territorio di Bisceglie”, ha commentato il primo cittadino. “La delibera che abbiamo approvato assume un valore storico per la città di Bisceglie poiché sancisce un patto fra tutte le forze politiche cittadine per la tutela dell’ambiente, della salute della comunità biscegliese e delle future generazioni”.
“Crediamo che su questi temi sia fondamentale fare squadra”, aveva dichiarato prima del consiglio comunale Angarano, “coinvolgendo tutti nella battaglia a difesa innanzitutto del nostro mare, delle coste e della fauna marina ma anche dell’indotto economico che creano attorno al movimento collegato al turismo: ciò, in primo luogo, attraverso la diffusione di informazioni chiare e poi sostenendo politicamente ed unitariamente le Regioni nella rivendicazione delle loro prerogative costituzionali a concorrere col Governo centrale nelle scelte strategiche. Riteniamo che si debba sostenere e condividere con convinzione la battaglia per la tutela del nostro territorio da tutto ciò che potrebbe pregiudicare il suo mare e le sue bellezze naturali”, aveva aggiunto il consigliere comunale del Pd, “considerato che si deve proprio ad esse l’aver contribuito a rendere la Puglia una delle più importanti mete turistiche italiane. Per questo abbiamo risposto alle sollecitazione dei diversi comitati, associazioni e cittadini con un atto concreto”.
Il mese scorso l’associazione di promozione sociale Rap (Ripalta Area Protetta) aveva chiesto l’approvazione da parte del consiglio comunale di Bisceglie di una deliberazione attraverso la quale ribadire la contrarietà a qualsiasi autorizzazione, presente e futura, relativa alle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi nel mare Adriatico. Il sindaco a quell’appello rispose che già lo scorso ottobre il comune di Bisceglie aveva adottato una delibera in cui si esprimeva parere contrario alle ricerche di idrocarburi liquidi e gassosi in mare. “Il sindaco Spina ha già fatto un’ottima cosa deliberando quell’atto lo scorso ottobre ma da allora le cose sono cambiate. Quello che noi proponiamo è uno schema di delibera con un contenuto ben più complesso ed articolato rispetto a quello già deliberato dalla giunta biscegliese”, replicò l’Associazione Rap.
E ieri, in consiglio comunale, il sindaco ha attaccato duramente l’associazione di promozione sociale Ripalta Area Protetta. “Non si sono comportati affatto bene”, ha esordito il sindaco puntando l’indice contro i membri del Rap. “Se avevano una proposta sarebbe stato più corretto venirne a parlare con me e non con la stampa per polemizzare. O al limite ne avrebbero potuto parlare prima con me e poi con la stampa. Si chiama bon ton istituzionale, educazione e civiltà. Data la scorrettezza, ho pensato che dietro questa associazione ci fosse qualcuno e oggi ho la conferma che dietro c’è il Pd, quindi tutti sappiano che qualsiasi cosa da ora in poi farà l’associazione Rap non sarà credibile istituzionalmente perché è di parte. Se si vuole fare politica bisogna candidarsi. Dove erano questi signori quando si parlava di inceneritore a Ripalta? Perché non hanno protestato? Allora si inseriscano emendamenti anche per dire no alla costruzione di inceneritori o termovalorizzatori a Bisceglie. E per ricordare che la città di Bisceglie è stata la prima in Italia ad esprimersi contro le trivellazioni”.
Si è quindi proceduto in questa direzione e, dopo la polemica indiretta con l’associazione Rap, accolta con disappunto da Angarano, il consiglio comunale si è espresso all’unanimità approvando l’ordine del giorno proposto dal consigliere del Pd con gli emendamenti proposti da Spina.