Anche il Presidente del Consiglio Comunale di Bisceglie, Gianni Casella, commenta, dopo la presa di posizione del consigliere d’opposizione Spina (LEGGI QUI), la determina con cui l’amministrazione comunale ha previsto l’alienazione del diritto di superficie di alcune aree di proprietà pubblica da adibire all’installazione di stazioni radio per telecomunicazioni. “La determina specifica e modifica la precedente del 31/12/2021, che prevedeva la concessione degli spazi e non la vendita delle aree”, dichiara Casella.

“La vendita di un diritto di proprietà preclude ogni azione e possibilità da parte dell’Ente pubblico di revocare, controllare le conseguenti installazioni nel caso non fossero conformi”, denuncia il Presidente del Consiglio Comunale. “Non esiste a mia memoria, ma spero di sbagliare, un Piano e un regolamento per le installazioni delle antenne, non si è a conoscenza degli effetti eventuali per  impatto ambientale e le aree individuate sono aree di interesse collettivo, sportivo, ludico e sociale, dove esiste un’altissima concentrazione e utilizzo da parte dei nostri figli e di moltissime associazioni sportive e culturali”.

“A margine di tutto ciò, cui potrei aggiungere altro ma che posso assicurare sarà fatto nelle sedi opportune, anche se la mia veste di Presidente del Consiglio mi impedisce di svolgere un’azione politica in quanto il mio ruolo è prettamente istituzionale, non posso non evidenziare e recriminare come questa scelta sia stata frettolosamente deliberata”, prosegue Casella. “Comprendo la necessità di fare cassa nella speranza che tali somme siano utilizzate per esempio per risanare e difendere il nostro territorio e la nostra comunità dall’inquinamento ambientale ed urbanistico, ma ciò prescinde da una situazione ed un comportamento che ad onor del vero mi preoccupa e ci preoccupa, anche perché il mio gruppo Nel Modo Giusto, con i consiglieri comunali Alfonso Russo, Giorgia Preziosa e Mauro Sasso, già tempo fa hanno assunto posizioni ferme e decise su tali situazioni. Invito l’amministrazione comunale tutta a riflettere nell’assunzione di tale atto e poter rivedere il tutto”.