“Non siamo assolutamente soddisfatti, anzi siamo preoccupati”. Hanno replicato così Gianni Casella (Dc) e Angelantonio Angarano (Pd) alla risposta sulla vicenda Italtraff fornita in consiglio comunale dall’assessore comunale ai lavori pubblici, Vincenzo Valente che, come anticipato da un nostro articolo (leggi qui), si è avvalso delle relazioni tecniche Dirigente della ripartizione amministrativa – Servizio Appalti e Contratti, Pompeo Camero, e del comandante della Polizia Municipale, Magg. Michele Dell’Olio, esposte dai diretti interessati durante la seduta svolta con la formula del question time.
Angarano e Casella, hanno insistito sulla presenza, nella documentazione, di una sola referenza bancaria, rispetto alle due previste dal disciplinare di gara, sulla regolarità contributiva di Italtraff e sulla bozza di non omologazione della gara cui tredici giorni dopo è seguita l’omologazione. Laconica la risposta del sindaco in consiglio: “Se ci sono dei dubbi è giusto che si faccia un esposto firmato alla Procura, ben sapendo che in caso di errori ci si espone al rischio della calunnia”.
“Non hanno risposto alle nostre domande eludendo l’argomento”, ha sottolineato Angarano ai nostri microfoni, al termine del consiglio comunale. “Alcuni punti che riguardano questa gara rimangono oscuri, in maniera particolare la presenza o meno di una documentazione che non risulta agli atti come referenza bancaria e la vicenda dei carichi pendenti”. Il consigliere del Partito Democratico s è soffermato anche sui costi del servizio: “La riscossione coattiva con la formula del pagamento sull’accertato e non sul riscosso lascia un grosso punto interrogativo su quanto costerà ai biscegliesi. Ogni multa, solo per l’emissione, ci costerà complessivamente dai 15 ai 18 euro, per poi vedere quanto costerà l’intero procedimento in caso di ricorsi. Adesso valuteremo le prossime mosse da fare”.
Contrariato anche Gianni Casella che ha battuto sulla bozza di determinazione del 12 settembre 2014, nella quale si stabiliva di non omologare il risultato di gara per carenza dei requisiti di cui all’art.41 comma 1 lettera A del D. lgs 163/2006 con invito alla trasmissione del provvedimento alla Procura della Repubblica ed all’Anac (Autorità Nazionale Anti Corruzione). “È evidente che l’ufficio avesse rilevato che ci fossero situazioni che andavano chiarite. A distanza di dodici giorni, senza che non fosse stato chiarito nulla, la gara è stata invece omologata. Come possiamo essere soddisfatti della risposta? Il sindaco può dire ciò che ritiene, forse però dovrebbe andare a vedere con più attenzione la nostra interrogazione, basata su documenti ufficiali. Valuteremo il da farsi e auspichiamo che l’amministrazione possa rivedere in autotutela la propria posizione”.
Dopo la vicenda Italtraff si è passati alle due del consigliere Luigi Di Tullio (indipendente) sullo stato dei marciapiedi di via Cala dell’Arciprete e sulla situazione dei lavori di via La Spiaggia.
Sulla questione dei marciapiedi ha risposto il primo cittadino Francesco Spina che ha ammesso la presenza del problema del dissesto della pavimentazione per via delle radici di pino ed ha dichiarato che il comune disporrà un fondo di “pronto intervento manutentivo” di circa un milione di euro per porre rimedio a situazioni analoghe. “Per ottenere tale somma faremo un mutuo” ha spiegato il sindaco, che ha poi proseguito “siamo un comune che può permettersi di richiedere ed ottenere un mutuo”. Di Tullio si è andato parzialmente soddisfatto della risposta.
Per quanto concerne la questione dei lavori di via La Spiaggia il consigliere di opposizione ha chiesto all’amministrazione quando finiranno i lavori in corso per il ribasolamento della pavimentazione e la riqualificazione della passeggiata: “Di fatto si stanno creando numerosi disagi ai residenti e si stanno bloccando le attività presenti nella strada, il comune non può intervenire con qualche ordinanza ad hoc per circoscrivere ulteriormente questi disagi?”. A rispondere è stato l’assessore ai lavori pubblici Vincenzo Valente (Scelta Civica) che ha ammesso il ritardo del cantiere e ne ha spiegato la causa: “L’opera doveva essere consegnata a gennaio poi l’Acquedotto Pugliese ha ritenuto di dover intervenire a sue spese per sistemare alcuni sottoservizi. La presenza dei tecnici AQP ha rallentato l’attività del cantiere, ora che l’ente regionale ha lasciato libero il campo siamo pronti ad accelerare di nuovo per far si che l’opera sia terminata entro il 18 giugno“. Valente ha concluso dichiarando di aver intenzione di sorvegliare quotidianamente e da vicino l’andamento dei lavori. Il consigliere Di Tullio si è detto soddisfatto della risposta ed ha auspicato che la data prevista per la consegna possa essere rispettata.