Un consiglio comunale lungo, dai toni aspri e animati quello di venerdì 18 agosto. Dodici punti in discussione, dieci riconoscimenti di debiti fuori bilancio, l’adozione della delibera per l’applicazione della definizione agevolata delle liti pendenti e l’ultimo riguardante il secondo atto relativo alla incompatibilità di Francesco Spina nel ruolo di primo cittadino.

E’ stato sicuramente l’ultimo punto il più atteso e dibattuto del consiglio, quello relativo alla decadenza del primo cittadino. L’avvio della procedura di contestazione per l’incompatibilità era stata avviata lo scorso 25 luglio con un altro voto del consiglio comunale (leggi qui), il primo cittadino ha quindi dovuto presentare le sue memorie difensive sulla vicenda. E’ il segretario generale del Comune Angelo Francesco Lazzarro a leggere le note del sindaco Spina, il quale ha ribadito l’importanza e la legittimità giuridica di procedere con l’azione legale per il recupero delle somme spettanti. “La Situazione di conflitto persiste”, ha messo in evidenza il presidente Napoletano, “quindi il consiglio comunale deve esprimersi votando”.

La prima a prendere la parola per la discussione del punto è stata la consigliera Rigante: “In meno di due mesi in città si sono verificati due gravissimi episodi criminali a fronte dei quali i cittadini non sentono più di vivere in una città sicura. La situazione igienico-sanitaria di Bisceglie è peggiorata. In questo contesto la procedura di decadenza del sindaco non vede un cambio di orientamento da parte nostra, in questo momento sarebbe stato forse più corretto e dignitoso posticipare di otto mesi questa causa legale. Non sarebbe cambiato davvero nulla e l’amministrazione stessa ne avrebbe guadagnato. Auspichiamo che nei prossimi dieci giorni il sindaco voglia rimuovere la propria incompatibilità e torni a occuparsi delle questioni che riguardano i cittadini biscegliesi”.

“A me non interessa più dal punto di vista sostanziale se il sindaco decida o meno di rimanere in carica”, ha affermato Angarano, “Per quanto riguarda la sostanza ci stiamo trovando sempre in opposizione con il sindaco Spina, ho sempre cercato di spiegargli dove secondo me l’amministrazione stava sbagliando e dove stava facendo bene. Dal punto di vista formale però è chiaro che lui si stia muovendo nelle maglie della legge, la legge che non poteva prevedere che lui si mettesse in una situazione di incompatibilità volontariamente con la sua amministrazione. Il rispetto dovuto alle istituzioni prevederebbe di procrastinare la legittima richiesta. C’è anche la questione del rispetto del voto popolare”. E riferendosi agli assessori: “Quale legittimazione politica avete voi oggi? Come dovreste provare a risolvere i problemi della città senza nessuna forza politica? Chi vi ha eletto come sindaco? Se venisse poi fuori che questo consiglio comunale è stato convocato semplicemente perché il sindaco vuole essere libero per candidarsi in altre sedi sarebbe una palese violazione delle leggi. La legge in caso di candidatura al parlamento chiede le dimissioni di un sindaco sei mesi prima, proprio per terminare il rapporto di controllo del territorio. Il commissariamento sarebbe stato sicuramente più rispettoso nei confronti della legge e del ruolo svolto dall’opposizione in tutti questi anni”.

E’ assurdo il fatto che si stia parlando di una incompatibilità creata ad hoc da Francesco Spina“, ha sottolineato Casella, “Spina chiede a sé stesso 15mila euro: e perché proprio ora? Perché non a fine mandato? Invito voi consiglieri di maggioranza a convincerci che questa operazione non sia una farsa. Perché diversamente tutto ciò, seppur sostenuto giuridicamente, sarebbe un’offesa al consiglio comunale, alla città e a sé stesso. Questa volta”, sostiene il consigliere Casella, “non sono traditori che lo mandano a casa, ma è lui stesso a tradire il proprio mandato. Perché non dimettersi? Sarebbe stato più dignitosoCi sarà Fata, ma a governare sarà Spina. Però una cosa positiva potrà emergere”, ironizza Casella, “venendo meno il deus, ascolteremo forse di più la voce degli assessori”.

Prende la parola Tonia Spina: “Se dal punto di vista legislativo l’iter è valido, vanno però fatte alcune considerazioni politiche: chi riceve mandato deve dare l’esempio. L’etica e i valori devono albergare anche in quest’aula”, spiega la consigliera, “Per anni il consiglio comunale è stato attanagliato dai problemi interni al Partito Democratico che non interessano a nessuno. Gli elettori giudicheranno come ci siamo comportati. Personalmente mi asterrò rimettendomi alla volontà della maggioranza”.

Interviene in merito anche il consigliere Pierpaolo Pedone: “E’ il consiglio comunale più triste di sempre. Primo per le affermazioni social di Di Pierro, Enzo sta più attento, te lo dico da amico. Secondo perché il sindaco, nonostante il suo carisma politico, non ha messo in primo piano il bene comunale mostrando una grande debolezza politica: dopo undici anni ricorrere a questi escamotages per candidarsi al Parlamento ha il sapore amaro della farsa“.

“Il sindaco Spina sta attuando un percorso nel pieno rispetto della regole”, mette in luce il consigliere di maggioranza Pietro Consiglio, “La scelta del sindaco va rispettata. I cittadini non amano queste discussioni, preferiscono i fatti“. E a Casella: “Convincervi? Noi non dobbiamo convincere nessuno. Questo è solo un processo alle intenzioni”.

Chiosa affidata al vice sindaco Vittorio Fata: “Alcuni consiglieri sono già in campagna elettorale. E pensare che a Firenze nel 2014 l’intero consiglio comunale votò favorevolmente la decadenza dell’allora sindaco Matteo Renzi che preferì la guida politica della città, anziché quella commissariale. Mi auguro che i prossimi non saranno dieci mesi di campagna elettorale, ma di confronto sincero e leale: non ci sono interposte persone in questa amministrazione“, conclude Fata rivolgendosi a Casella.

Maggioranza compatta nel voto favorevole, Rigante, Angarano, Preziosa e Pedone non prendono parte al voto, astensione per Di Tullio (maggioranza) e Cosmai e Tonia Spina (opposizione). Ultimo atto tra circa dieci giorni per l’effettiva dichiarazione di decadenza del sindaco Spina. In questo periodo il sindaco potrebbe rimuovere la causa di incompatibilità oppure decadere. 

I lavori della massima assise cittadina si sono aperti con un minuto di silenzio per le vittime dell’attentato di Barcellona, prima di cominciare i lavori, è stato chiesto dal presidente del consiglio comunale Franco Napoletano. Presentato dal sindaco, prima di entrare nel vivo delle discussioni, il neo assessore al bilancio Onofrio Caputi. Ringraziamenti ribaditi ed espressi dal primo cittadino all’indirizzo dell’ex assessore Carmelo Fuoco.

Circa due ore, dall’apertura del consiglio, sono state impiegate nella discussione relativa alle dichiarazioni postate sul personale profilo Facebook dal consigliere Enzo Di Pierro, considerate misogine dall’opposizione (leggi qui). L’esponente dei Verdi Puglia, Maurizio Parisi, presente in auditoirum, ha esibito un cartello recante la scritta “Enzo Di Pierro dimettiti”. La protesta è rientrata grazie agli agenti della polizia locale che hanno sottratto il cartello su direttiva del presidente del consiglio Napoletano.

In successione sono poi intervenute le consigliere d’opposizione a partire proprio da Giorgia Preziosa, considerata la diretta interessata dalle parole di Di Pierro: “Un volgare ingiurioso utilizzo di appellativi nei confronti della mia persona, sicuramente uno degli episodi più bassi della politica biscegliese. Con queste manifestazioni di pensiero sono state offese tutte le donne. Mi auguro che quanto detto da Di Pierro non sia condiviso dalla maggioranza e spero che oggi, soprattutto le colleghe di maggioranza, vogliano prenderne le distanze. Casi simili non devono più verificarsi”. A prendere la parola poi la segretaria cittadina del Pd Roberta Rigante:Attacco insopportabile perché rivolto non solo a una donna, ma anche a una consigliera comunale. L’invito alla sobrietà deve essere esteso a chiunque, anche ai rappresentanti della maggioranza. Il coraggio e la dignità delle donne che si mettono in gioco in politica non possono essere arginati da interventi del genere”. Tonia Spina: “Non so a chi si riferisse Enzo Di Pierro, colgo l’occasione per rimarcare che le donne debbano avere in politica le stesse possibilità che hanno gli uomini”.

Entrato nel dettaglio della vicenda anche il consigliere Angelantonio Angarano: “Il consigliere Di Pierro è intervenuto nell’ambito politico con un’affermazione grave. Chi fa politica ha l’onore di gestire la cosa pubblica e l’onere di essere un esempio per tutta la cittadinanza”. Ha poi preso la parola il consigliere Di Pierro: “Ho chiesto subito scusa sui social, ho spiegato che non vi erano rimandi di natura sessuale. Ho subìto un attacco violento politico che nessuno mette in risalto. In altre sedi”, sottolinea il capogruppo del gruppo unico di maggioranza, “si discuterà di questa questione, è giusto che io vada avanti con una querela. Chi ha voluto tirare nell’agone politico la consigliera Preziosa non è il sottoscritto. Chiedo scusa alle donne se hanno inteso male quello che volevo dire, ma il passaggio politico rimane fermo e indiscutibile”.

L’intervento del consigliere Gianni Casella parte con un dono alla consigliera Preziosa, un girasole da parte sua e di tutti gli uomini di buonsenso della città: “Grottesco l’intervento del consigliere Di Pierro che vuole passare da carnefice a vittima. Non temo querele. Sarebbe stata necessaria una pubblica ammenda per sanare quanto è stato detto. Questa città sta piangendo e noi oggi  parliamo di debiti fuori bilancio, di un’offesa a una consigliera comunale e della decadenza del sindaco”, tuona Casella.

Anche il sindaco ha voluto dire la sua in merito: “Conoscendo il temperamento del consigliere Di Pierro e non essendo contenuto alcun nome in quelle dichiarazioni, io non avevo capito a chi fosse rivolto il post. Sono però d’accordo con quanto detto dalla consigliera Preziosa: le scuse sono importanti. Basta al linciaggio mediatico su facebook. Consegno alla stampa quello che è stato detto sul profilo di Gianni Casella nei confronti delle donne che fanno politica a Bisceglie”, sostiene Spina consegnando agli operatori della stampa locale presenti in sala una intera conversazione apparsa tempo fa sul profilo del consigliere Casella, “Donne e persone più deboli meritano il rispetto di tutti. Auspico che finisca il periodo della violenza verbale e spero che il consiglio di oggi crei una pax e una tregua sulle offese personali. Non ci devono essere donne di serie A e di serie B”.

Si è passati poi alla discussione dei punti non prima, però, del sollevamento, da parte della consigliera Tonia Spina, di una questione riguardante la commissione comunale bilancio: “La commissione non si è potuta riunire per discutere i riconoscimenti dei debiti fuori bilancio all’ordine del giorno. Chiedo pertanto il rinvio di questi punti all’ordine del giorno”. Il presidente del consiglio Napoletano ha tenuto a precisare che “la richiesta di parere alla commissione bilancio è stata inoltrata il 9 agosto scorso, ben nove giorni fa. C’era tutto il tempo per esaminare i punti. Da un punto di vista giuridico il consiglio comunale è legittimato a procedere. Dal punto di vista politico c’è da sottolineare come sia la prima volta che non si convochi una commissione su materie così delicate”. La consigliera Spina ha poi inteso ritirare la sua proposta e si è potuto procedere quindi alla discussione dei punti all’ordine del giorno.

Unanimità per il punto 1, sull’adozione della delibera per l’applicazione della definizione agevolata delle liti pendenti. Il consigliere Angarano ha chiesto la creazione di una commissione ad hoc per tale materia e lo spostamento al 30 settembre delle scadenze Tari per chi ha seconde case. Proposta che ha trovato accoglimento.

La maggioranza vota a favore i punti dal 2 al 10, contraria l’opposizione, astenuto il presidente Napoletano. Discorso a parte per i punti 5 e 6 riguardanti compensi professionali ad avvocati. Sono stati ritirati e saranno oggetto di discussione del prossimo consiglio comunale. Sul punto 3, relativo al riconoscimento del debito fuori bilancio per servizi di vigilanza di Palazzo Tupputi, del Casale di Pacciano e del Castello, i consiglieri Tonia Spina, Casella e Angarano hanno contestato non l’utilità, ma la modalità con cui tale provvedimento è stato preso, vale a dire telefonicamente da parte del dirigente Giacomo Losapio alla Metronotte Bisceglie e non attraverso richiesta scritta.

Il punto 11 riguardante il debito fuori bilancio per spese funerarie di un cittadino indigente ha votato favorevolmente anche il consigliere d’opposizione Cosmai.