L’accusa è forte, considerato il territorio di provenienza di Francesco Boccia, che ha nell’agricoltura uno dei motori più importanti dell’economia. Ma il deputato Giuseppe L’Abbate, anch’egli pugliese, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera, ha le idee chiare: “Boccia vuol tagliare i fondi all’agricoltura”.
In particolare L’Abbate si sofferma sulla discussione della Legge di Stabilità alla Camera in riferimento ai commi 22 e 23, il primo consistente in 10 milioni per lo sviluppo imprenditoriale giovanile e ricambio generazionale in agricoltura, il secondo in altri 10 milioni per le politiche di filiera del sistema agricolo e rafforzamento distretti agroalimentari.
“Nel parere al Presidente della Camera, a prima firma del deputato pugliese del Partito Democratico, si richiede di stralciare i due commi perché microsettoriali, togliendo gli appena 60 milioni destinati all’agricoltura per i prossimi tre anni” attacca L’Abbate. “La decisione ha visto la pronta opposizione del M5S e degli stessi esponenti del Pd della Commissione Agricoltura, presenti alla seduta, con un curioso siparietto tra Nicodemo Oliverio, Luca Sani (entrambi Pd) e lo stesso Boccia”.
“Non è mai successo che in una Legge di Stabilità un settore venga solamente danneggiato, senza alcuna contropartita”, continua Giuseppe L’Abbate. “Con questa manovra si taglia di 8 milioni di euro al bilancio del Ministero dell’Agricoltura, si tolgono 4 milioni di euro per l’accorpamento tra il Cra e l’Inea, due enti dello stesso dicastero, si aumentano le accise sul gasolio agricolo innalzandole dal 22% al 26%, si riducono i soldi per il piano irriguo e gli unici finanziamenti al settore previsti per i prossimi tre anni, tanto decantati dal Ministro Martina sulla stampa, viene richiesto di stralciarli. Come può il collega Boccia non comprendere che l’impatto macroeconomico non vada valutato in base a quanti soldi si stanziano per la singola misura”, sottolinea il parlamentare pentastellato, “ma in funzione dell’impatto dei moltiplicatori. E se poi, la motivazione del marito dell’ex Ministro dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo, era che i fondi eran poca roba, poteva stanziarne di ulteriori invece di cassare l’unico aiuto ad un settore totalmente danneggiato da questa Legge di Stabilità. L’accordo finale si è trovato grazie al Governo ma noi vigileremo e presenteremo tutti i necessari emendamenti al testo”.
“Il viceministro all’Economia Luigi Casero (Ncd), infatti, ha promesso che modificherà le tabelle di bilancio per introdurre i 60 milioni di euro per le due misure in questione”, puntualizza in chiusura L’Abbate. “Si tratta di 10 milioni l’anno per il triennio 2015-2017 da destinare allo sviluppo dell’imprenditoria giovanile ed al ricambio generazionale in agricoltura e di ulteriori 10 milioni di euro per il medesimo triennio per favorire il rafforzamento delle politiche di filiera del sistema agricolo e agroalimentare e il rafforzamento dei distretti agroalimentari attraverso la realizzazione di programmi di investimento aventi carattere interprofessionale, con l’erogazione di incentivi in conto capitale. Si attendono sviluppi”.