“La scorsa settimana è stata pubblicata la Relazione del secondo semestre 2020 della Direzione Investigativa Antimafia. E per l’ennesima volta Bisceglie, insieme ad altre città della provincia, viene descritta come zona esposta alle mafie che colpiscono con estorsioni, usura, danneggiamenti diffusi, reati predatori e spaccio di droga ed esercitano un controllo capillare di ampie porzioni de territorio”. A dichiararlo attraverso una nota stampa è il Movimento Libera il Futuro.  

“Sentiamo sventolare troppo spesso dalle nostre parti le bandiere elettorali della “legalità” e della “sicurezza” – prosegue la nota – parole che passano ormai senza pudore sulla bocca di qualsiasi politico della vecchia e della nuova guardia. Tuttavia, nonostante il lungo elenco di domande e proposte di “Libera il futuro” sui temi della sicurezza urbana e dell’antimafia, pubblicato un mese fa a mezzo stampa, non abbiamo ottenuto né risposte né riscontri”.

“In un contesto così difficile e compromesso, vorremmo lanciare un appello forte a tutte le forze politiche locali, a chi amministra, alle Istituzioni tutte: stop alla retorica della sicurezza e dell’antimafia e spazio ad azioni concrete. In questo senso, non avendo ricevuto alcun segnale dopo il nostro ultimo comunicato, abbiamo inviato a mezzo pec un’istanza di accesso civico generalizzato – affermano – con cui abbiamo chiesto formalmente al Comune di Bisceglie di fornirci questi documenti, dati e informazioni”:

  • Istanze di richiesta formale da parte del Comune di Bisceglie al Prefetto di potenziamento delle forze dell’ordine (Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato).
  • Mappatura delle aree e dei quartieri più esposti ai fenomeni di criminalità diffusa.
  • Elenco degli immobili del Centro Storico di proprietà comunale
  • Prospetto quantitativo di sintesi degli immobili comunali occupati abusivamente
  • Elenco delle scuole presidiate nell’ambito del progetto “Scuole sicure”
  • Prospetto quantitativo di sintesi del personale della Polizia locale impiegato nei controlli e presidi nell’ambito del progetto “Scuole sicure”.
  • Prospetto quantitativo di sintesi del personale della Polizia Locale attualmente in servizio.
  • Elenco delle zone della città in cui sono stati rilevati tramite il sistema di video sorveglianza reati contro l’ambiente e la salute.
  • Prospetto quantitativo di sintesi del numero di reati intercettati dal sistema di video sorveglianza comunale con relativa indicazione della tipologia di reato intercettato (abbandono rifiuti, roghi, lancio di fuochi d’artificio non autorizzati, spaccio, eccetera) ed eventuali dati aggregati di georeferenziazione.
  • Riepilogo della tipologia dei reati più ricorrenti in città e in particolare nelle aree e nei quartieri mappati come più esposti a fenomeni di criminalità diffusa.

In aggiunta a questa istanza – che dovrà ricevere risposta entro 30 giorni ai sensi della normativa sulla trasparenza amministrativa (dlgs 97/ 2016) – abbiamo trasmesso a Segretario Generale, Presidente del Consiglio Comunale e Sindaco le seguenti proposte, nella speranza che le stesse possano essere esaminate e valutate nella Conferenza di servizi istruttoria sulla sicurezza urbana che dovrebbe essere, si spera, di imminente convocazione”:

  1. Aggiornamento della mappatura (o predisposizione se non disponibile) delle aree e dei quartieri più esposti ai fenomeni di criminalità diffusa, anche sulla base dell’analisi (se disponibile) della tipologia di reati più ricorrenti.
  2. Messa in opera di flussi di scambio informativo georeferenziato fra la Polizia locale, Carabinieri, Polizia di stato e Finanza sull’andamento della delittuosità e dello street crime.
  3. Attivazione di strumenti digitali e punti di raccolta fisici per segnalazioni anonime delle situazioni di illegalità.
  4. Istituzione di uno sportello antiracket.
  5. Promozione di una rete di volontari (assistenti civici) per la salvaguardia del decoro urbano e delle aree abbandonate e degradate, delle aree verdi e dei parchi. In questo modo si potranno migliorare le condizioni di abbandono e degrado delle aree tipicamente a rischio. Gli assistenti civici potrebbero collaborare con la polizia locale per potenziare la presenza aggiuntiva e non sostitutiva di controllo e tutela del territorio. In questo senso sarebbe opportuno coinvolgere i percettori del reddito di cittadinanza in progetti ad hoc.
  6. Mappatura delle non corrette occupazioni di suolo pubblico.
  7. Richiesta al Prefetto di coordinare l’attivazione di un servizio integrato di monitoraggio delle occupazioni abusive e mancato rispetto dei requisiti, igienici, sanitari e ambientali. Pensiamo ad esempio alla somministrazione, spesso fuori norma, di prodotti ittici e agricoli in zone ad alto traffico veicolare. Il servizio integrato coinvolga polizia locale, guardia di finanza e assistenti civici.
  8. Recupero di spazi urbani a fini sociali e di aggregazione, con un approccio di contrasto non esclusivamente militare e securitario alla criminalità e alle mafie. In questo senso grande valore avrebbe, ad esempio, la destinazione della costa di levante a verde attrezzato, per attività sportive e servizi turistici o il recupero di immobili del centro storico da destinare a progetti di contrasto alla devianza minorile e alla dispersione scolastica. Il decreto-legge 14/2017 sottolinea, infatti, come “si intende per sicurezza urbana il bene pubblico che afferisce alla vivibilità e al decoro delle città, da perseguire anche attraverso interventi di riqualificazione, anche urbanistica, sociale e culturale, e recupero delle aree o dei siti degradati, l’eliminazione dei fattori di marginalità e di esclusione”.
  9. Creazione, recupero e valorizzazione di spazi pubblici e beni comuni, strutture sportive.
  10. Creazione di aree pedonali (ad esempio nell’intera area del Centro Storico) più facilmente presidiabili e controllabili, anche attraverso l’insediamento di presidi della polizia locale e delle forze dell’rodine decentrati.


“La Città è una “terra di mezzo” da decenni ormai. E l’emergenza criminalità necessita di risposte strutturali e immediate. Auspichiamo che i consiglieri comunali tutti, gli assessori, le forze politiche dentro e fuori Palazzo di città accolgano le nostre istanze – concludono gli esponenti di Libera il Futuro – e se ne facciano portatori nelle sedi opportune. Non perdiamo altro tempo!”.