Durante lo scorso consiglio comunale è stata discussa l’interrogazione sul piano di lottizzazione della maglia 165 che il Movimento 5 Stelle di Bisceglie aveva presentato per chiedere chiarezza sul rispetto delle norme di legge. Ma le risposte tecniche del Dirigente al ramo e quelle politiche dell’assessore all’Urbanistica e del Sindaco non hanno convinto gli esponenti del Movimento e il consigliere d’opposizione Vincenzo Amendolagine, i quali si dicono “più confusi di prima”.
“Proviamo a fare un po’ di storia della lottizzazione alla Bi Marmi. Ricordiamo che il piano iniziale, adottato dalla Giunta Comunale nel 2012, ha subito modifiche imposte dalla Regione. Il Dirigente dell’Ufficio Tecnico di Bisceglie ha chiesto alla Regione lumi sul fatto se, a seguito di queste modifiche o di altre prescrizioni eventualmente imposte dal Comune, il piano modificato dovesse essere riadottato dalla Giunta comunale o approvato in via definitiva. La Regione ha risposto che il Comune, in caso di modifiche sostanziali, fosse esso stesso a valutare la necessità di una eventuale riadozione”, spiegano i grillini. “Ci pare, quindi, che non si possa procedere ad una approvazione definitiva senza passare per una riadozione e ripubblicazione del Piano viste le intervenute modifiche al Piano dal 2012 ad oggi e la mancata riadozione da allora dello stesso, secondo le procedure di legge”.
Secondo il Movimento 5 Stelle di Bisceglie il piano di lottizzazione, per ottenere il parere paesaggistico favorevole dalla Regione, “avrebbe potuto godere di una norma transitoria del nuovo piano paesaggistico regionale, per cui per i piani urbanistici esecutivi/attuativi approvati o dotati del parere paesaggistico gli ulteriori provvedimenti rimangono disciplinati dal vecchio piano paesaggistico”. Ma il “parere paesaggistico favorevole con prescrizioni arriva con una delibera di giunta regionale solo il 25 settembre 2015, cioè ben sei mesi dopo l’entrata in vigore del nuovo piano paesaggistico regionale”.
Per il Movimento 5 Stelle il piano di lottizzazione doveva essere quindi riadottato e approvato entro un anno dall’entrata in vigore del piano paesaggistico regionale. “Non capiamo come si possa sostenere, come ha fatto il Dirigente dell’Ufficio tecnico in Consiglio Comunale, che il piano della maglia 165 sia conforme al Piano paesaggistico territoriale regionale, perché non lo è ai sensi delle tutele ora vigenti per i territori costieri e di alto valore paesaggistico. Entro 300 metri dalla costa non si può costruire”, spiegano i grillini.
Secondo il Movimento “lo strumento urbanistico vigente (Prg) non è conforme al piano paesaggistico della Regione e quindi “non può essere approvato un piano di lottizzazione in contrasto con le normative vigenti, dato che sono trascorsi i termini delle salvaguardie previste dalle Norme Tecniche di Attuazione del piano regionale”. Ma la questione che pongono gli esponenti del Movimento 5 Stelle è anche e soprattutto politica: “Il sindaco ha detto chiaramente durante il Consiglio scorso di essere per il Pug. E allora agisca di conseguenza, suggerendo ai presunti ambientalisti e ai difensori a parole della bellezza, del paesaggio e della legalità nelle sue schiere di avere uno scatto di chiarezza e dignità politica. Angarano e soci portino in Consiglio il punto sul piano di lottizzazione, come richiesto dall’opposizione, si assumano la responsabilità politica e le eventuali conseguenze giudiziarie di un’approvazione di una lottizzazione che fa trasparire profili di potenziali illiceità e illegittimità”.