Durante i primi giorni del mese di settembre la notizia riportata dal quotidiano “Il Mattino” circa la ricezione del provvedimento di riscossione delle spese per il servizio di rimozione del cadavere della giovane Maria Dorotea Di Sia, deceduta in un tragico incidente lo scorso mese di maggio a Bisceglie e originaria di Sala Consilina (Salerno), portò il sindaco della città di Bisceglie Francesco Spina a diramare una nota in cui annunciava l’immediato ritiro del provvedimento:
«Ho preso atto, con vivo rammarico, della spiacevole situazione in cui si è ritrovata la famiglia della giovane Maria Dorotea Di Sia, deceduta tragicamente qualche mese fa a Bisceglie, ed ho immediatamente fermato il provvedimento di riscossione inviato dagli uffici comunali. Il Comune di Bisceglie – continua l’avvocato Spina – provvederà a coprire queste spese. Esprimo alla famiglia – conclude il primo cittadino – la vicinanza sincera dell’intera comunità biscegliese».
Il Sindaco espresse allora un indirizzo diverso rispetto a quello della burocrazia comunale, bloccando la richiesta di pagamento delle spese ai familiari. Il parere espresso su tale vicenda dal Ministero dell’Interno ha confermato la correttezza amministrativa della decisione assunta dal Sindaco in quell’occasione. Citando una sentenza del TAR Campania, il Ministero ha precisato che la spesa per il trasporto di una salma a seguito di incidente stradale: “non può essere imputata ai familiari della vittima … nel momento in cui il servizio di trasporto funebre presenti caratteristiche di pubblico interesse e dunque di servizio indispensabile, dettate dalla necessità di liberare la pubblica via o altri luoghi pubblici o privati per garantire la salute pubblica della collettività”. Una decisione, quella del Sindaco Spina, corretta nell’interpretazione delle norme che ha avuto conforto nelle senteza del TAR Campania.