È stato un comizio decisamente all’attacco quello di Francesco Napoletano, leader carismatico del Partito Comunista d’Italia, che ieri, in piazza Vittorio Emanuele, ha aperto ufficialmente la campagna elettorale per le elezioni regionali, che vedono il Pcdi nella coalizione di Michele Emiliano e la candidatura, nel collegio della Bat, del biscegliese Emanuele Arcieri. È stato un fiume in piena Napoletano, come spesso accade nei comizi pubblici. Ha attaccato, senza essere troppo velato, l’opposizione in consiglio comunale, in particolare Gianni Casella (Dc) e Angelantonio Angarano (Pd). Ha difeso a spada tratta la sua carica di presidente del consiglio comunale e ha ribadito l’opposizione a Spina, elencando punto per punto tutto quello che, a suo parere, non funziona in città.
L’AFFONDO CONTRO L’OPPOSIZIONE DI CASELLA E ANGARANO. “Malgrado qualche esponente del centrodestra in frantumi, recordman di cambi di casacca, sostenga il contrario, voglio ribadire che la nostra posizione nei confronti di Spina è di opposizione”, ha sottolineato Napoletano, scandendo la parola “opposizione”. “Sono stati assessori con me, vice sindaco con Spina e hanno il coraggio di parlare. Evidentemente sono indispettiti perché due anni fa impedì che la destra vincesse le elezioni (al ballottaggio Napoletano, di fatto, sostenne Spina, ndr) e ora si vogliono vendicare, piccolezze di chi si rende conto di aver perso il treno della vita e non ha capito che la città non li vuole. Impedendo che la destra vincesse, del resto, ho evitato che almeno il 50% dei cittadini di Bisceglie cambiasse residenza”, ha ribadito, caustico, Napoletano. “Spesso vengono in consiglio comunale e non sanno quello che devono dire. Nessuno, per esempio, ha saputo fare proposte nel consiglio comunale straordinario sul lavoro: né gli onorevoli né i piccoli. Però hanno il coraggio di accusare e dire che governiamo insieme a Spina. Intanto su questo voglio precisare che in consiglio comunale non ci sono altre persone che possono vantare non il mio curriculum politico-istituzionale, ma la metà del mio curriculum politico-istituzionale. E poi il ruolo di presidente del consiglio, che in genere viene assegnato alla minoranza, è stato dato al partito più forte e rappresentativo del centrosinistra. Durante il ballottaggio gli esponenti della destra mi vennero a proporre un accordo chiedendomi il mio sostegno in cambio proprio del ruolo di presidente del consiglio. Rifiutai per il bene della città. Ma ora che quella carica mi è stata affidata da Spina evidentemente non va più bene. Capisco fosse un ruolo molto ambito al quale puntavano tutti, Casella e Angarano in primis, ma gli è andata male e se ne devono fare una ragione. La nostra è un’opposizione costruttiva, responsabile. Non diciamo solo di no”, ha spiegato l’esponente del Pcdi, “ ma facciamo anche le proposte, a differenza di altri che fanno i volantini con i disegnini e poi fanno approvare il bilancio in cinque minuti, mentre in passato ci volevano le ore! Non sono in grado di fare opposizione”.
BISCEGLIE PAESE MORTO, DEGRADO OVUNQUE. “A Bisceglie ci sono molte cose che non vanno. Il traffico è impazzito, i semafori non funzionano e non si capisce perché non si dia il ben servito alle aziende che vincono gli appalti e poi non sono in grado di ottemperare ai loro obblighi”, ha fatto notare Napoletano. “Il verde non viene manutenuto. Vi è una grossa emergenza lavoro. Dove sta scritto che la Camassambiente (l’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti nella nostra città, ndr) debba assumere sempre gli stessi? Non sarebbe più opportuna una rotazione? Abbiamo nove musei chiusi, così come i parchi. Riaprendoli offriremmo un servizio ai cittadini e a chi viene a visitare la nostra città ed allo stesso tempo daremmo lavoro. Il paese è morto, mentre noi l’abbiamo lasciato in grande fermento e vivacità. Il lungomare era frequentatissimo con ottime ripercussioni sulle attività commerciali, ora è deserto. Le spiagge sono ancora sporche mentre quando governavamo noi ai primi di maggio erano già pulite. La disinfestazione viene fatta con ritardo. In villa arriveremo al punto che le radici raggiungeranno i primi rami. Ovunque c’è degrado. A fronte di tutto questo, la gente è stanca dei teatrini di certa politica e chiede di risolvere i problemi a maggioranza ed opposizione. Noi sapremmo gridare più di loro, non è questo il punto”, ha sostenuto Napoletano con un’altra stilettata all’opposizione in consiglio comunale. “Ma in questo clima bisogna avere responsabilità di governo”.
PERCHE’ CON EMILIANO. “Stiamo in coalizione con Emiliano solo per Emiliano. È evidente che non siamo eterogenei con il resto del centrosinistra e vi siano tante differenze soprattutto con il Pd renziano”, ha spiegato il leader biscegliese del Partito Comunista d’Italia, che ha criticato aspramente il governo a guida del “bullo di Firenze” per il Jobs Act, la legge elettorale e la riforma della scuola. “Non fosse stato per Emiliano le nostre scelte sarebbero state diverse. Vogliamo essere la parte più di sinistra della coalizione per intervenire su temi come il lavoro, i giovani, la cultura, l’ambiente, la sanità, il sostegno delle fasce più deboli della popolazione”.
L’ALLENZA SPINA-EMILIANO E L’ATTACCO AL PD DI BISCEGLIE. “Quando Emiliano ha aperto la campagna elettorale a Bisceglie non è venuto nessuno dello stato maggiore del Pd locale”, ha attaccato l’ex deputato del Pcdi. “Sento parlare di trasformismo, ma se a farlo è chi teme di perdere il predominio all’interno del proprio circolo è un altro discorso. Soprattutto quando due anni fa si stava per fare l’accordo con Spina. Il consigliere del Pd era pronto ad essere il tredicesimo consigliere di Spina (che avrebbe tenuto in piedi la maggioranza del sindaco, ndr) ma i suoi gliel’hanno impedito. E ora si accusa di trasformismo?”
LE REGIONALI IN FUNZIONE DELLE COMUNALI. “Votiamo alla Regione ma con un occhio al comune, ove non è detto che si voti nel 2018 ma si potrebbe andare alle urne già l’anno prossimo, perché Spina potrebbe essere chiamato a ricoprire altri ruoli”, ha precisato Napoletano. “Io sono quello che ero e che sarò. Me li mangerò vivi quando li sentirò dire sciocchezze in malafede, se ne accorgeranno presto”, tuona l’esponente dei comunisti dal palco, lasciando presagire un suo nuovo impegno diretto nelle prossime comunali. “Si vinca con Emiliano e ci si prepari a dare una scossa a questa città”.
LE PAROLE DI ARCIERI E LUCCARELLI. Dopo Napoletano ha preso la parola, per un breve intervento, Emanuele Arcieri, candidato al consiglio regionale del Pcdi, che, rinviando a nuovi appuntamenti ulteriori approfondimenti sulla campagna elettorale, ha chiesto un voto forte per il Pcdi e Michele Emiliano, soprattutto in funzione della tutela dei lavoratori, “in questi anni vessati e tartassati dalle politiche nazionali”. Dello stesso tenore l’appassionata apertura del comizio di Alessandra Luccarelli, segretario comunale del Partito dei Comunisti d’Italia, che ha criticato l’operato di Renzi soprattutto per la riforma del lavoro e della scuola, quest’ultima definita in continuità con gli intenti di privatizzazione avviati dal duo Gelmini-Berlusconi.