“Un elenco sterminato di opere effettuate in questi vent’anni ci danno credito, vogliamo rischiare di buttare a mare tutto? Siamo noi tutti insieme con la città, dopo tanti anni non ci siamo arricchiti con la politica, abbiamo dimostrato che una classe dirigente onesta, prima che capace, è in grado di fare una scelta di vita per la propria collettività. Siamo certi che il 10 giugno quel vecchio ceto politico sarà definitivamente spazzato via ed trasformisti ed opportunisti dovranno cambiare mestiere”. Con queste parole Franco Napoletano ha concluso il comizio di presentazione delle liste alla sua candidatura a sindaco ieri, 13 maggio, in piazza Margherita.

Dopo aver presentato tutte le liste e gran parte dei candidati consiglieri, il primo a prendere la parola è stato Francesco Spina. “Siamo ai nastri di partenza, questo grande patto per Bisceglie sta funzionando”, ha esordito l’ex sindaco. “Avevo avuto questa intuizione, che il progetto amministrativo si unisse all’esperienza di Franco Napoletano e dei suoi amici. Faccio gli auguri a chi non ha inteso condividere questo grande patto con la città, un ‘in bocca al lupo’ va a tutti i candidati. Nella nostra campagna elettorale non ci sarà alcun tipo di attacco personale, ma dovremo dire la verità su quello che è accaduto e sta accadendo alla città. In un documento”, dichiara Francesco Spina, “dove si tenta di non far decollare la candidatura di Franco Napoletano, ci sono le firme di Berardino Cozzoli e Feliciana Di Corrado, ma quella firma è espressione di Biagio Lorusso. Il motivo doveva essere l’appoggio alla candidatura di Vittorio Fata. Bene, nella lista di Fata non c’è un nome di quelli presenti in quel documento, il teatrino è servito a non dare supporto a Napoletano ed oggi danno sostegno alla candidatura di Angarano. Mi sono posto una domanda, perché Napoletano viene visto come il male assoluto e Spina un pericolo? Perché c’è voglia di speculare e non di fare gli interessi della gente, gli interessi pubblici”. “C’è un grande burattinaio”, dichiara Spina, “che sta portando avanti le fila di questo discorso (nella slide resa pubblica in piazza, il volto di Sergio Silvestris abbinata al corpo di un burattinaio). Ma questi giovani hanno diritto di avere un loro percorso o devono per forza passare dei centri di potere? Dobbiamo risvegliare la coscienza dei ragazzi. Sta per partire il nuovo piano regolare che riguarderà l’area della Casa Divina Provvidenza che attualmente vive un processo di vendita e non vogliamo venga svenduto. In chiusura l’ex sindaco di Bisceglie sottolinea alcune dinamiche, rafforzando e motivando questa alleanza, “Franco Napoletano è una persona integerrima, se qualcuno pensa che a Palazzo San Domenico si vada per fare affari si sbaglia. Si va per lavorare, per sudare, per dare tanti posti di lavoro, lo abbiamo fatto e oggi quelle persone non sono nelle nostre liste perché non prevale la logica del ‘do ut des’. Il lavoro è libertà, anche da parte nostra di dire che questa grande battaglia di democrazia la vinceremo ancora una volta con Franco Napoletano sindaco della città di Bisceglie”.

“Faccio gli auguri a tutte le mamme” esordisce Franco Napoletano, “in una politica che non è sempre fatta a misura di donna, invece abbiamo bisogno della loro sensibilità, capacità di mediazione, ci auguriamo che nel prossimo consiglio comunale ci sia una maggiore presenza femminile rispetto a quanto fatto sino ad ora”. Il candidato sindaco della coalizione “Un grande patto per Bisceglie” entra nel vivo del comizio dichiarandosi, “orgoglioso di rappresentare una nuova classe dirigente che sta sorgendo in questa città. Con freschezza, qualità e voglia di emergere, andremo insieme tra la gente, non portandoli a mangiare, non dando i buoni spesa, perché sono i soliti strumenti che cominciano ad essere utilizzati. Andiamo con le nostre proposte, per nutrirci delle emozioni della nostra gente, dobbiamo rappresentare anche la loro rabbia che deriva dalle difficoltà che purtroppo quotidianamente assillano le famiglie, ed in particolare le nuove generazioni a cui dobbiamo restituire una speranza di cambiamento. Il lavoro è uno dei primi problemi che vogliamo affrontare, non con le promesse a vuoto. C’è possibilità di capire insieme come creare occasioni di lavoro perché la crescita di questa città anche in questo periodo difficile è possibile. I giovani saranno il motore, senza trascurare i più anziani e la loro importanza, fatta di esperienza. Agli altri i giovani interessano solo in questi giorni”, sottolinea Napoletano, “quando li incontrano per strada per pagargli il caffè o la pizza. Oggi sono tutti amici, l’11 giugno non ti conosceranno più, storia di ogni elezione”.

Napoletano punta il mirino su Angelantonio Angarano, senza risparmiare considerazioni di circostanza: “Mi sono avvicinato alle famose ‘Case del Programma’, trovando Biagio Lorusso e Berardino Cozzoli, in realtà i loro programmi sono sempre di natura edilizia. Gestione del territorio, lottizzazione, del resto non importa nulla. Questi personaggi che dovrebbero essere nella ‘casa di riposo della politica’, tengono in ostaggio i partiti e hanno fatto deflagrare il Partito Democratico. Gli ultimi due sindaci hanno operato sul territorio attraverso le opere pubbliche che di certo non si possono cancellare con la gomma, non ci piegheremo ai poteri forti, perché gli unici poteri forti sono solo i cittadini ai quali dobbiamo fare riferimento. Non è possibile fare un guazzabuglio, un’alleanza sgangherata”, rincara la dose Napoletano, “faranno lite a chi dovrà predominare promettendo di tutto. Vedo persone che hanno sfasciato il centro sinistra nel 2013 e nel 2018, poi si alleano con Forza Italia, Forza Nuova e altri soggetti che rappresentano il vecchio ceto politico. Se dovessero tornare, la crescita si precluderebbe”.

La soluzione Napoletano la espone alla cittadinanza presente, “Occorre un sindaco che sappia fare il sindaco, con esperienza, base culturale, conoscenza della macchina amministrativa, disegno di sviluppo per la città, capacità di coinvolgimento. La sfida non la faremo usando parole come programmi senza poi approfondire le tematiche, perché vogliamo essere credibili, concreti e dare proposte utili. Nonostante siamo partiti in netto ritardo i sondaggi reali, non i like di Facebook, mi danno in vantaggio da tempo. Mi hanno detto: ‘Napoletano ancora tu?’, sì continueremo a vederci. Andate a vedere gli altri candidati, o si candidano per l’ennesima volta, o vendono l’anima al diavolo pur di vincere. La gente potrà quindi dire, ‘almeno Napoletano lo conosciamo, sappiamo quello che ha fatto per la città e ci possiamo fidare’. Ma quando un sindaco non è poi capace di farlo, lo tengono per le redini gli altri. Il problema è quando non si ha coscienza dei propri limiti, bisogna partire da una base culturale altrimenti non c’è crescita”.