“In prossimità della scadenza elettorale, l’Amministrazione Angarano cerca, con piccoli interventi pubblici, di recuperare il tempo perduto. Furbate da vecchio ceto politico: non si è fatto praticamente nulla di significativo in 5 anni e ci si illude che gli elettori ci caschino e non comprendano la strumentalità pre elettorale. Uno di questi interventi riguarda il posizionamento di ciottoli lungo alcune spiagge della nostra costa di ponente”. Con queste parole parte la nota del Franco Napoletano, consigliere comunale de Il Faro e candidato sindaco alle prossime elezioni del 14 e 15 maggio.
“E’ appena il caso di rilevare che, per quanto riguarda la collocazione dei ciottoli, il Sindaco Angarano sta facendo le stesse cose che faceva il suo predecessore Sindaco Spina (con il suo Vice Sindaco Fata). Ovvero – continua – la vittima copia il vittimizzatore. Orbene, la posa dei ciottoli è sicuramente di effetto e di bell’aspetto. La spiaggia diventa più comoda per i bagnanti. Mi chiedo, però, se un amministratore più accorto possa accettare di spendere decine di migliaia di euro di soldi pubblici, ogni anno, per posizionare ciottoli che, puntualmente, le mareggiate invernali spazzano via. Peraltro, ogni anno le nostre spiagge più rinomate (vedi Salsello) si riducono sempre più e rischiano, tra non molto tempo, di sparire a causa della forza delle onde”.
“Tempo fa, dietro l’indicazione dei tecnici incaricati, il Comune, all’epoca dell’Amministrazione Napoletano – ricorda – fece sistemare dei lastroni lungo la costa. Lo scopo era quello di frenare le mareggiate ed impedire che le stesse, dopo avere progressivamente ridotto le spiagge, mettessero in pericolo la falesia, la costa rocciosa e, di conseguenza, la stessa viabilità della nostra splendida litoranea. Quei lastroni hanno sì frenato l’erosione delle spiagge e della falesia, ma, in effetti, si sono rivelati scivolosi, scomodi, perfino pericolosi per l’ingresso in mare dei bagnanti. Questo ha suscitato critiche comprensibili e giustificate verso gli amministratori dell’epoca, ‘colpevoli’ di avere seguito le indicazioni dei tecnici e pensato più al futuro che al presente delle spiagge”.
“Proprio per porre immediato rimedio, ho ripetutamente proposto – dichiara Napoletano – per la stagione estiva, la sistemazione di pedane di legno retrattili. Le varie amministrazioni non mi hanno mai dato ascolto. L’Amministrazione Napoletano, proprio per proteggere la nostra costa e la litoranea, aveva iniziato ad allocare diversi frangiflutti, in base alle risorse allora disponibili, così com’è stato realizzato da decenni lungo la costiera adriatica, dall’Abruzzo all’Emilia-Romagna (che, non a caso, vantano numerose località insignite della Bandiera Blu). Alcuni degli attuali lidi (vedi il Lido Salsello) non sarebbero esistiti senza quei frangiflutti. Le Amministrazioni successive, da Spina-Fata ad Angarano non hanno ritenuto di completare l’apposizione dei frangiflutti, che avrebbero di gran lunga migliorato la protezione della costa”.
“Sia ben chiaro: vanno bene i posizionamenti di nuovi ciottoli, ma nell’ambito della collocazione contemporanea di nuove opere di protezione della nostra costa. I finanziamenti del PNRR (peraltro messi a rischio per i ritardi nazionali dell’attuale Governo Meloni) potevano e dovevano costituire una buona occasione per la soluzione a lungo termine del problema dell’erosione della costa, così da non gettare via ogni anno importanti risorse pubbliche regionali. Gli amministratori superficiali, che si autoproclamino di ‘svolta’, di ‘rinascita’ o ‘per bene’, invece, si accontentano di ‘far vedere’, ma non di ‘risolvere’. Bisceglie, al contrario, ritengo che abbia bisogno di ‘risolvere’ e di dotarsi di infrastrutture efficienti e durature, al fine di riprendersi quel ruolo di punto di riferimento di un vasto territorio, come l’aveva fino a non molto tempo fa”.
“Di recente, il Consiglio comunale, con il contributo qualitativo e fattivo delle opposizioni (i consiglieri di maggioranza, di solito, tranne singole eccezioni, si limitano ad alzare la mano), ha finalmente approvato, dopo anni di colpevole ritardo (com’è stato per il PUG), il Piano della Costa. Non lo abbiamo osteggiato; abbiamo offerto un contributo significativo e di qualità; il nostro voto è stato di astensione. Il dato positivo – sottolinea Napoletano – è che alle spiagge libere è stato destinato il 60% della costa utile ed alle concessioni private il restante 40%. Si tenga presente che la costa utile biscegliese per la balneazione è di appena Km 1,3 su un totale di Km 9,4 e che, delle spiagge libere, solo il 24 % è previsto con servizi, a fronte del rimanente 36% senza servizi. Si poteva e si doveva fare di più: prevedere e realizzare una maggiore estensione delle spiagge balneabili ed una maggiore estensione dei servizi nelle spiagge libere”.
“Evidenzio che l’Amministrazione Napoletano, con la propria ristrutturazione della litoranea (da ponente a levante), aveva già predisposto i servizi nelle spiagge libere, che la successiva Amministrazione Spina ha inopportunamente murato (vedi, per es., la 2^ spiaggia del “macello”) e che l’Amministrazione Angarano non ha riattivato. Senza i servizi anche su tutte le spiagge libere, che, tra l’altro, creerebbero occupazione, la nostra risorsa balneabile non svilupperebbe appieno tutte le proprie potenzialità. L’errore del Piano della Costa, a mio avviso, è quello di non prevedere il posizionamento di altri frangiflutti di protezione della costa, ma di puntare esclusivamente sui ripascimenti (pietre grezze gettate in mare, che le onde provvederebbero a levigare e ad arrotondare) e, se del caso, sui cosiddetti ‘pennelli’, piccoli moli perpendicolari alle spiagge. Come dire che le spiagge, nel frattempo, potrebbero sicuramente sparire e le mareggiate potrebbero attaccare la falesia e la stessa viabilità della litoranea! Penso, al contrario – in conclusione della nota – che non ci sia tempo da perdere con esperimenti marini, che richiederebbero decenni senza alcuna garanzia di risultati positivi. Purtroppo, gli attuali amministratori si rivelano, ancora una volta, degli sprovveduti e non costituiscono validi interlocutori dei tecnici neppure su questi argomenti. D’altronde, se, nei loro interventi in Consiglio comunale, continuano a beffarsi della lingua italiana e parlano di ‘ciotoli’ con una ‘t’, invece di ‘ciottoli’ con ‘2t’, che altro dobbiamo aggiungere? Agli elettori l’ardua sentenza”.