La vicenda legata al possibile passaggio del Sindaco Francesco Spina al Partito Democratico, seguito da Assessori e Consiglieri ha provocato l’intervento mediatico delle forze politiche presenti sul territorio. A questi si aggiunge quello della sezione cittadina “A. Gramsci” del Partito Comunista D’Italia che in una nota attende: “Che venga fatta immediata chiarezza sulle recenti vicende politiche cittadine, che stanno suscitando un enorme clamore mediatico e che hanno proiettato, tristemente, la nostra Città perfino a livello nazionale. Non siamo affatto meravigliati dalla richiesta del Sindaco, degli Assessori e dei Consiglieri di maggioranza, unitamente a molti loro sostenitori ad ogni livello, di chiedere, in massa ed in modo anomalo, di tesserarsi ed entrare nel PD. Questo percorso era già intuibile, per chi segue gli avvenimenti politici, già a partire dalle elezioni regionali dello scorso anno.
Del resto – continua la nota – un’attenta analisi dello scenario politico italiano dimostra come, specialmente nel ventennio berlusconiano, vi sia stata un’indegna proliferazione del germe del trasformismo, fino al punto da fare cadere Governi legittimamente eletti. La degenerazione di una certa politica, intesa come mero esercizio del potere, comporta che molti cambiano partito come se niente fosse, sulla base, soprattutto, delle convenienze personali. Renzi non ha fatto altro che incentivare ulteriormente questo fenomeno perverso, cambiando radicalmente il codice genetico del PD e trasformandolo da un partito di centrosinistra ad un partito di centro che guarda a destra (il cosiddetto Partito della Nazione è nei fatti). A tal proposito, è bene ricordare che Renzi governa con un Partito dichiaratamente di centrodestra (il Nuovo Centro Destra di Alfano) e regge la propria maggioranza parlamentare, al Senato, grazie ai voti determinanti dei fuoriusciti di Forza Italia guidati da Verdini, noto plurinquisito ex berlusconiano. Nel contempo, la cosiddetta sinistra del PD è stata marginalizzata e diversi suoi esponenti indotti ad andarsene, mentre in politica economica le scelte sono quelle volute dalla Confindustria e dai poteri forti.
La Sezione cittadina “Antonio Gramsci” entra nel merito delle dinamiche cittadine attaccando il PD senza giri di parole: “Ciò che sta accadendo a Bisceglie è la logica conseguenza di quello che è il trasformismo del PD, che, inevitabilmente, si ripercuote anche a livello locale, dove, sia detto per inciso, il record dei cambiamenti di casacca spetta ancora a taluni esponenti del centrodestra. E’ indubbio che le reazioni, all’interno del PD di Bisceglie, lasciano trasparire una comprensibile preoccupazione per l’inevitabile mutamento degli equilibri interni del Circolo e provinciali. Da un Partito serio ci saremmo attesi la convocazione di una conferenza stampa, come prassi vorrebbe, con la presenza di dirigenti nazionali, regionali e locali, Presidente Emiliano compreso, per spiegare gli avvenimenti alla cittadinanza, ma, questo, non è ancora accaduto. I Comunisti, pur attenti a ciò che accade, non intendono speculare sulle vicissitudini del PD cittadino, né si appassionano alle lotte interne degli altri Partiti : i cittadini sapranno giudicare. Ci preoccupano di più le soluzioni da dare alle tante problematiche che attanagliano la Città ed ai tanti giovani che sono senza un lavoro.
La nota chiude con un monito alla politica ed al suo isolamento da parte dei cittadini: “Quanto sta accadendo rischia di approfondire ulteriormente il solco tra i cittadini e la politica tutta ed aprire la strada ad un incremento dell’astensionismo e dell’antipolitica. La politica avvii subito una riflessione approfondita e torni ad essere una cosa seria.