La locale sezione del Partito Comunisti D’ Italia ha diramato un comunicato stampa in appoggio allo sciopero del mondo dell’istruzione attualmente in corso. Sul DDL “la Buona Scuola” i membri della sezione PCDI di via Cialdini scrivono: “La vera buona scuola è pubblica, accessibile a tutti e luogo del pensiero critico”. Questa nuova legge, fortemente voluta dal governo Renzi, per i militanti PCDI non avrebbe fatto altro che introdurre: “L’aziendalizzazione dei luoghi di formazione che rischiano di diventare totalmente asserviti al potere economico ed alle leggi del mercato del lavoro, specialmente con l’introduzione della figura del preside manager. Ha introdotto anche i finanziamenti privati per risolvere i problemi economici della scuola pubblica e l’apprendistato come vera e propria forma di sfruttamento, di manodopera a costo zero che dequalifica l’istruzione tecnico-professionale del nostro paese”. Inoltre nello scritto inviatoci in redazione il PCDI biscegliese denuncia come sia prevista anche una sostanziale diminuzione della spesa pubblica in favore dell’istruzione, dall’attuale 3,7% del PIL si passerà al 3,5% entro il 2020.

Per i Comunisti d’Italia la scuola dovrebbe essere improntata su altri valori, completamente diversi, anzi opposti da quelli del DDL della “Buona Scuola”: “La scuola che ci meritiamo è l’opposto di quella classista e manageriale voluta dal due Renzi-Giannini, lottiamo per una scuola che sia:

– Pubblica perché il sapere deve essere il volano della crescita nazionale. E’ necessario un corposo investimento dello Stato che ridia dignità all’istruzione pubblica.

– Laica perché rispettosa di tutte le sensibilità e le culture

– Aperta a tutte e a tutti come scritto nell’art.34 della costituzione. Per rendere effettivo questo diritto è necessario un sostegno ai ragazzi ed alle famiglie attraverso l’aumento delle borse di studio e di strumenti nuovi come il reddito di formazione.

– Democratica perché sono necessari più spazi di partecipazione e decisione per docenti e studenti

– Luogo del pensiero critico perché solo il sapere rende liberi. Prigionieri dell’ignoranza, siamo condannati ad una schiavitù passiva”