Il Partito Comunista d’Italia non usa giri di parole per esprimere tutto il suo dissenso nei confronti del voto del Senato sul caso Azzollini: “Quanto accaduto è senza mezzi termini vergognoso. Uno spettacolo a dir poco desolante che conferma come l’attuale guida di questo Paese sia assuefatta al potere e cerchi solo di autotutelarsi”.
L’attacco politico degli esponenti locali del PCdI è tutto indirizzato nei confronti del Partito Democratico o meglio di “questa scellerata maggioranza di governo” che secondo i comunisti ha votato a sostegno di Azzollini. La vicenda viene chiaramente rapportata alla realtà locale ed al contesto della CDP e dei suoi lavoratori: “Ci chiediamo come sia possibile che lo stesso partito che è espressione di chi è a guida dell’amministrazione straordinaria di ciò che resta della CDP dopo il saccheggio perpetrato negli anni possa poi tirarsi indietro e vanificare la cospicua attività della Magistratura, anziché dare un segnale chiaro di legalità e di rispetto dell’indipendenza del lavoro della Procura. Il salvataggio del Senatore rappresenta uno schiaffo non solo per i lavoratori e per i pazienti della Casa Divina Provvidenza, ma per tutta la cittadinanza e l’intero Paese”
Le dichiarazioni post voto di alcuni esponenti della maggioranza che avevano criticato il salvataggio di Azzollini (leggi qui) sono state definite dal PCdI come dichiarazioni “di imbarazzo (o imbarazzanti?)” ed ancora più gravi, secondo il giudizio dei comunisti biscegliesi, sono state le parole di Renzi che hanno “bistrattato meschinamente tutto il lavoro della Procura di Trani. Sono vicende come queste che contribuiscono all’allontanamento dei cittadini dalla politica e che alimentano il pericoloso virus dell’antipolitica e dell’astensionismo”
La sez. Antonio Gramsci di Bisceglie del Partito Comunista d’Italia non ha dubbi che siano proprio vicende simili a rendere evidente “la necessità in Italia di un vero partito di Sinistra che faccia della “questione morale”, della tutela dei diritti dei lavoratori, della sanità e della scuola pubblica la bussola del suo agire politico per la società”.