Giunge in redazione una nota stampa del Pci biscegliese relativa alla situazione dell’igiene urbana, discussa ampiamente nell’ultimo consiglio comunale del 16 gennaio scorso.
“Nel corso degli ultimi mesi, addirittura anni, il Partito Comunista Italiano nell’interesse della cittadinanza ha più volte sollecitato l’Amministrazione a prestare maggiore attenzione circa la situazione dell’igiene urbana. Ne sono testimonianza gli interventi in Consiglio comunale, le note stampa e i manifesti con i quali abbiamo denunciato le criticità del servizio: strade sporche inondate di rifiuti, bidoni danneggiati e maleodoranti, il cui lavaggio era effettuato solo saltuariamente, tanto per citarne alcune”, e da via Cialdini aggiungono: “Quanto si sta verificando nell’ultimo periodo, a seguito di una frettolosa e superficiale attivazione del servizio di raccolta differenziata porta a porta, è solo l’ultimo di una lunga serie di disagi che i cittadini si sono trovati ad affrontare a causa di un’approssimativa gestione del servizio e di un controllo che doveva essere più pressante da parte dei nostri amministratori. L’attività di sensibilizzazione e comunicazione circa le modalità e i tempi del servizio di raccolta differenziata è stata del tutto carente“.
“Le criticità emerse nel nuovo sistema cosiddetto ‘porta a porta’”, sottolineano gli esponenti Pci locali, “che prevede il quotidiano trasporto in strada dei mastelli, sono innumerevoli: dal disagio lamentato da anziani e disabili alle condizioni igienico-sanitarie dei mastelli da riportare in casa, dalle discariche a cielo aperto nella città e nella campagna all’eccessivo numero di bidoni ammassati accanto ai portoni. Prima che la situazione diventasse di vera e propria emergenza, i Comunisti avevano, da soli, prontamente segnalato tutto ciò che poi sarebbe effettivamente accaduto, in apertura del consiglio comunale del 13/12/2016, attraverso il puntuale intervento del Presidente del Consiglio Franco Napoletano“.
“Come se ciò non bastasse”, si legge nella nota, “contro l’attuale gestore vi è stato un provvedimento interdittivo antimafia del Prefetto di Bari, che impedirebbe alla Camassambiente di essere parte contrattuale con il Comune di Bisceglie. Si tratta di un provvedimento di una gravità inaudita, che lascia supporre la presenza di rapporti con la criminalità e sul quale le altre forze di opposizione, a differenza, ancora una volta, dei Comunisti, hanno mostrato uno strano silenzio nel Consiglio comunale del 16/01/2017, mentre si sperticavano di lodi per il progetto della raccolta differenziata. Non a caso, in passato, il Comune di Bisceglie si dotò di una struttura consortile (che avrebbe meritato miglior sorte) di cui era socio di maggioranza e ne deteneva il pieno controllo”.
“Sta di fatto che da quando il servizio è stato appaltato ad aziende interamente private, la pulizia della città è peggiorata, a fronte di una tariffa notevolmente aumentata. A pagarne le conseguenze sono stati i cittadini ed in particolar modo quelli onesti e puntuali nel pagamento Tari”, mettono in luce i responsabili Pci.
E in conclusione: “Chiediamo che l’Amministrazione comunale vigili più attentamente sul gestore del servizio di igiene urbana, chiunque esso sia e si impegni a far modificare il sistema di raccolta differenziata dei rifiuti, su basi più eque per i cittadini e più efficaci per la città. In particolare auspichiamo che la raccolta diventi realmente “porta a porta”, soprattutto per le fasce più deboli (anziani e disabili) e che si adotti il meccanismo delle buste personalizzate con codice identificativo, da lasciare temporaneamente in strada o da conferire in cassonetti pubblici appositi. Infine, ci auguriamo che l’Amministrazione faccia rispettare al gestore del servizio l’impegno progettuale assunto di coinvolgere preventivamente i cittadini con una “massiccia campagna di informazione e di sensibilizzazione” sulla raccolta differenziata. L’aumento della percentuale di raccolta differenziata, nel più ampio obiettivo della strategia “Rifiuti Zero” e della “Tariffa Puntuale”, rappresenta un’importante rivoluzione sul piano della civiltà per la nostra città, oltre che un obbligo di legge ed andrebbe effettuata con il coinvolgimento e la collaborazione della cittadinanza, alla quale vanno spiegati i benefici in termini ambientali ed economici, evitando, però, di arrecare disagi alla collettività, come, purtroppo, è accaduto finora”.