“Registriamo nuovi interventi sulla questione del tesseramento al Pd di Bisceglie del sindaco Spina e della sua Amministrazione, di fronte ai quali non è possibile mantenere oltre l’atteggiamento che ci siamo imposti di silenzio e riflessione”. Comincia così una nota della segreteria del Pd di Bisceglie in risposta alle affermazioni dei consiglieri regionali Ruggiero Mennea e Filippo Caracciolo (leggi qui). “Di certo il tesseramento del sindaco Spina ha notevoli conseguenze sul piano provinciale e regionale, ma è sulla testa dei dirigenti e dei consiglieri comunali del Pd di Bisceglie che la decisione di ammettere o meno il tesseramento in questione produrrà le sue conseguenze più importanti”, prosegue il comunicato del Partito Democratico locale, coordinato da Roberta Rigante, che subentrerà in consiglio comunale al dimissionario Francesco Boccia.
“Eppure a nessuno, o quasi, interessa sapere quale sacrificio in termini di credibilità viene chiesto ai dirigenti di una sezione che ha avviato nel 2013 un coraggioso progetto di rinnovamento, alternativo ai vari Spina, Napoletano, e via dicendo che da vent’anni amministrano la Città”, si legge ancora nella nota del Pd. “Nessuno, o quasi, pare domandarsi cosa accadrà, all’indomani di tale tesseramento (laddove ammesso), in consiglio comunale, dove il gruppo consiliare del Pd ha sempre svolto il suo ruolo dai banchi dell’opposizione a questa Amministrazione, un’opposizione non già aprioristica e ottusa, ma su precisi e riscontrabili fatti amministrativi. Nessuno, o quasi, si sta domandando quante risorse stiamo allontanando e demotivando, cedendole ai vari Grillo e Salvini o, peggio, al dilagante astensionismo, con operazioni ai più incomprensibili, nel nome della ‘politica’, quella con la ‘p’ minuscola, che è solo consensi e potere”.
“La sezione cittadina si soffermerà sulla questione al prossimo già convocato Coordinamento cittadino”, scrive il segretario cittadino del Pd, “ma in questo turbinio di comunicati, controcomunicati, dichiarazioni, controdichiarazioni, attacchi smodati da parte di neo-iscritti e aspiranti tali agli uomini che rappresentano il Pd nelle Istituzioni, su questo palcoscenico in cui regna sovrana l’autoreferenzialità, la Segreteria di Bisceglie torna a ribadire che lo Statuto del Pd e le sue regole non possono e non devono essere superati”.
“Una comunità può dirsi tale solo in nome della sua storia, della sua identità, dei suoi valori, il cui abdicare non è consentito neppure se il corrispettivo sono “pregevoli” (pregevoli?) operazioni politiche”, si legge in conclusione nel comunicato del Pd di Bisceglie. “Ci confortano i tanti messaggi che ci provengono dalla città e che ci incoraggiano a perseguire la nostra battaglia contro il trasformismo e il qualunquismo, per una Politica, questa volta con la P maiuscola, che è esclusivamente progettualità e cura di ciò che è comune e per la difesa della dignità di un grande partito quale è il Partito Democratico che, è vero, deve aprirsi a nuove energie ma non deve tradire se stesso”.