Termina al primo turno la partita per eleggere il nuovo segretario del Pd di Bisceglie, che sarà Vito Boccia. È questo l’epilogo del congresso tenutosi domenica 22 ottobre all’ex monastero Santa Croce. Il risultato però è stato contestato dai sostenitori della mozione di Bartolo Sasso sostenuta da Francesco Boccia. Ma procediamo con ordine.
I voti validi sono stati 947 su 1579 iscritti. Vito Boccia, sostenuto dall’ex sindaco Francesco Spina e dalla maggioranza in consiglio comunale, ha conseguito 484 preferenze (51.11%), che gli hanno consentito di superare la soglia del 50% più un voto, necessaria a chiudere i giochi al primo round, senza necessità di dover ricorrere al ballottaggio. Bartolo Sasso, sostenuto dal deputato Francesco Boccia, ha totalizzato 294 voti (31,04%) mentre la mozione renziana incarnata da Angelo Somma si è fermata a 169 preferenze (17,85%). Cinque sono state le schede bianche e altrettante quelle nulle. In base a questi risultati, entrano nel consiglio direttivo del Pd cittadino 19 candidati della mozione di Vito Boccia (vale a dire Pompeo Camero, Dora Stoico, Carmelo Fuoco, Gabriella Baldini, Giovanni Caprioli, Grazia Ventura, Natale Monopoli, Elvira Di Corrado, Giuseppe Sannicandro, Angela Pasquale, Pasquale Parisi, Feliciana Antonia Di Corrado, Antonio Todisco, Lucrezia Papagni, Vincenzo Antonio Gallo, Carmela Di Benedetto, Luigi Di Tullio, Nicoletta Ieva e Vincenzo Di Pierro); 10 di quella di Bartolo Sasso (ovvero Berardino Cozzoli, Donata Di Pinto, Mauro Di Terlizzi, Maria De Toma, Mario Celestino, Ivana Pedone, Adriano Cozzoli, Federica Simone e Giampiero Di Pierro) e 6 di quella di Angelo Somma (Felice Curci, Marta Sette, Francesco Di Reda, Angelica Curci, Matteo Evangelista e Rossana Di Liddo).
Sul verdetto delle urne però c’è da registrare la contestazione dei sostenitori della mozione di Bartolo Sasso, secondo cui circa cento giovani democratici, non aventi diritto di voto, gli stessi non ammessi in fase di tesseramento al Pd, sarebbero stati invitati a votare al congresso con una mail inviata nella notte tra sabato 21 e domenica 22 all’01:30. Secondo gli aderenti alla mozione sostenuta da Francesco Boccia, il responso, senza quei voti, avrebbe visto in testa Vito Boccia con il 40% circa dei voti, seguito da Bartolo Sasso con il 35% e Angelo Somma con il 20%. Esito che avrebbe imposto il ballottaggio. Alcuni esponenti della mozione Sasso, a questo proposito, minacciano il ricorso in Tribunale.
“A Bisceglie il congresso ha dato un responso chiaro: il ballottaggio. Nessun candidato nei singoli seggi ha mai raggiunto il 51%”, si legge nella nota dei sostenitori di Bartolo Sasso. “In tre seggi su quattro i numeri sono stati sempre gli stessi e in un equilibrio sintetizzabile da queste percentuali medie mai superate dai singoli candidati: 40-43% Vito Boccia, 35-38% Sasso, 22-25% Somma”.
“All’improvviso nel quarto seggio appare una lista di circa 100 giovani democratici (la stragrande maggioranza mai visti nel circolo del partito) trasmessa la notte scorsa, da una commissione di giovani democratici la cui veridicità e natura non è stata accertata”, si legge ancora nel comunicato stampa. “La partecipazione improvvisa di gran parte di questi giovani elettori, tutti sostenitori del candidato Vito Boccia, come è desumibile dai nomi di chi ha votato e dai legami di appartenenza, ha alterato e modificato il risultato del congresso e l’intero confronto, falsandolo. Nel quarto seggio che senza i giovani sarebbe finito come gli altri tre, c’è stata un’alterazione evidente del risultato”.
“Il congresso di Bisceglie è stato clamorosamente falsato”, sostengono quindi gli aderenti alla mozione Sasso, “da un elenco trasmesso nella notte. Per questa ragione, la mozione che rappresentiamo chiede l’indizione immediata del ballottaggio per la prossima settimana così come previsto dal regolamento. Senza queste tessere improvvisamente apparse nella notte l’esito sarebbe stato quello atteso da tutti: il ballottaggio. In giornata sarà presentato ricorso alle commissioni di garanzia e la vicenda finirà, senza un immediato intervento degli organi preposti, parallelamente in tribunale”.
Per quel che concerne la segreteria provinciale, De Fazio (area Michele Emiliano-Francesco Boccia) ha raggiunto il 63% con 514 voti, esprimendo 12 componenti nell’assemblea provinciale, mentre Marchio Rossi (area renziana) si è attestato al 37% con 293, voti eleggendo sette componenti nell’assemblea provinciale, dove non ci saranno esponenti della lista di Vito Boccia, sostenuta da Francesco Spina. Questo risultato andrà ora a sommarsi a quello degli altri congressi cittadini per conoscere il nome del nuovo segretario provinciale del Pd.