Per il Movimento 5 stelle l’ultimo consiglio comunale, quello dello scorso 6 novembre in cui si è approvato il piano sociale di zona, ha fatto emergere “per l’ennesima volta l’insipienza politica dell’Amministrazione Angarano e dei suoi consiglieri” e “il silenzio assordante proveniente dai banchi della maggioranza nel dibattito che ha preceduto l’approvazione del Piano”.

“Durante il consiglio”, sostengono i pentastellati biscegliesi, “il sindaco Angarano ha sostenuto con forza di non ritenerlo uno strumento politico. Il Movimento 5 Stelle Bisceglie, invece, non condivide la posizione del primo cittadino sostenendo l’importanza dell’indirizzo politico su cui si fondano le scelte alla base del Piano sociale di zona: ha un significato politico fortissimo l’allocazione delle risorse finanziarie nei vari ambiti di cui è composto il Piano, prevedere investimenti o stanziamenti in certi ambiti piuttosto che in altri dà il senso di una visione strategica sulle politiche sociali che a questa Amministrazione manca”, sottolineano gli attivisti che evidenziano: “il Piano approvato non è altro che un copia incolla – anche mal riuscito – dei Piani redatti dalle giunte precedenti“.

Lo stesso portavoce M5s in consiglio, Enzo Amendolagine, ha affermato che “L’amministrazione rimarca, nel Piano, le insufficienze delle azioni previste, ma lo adotta senza alcun aggiornamento e sostanzialmente nella stessa configurazione dei piani di Spina e Fata, che infatti benevolmente votano a favore”. “Il copia incolla”, fa notare Amendolagine”, è lampante e non spiegabile con la scusante del mero errore materiale o dei refusi: sono passati già due anni dall’approvazione del nuovo Codice degli Appalti e nel Piano Sociale di Zona approvato si continua a citare, in più di un passaggio, il vecchio Codice (dlgs 163/2016) quando si fa riferimento alle procedure di affidamento dei servizi previsti”.

Amendolagine ha tenuto a mettere in risalto, in consiglio comunale, altre criticità che, a suo dire, emergono dal Piano: i ritardi nell’assistenza specialistica agli alunni disabili che l’amministrazione attribuisce a fantomatiche criticità nell’affidamento degli appalti del servizio; l’insufficienza dei due centri polivalenti per anziani – considerando l’ambito territoriale Trani-Bisceglie – in prospettiva dell’incremento della popolazione anziana; le istanze di accesso agevolato alle strutture di assistenza psico-sociale, convenzionate con l’Asl, soddisfacenti per Trani a discapito di Bisceglie; il ritardo rispetto alla media nazionale di altre province pugliesi dell’assistenza domiciliare integrata per gli over 65; l’impossibilità di garantire a tutti i bambini con disagio economico il servizio di mensa scolastica; i bambini  vengono così privati di un momento importante di socializzazione e della possibilità di partecipare pienamente alle attività didattiche pomeridiane in quanto vengono prelevati prima di pranzo da scuola dai genitori; l’assenza di azioni concrete di contrasto alla piaga sociale della ludopatia.

Il Portavoce M5S ha puntato l’attenzione anche sugli aspetti inerenti la copertura economica complessiva per Bisceglie per il Piano 2018 e su quelli di programmazione finanziaria inerenti il Piano 2019: “Come mai, vista l’identica compartecipazione da bilancio in termini finanziari e di servizi, Trani dispone di 38.000 euro in più rispetto a Bisceglie?”. E ancora: “I correttivi e gli interventi di riprogrammazione finanziaria a favore del Piano 2019 dovranno essere adottati al più presto: temo non ci siano i tempi tecnici per procedere ad una riprogrammazione delle risorse per l’anno a venire”.

Il Movimento 5 Stelle Bisceglie, tramite il suo portavoce, ha proposto in consiglio di dotare Bisceglie di uno strumento integrato e capillare di monitoraggio dei bisogni, della povertà dimenticata o invisibile che coinvolga farmacie, medici di base, pediatri, scuola, associazioni di volontariato, un “Comitato permanente per il monitoraggio del disagio socio economico“.

“Il consigliere Amendolagine si è astenuto nella votazione sul Piano Sociale di Zona. Una sospensione del giudizio che lascia la porta aperta alla speranza dell’accoglimento, da parte dell’Amministrazione, delle osservazioni e proposte del Movimento in tempi brevi. Se nulla dovesse cambiare e se nessuna reazione dovesse arrivare, la sospensione del giudizio del M5S si trasformerà in una categorica bocciatura”, concludono i 5 stelle.