La pronuncia della sezione regionale della Corte dei Conti, la numero 122/2016 depositata lo scorso 3 giugno, sull’operato del comune di Bisceglie nel corso degli esercizi finanziari 2012 e 2013 (leggi qui) è stato uno degli argomenti caldi del consiglio comunale tenutosi mercoledì 29 giugno. Maggioranza e opposizione sono rimaste ferme sulle proprie posizioni, già espresse pubblicamente sulla stampa.

“I debiti fuori bilancio sono passati da 4.4 milioni nel 2012 a 1.2 nel 2015, spese urgenti per la città, e ci siamo allineati su due parametri di deficitarietà”, ha esordito il sindaco Francesco Spina discutendo il punto 2 all’ordine del giorno. “Ci stiamo evidentemente allineando alle osservazioni della Corte dei Conti, che restano comunque un pungolo per fare sempre meglio in futuro. Ci hanno chiesto una valanga di documenti mentre stavamo lavorando al bilancio consuntivo. È stata una dura prova ma devo dire che i dirigenti, Angelo Pedone in primis, e il segretario generale Lazzaro hanno superato ampiamente l’esame e per questo li ringrazio. Nelle osservazioni non ci sono mai le parole ‘illeicità’ e ‘illegittimità’, che sono ben diverse da ‘irregolarità’. Non è mai arrivato un rilievo penale e contabile in 10 anni. Ecco perché la nostra macchina amministrativa è corretta, onesta e capace. Il bilancio ora si può definire un gioiellino”.

In totale disaccordo Roberta Rigante (Pd): “Abbiamo sempre denunciato l’abuso dello strumento dei debiti fuori bilancio. La pronuncia della Corte dei Conti non fa altro che confermare quanto abbiamo sempre detto e boccia in maniera severissima la gestione economico-finanziaria dell’ente, nonostante i tentativi di ridimensionamento del sindaco. Prendiamo atto delle misure correttive varate dalla giunta (leggi qui) che tuttavia restano tardive e insufficienti”. Dello stesso tenore le affermazioni del capogruppo del Pd, Angelantonio Angarano, che si è rivolto in modo frontale alla maggioranza e al primo cittadino: “È inutile stare qui a ripetere tutti gli sforamenti dei parametri.  La verità è che siete incapaci di amministrare senza ricorrere ai debiti fuori bilancio perché non sapete gestire la spesa. Far finta che non sia successo niente e non avere rispetto di come si utilizzano i soldi presi dalle tasche dei cittadini, vuol dire non amministrare bene. E l’inefficienza si va a ripercuotere sui cittadini. Ma come avete speso 15 milioni in 5 anni?”. Di qui la proposta di Angarano: “Perché non costituiamo una commissione maggioranza-opposizione per appurare, gratis, come sono stati spesi quei soldi? Il tenore della pronuncia è grave e affinché sia costruttiva deve spingere a cambiare rotta per diminuire l’abnorme mole di debiti fuori bilancio”.

Sempre dai banchi dell’opposizione il consigliere Gianni Casella (Dc) ha acceso i riflettori, invece, sull’operato dei dirigenti del Comune. “La Corte dei conti”, ha dichiarato Casella, “ha disegnato una situazione disastrosa a livello dirigenziale. Ed è preoccupante apprendere e constatare che la parte politica, che deve dare l’indirizzo, e la parte amministrativa, che deve recepire quell’indirizzo, non vadano all’unisono”. In particolare Casella, leggendo la pronuncia della Corte dei Conti, ha puntato il dito contro il dirigente della ripartizione amministrativa e contabile, Pompeo Camero. “Speriamo che i dirigenti in futuro possano seguire l’indirizzo politico meglio di chi oggi ha dimostrato il contrario, non portando benefici né alla parte politica né alla città”.

“Sembra che la Corte dei Conti mi abbia letto nel pensiero”, ha sottolineato la consigliera di minoranza Tonia Spina (CoR). “A suo tempo chiesi in consiglio comunale cosa fossero gli oneri latenti. Nessuno mi seppe dare risposta perché in realtà era un escamotage per mascherare debiti fuori bilancio che non si è voluti far emergere. È necessario porre un punto fermo e dare direttive serie e più severe alla macchina amministrativa, che deve essere governata diversamente. I dirigenti quando prendono impegni devono essere certi che ci sia l’adeguata copertura finanziaria”.

“Dopo l’intervento di Angarano ho cercato nel dispositivo della Corte dei Conti la pena di morte ma non l’ho trovata”, ha ribattuto sarcasticamente il consigliere di maggioranza Enzo Di Pierro. “Tutti sappiamo in che stato sia stata ereditata questa città dalle amministrazioni Napoletano e Spina. Oggi Bisceglie ha un’amministrazione sana e anche in fase dirigenziale abbiamo grandi capacità. Bisogna continuare nel solco intrapreso”.

“Angarano vuole sapere dove siano andati a finire 15 milioni in 5 anni”, ha chiosato il sindaco. “Lo chieda a Casella che è stato mio vice sindaco. In quei 15 milioni, inoltre, rientrano anche i 30mila euro di un debito fuori bilancio contratto oltre dieci anni fa, quando Bartolo Cozzoli era vice sindaco e assessore al bilancio. Come spesso accade, nei debiti fuori bilancio ci sono spese che attengono a molti anni addietro. In questi anni abbiamo persino ridotto la pianta organica da 230 a 180 dipendenti. Oggi questo è senza dubbio un Comune modello”.