I consiglieri provinciali di maggioranza di centrodestra Luigi Rosario Antonucci, Tonia Spina, Giuseppe Corrado, Sabino Miccoli, Raffaele Rutigliano e Benedetto Silvestri Vigilante (tutti tranne Andrea Minervino) hanno rimesso nelle mani del Presidente Spina le proprie deleghe consiliari (il che non significa che si dimettono da consiglieri). Questo è avvenuto dopo una riunione di maggioranza tenutasi stamane, dopo il caso della richiesta di tesseramento di Spina e altre 362 persone al Partito Democratico.
“Dopo una riunione di maggioranza tenutasi nella mattinata di oggi 28 gennaio, convocata d’urgenza dal Presidente Spina, i sottoscritti consiglieri provinciali di maggioranza hanno rimesso nelle mani del Presidente le proprie deleghe consiliari” si legge nella nota congiunta firmata dai consiglieri e anche da Spina. “Il Presidente Spina si è impegnato in modo condiviso a portare la situazione politica all’esame della massima assise consiliare, affinché si possa affrontare in modo congiunto ed approfondito la situazione politica del contesto provinciale; riflessione alla quale il Presidente della Provincia si presenterà dimissionario”.
Il presidente Spina, lo scorso mese di aprile, una volta incaricato dall’allora candidato governatore Michele Emiliano di coordinare le liste a suo nome nel territorio provinciale, decise di portare le sue dimissioni da presidente della provincia all’attenzione del consiglio provinciale. Alcuni giorni dopo inviò una missiva con richiesta di delucidazioni al Ministero dell’Interno per conoscere gli effetti di tale decisione. Nel consiglio provinciale, che si tenne il 24 aprile 2015, i consiglieri di maggioranza (centrodestra) e opposizione (centrosinistra) rinviarono ogni decisione a quando Prefettura e Ministero dell’Interno avrebbero fornito chiarimenti in merito agli sviluppi provocati dalle dimissioni di Spina. Chiarimenti che non sono più arrivati, facendo restare quella situazione nel limbo più assoluto, con Spina che aveva messo sul tavolo le sue dimissioni, senza di fatto presentarle, rimasto in carica.
Nel consiglio provinciale di domani, dunque, dopo 9 mesi, il presidente Spina rimetterà nuovamente sul tavolo le sue dimissioni. Resta da vedere quale sarà l’epilogo questa volta.