Si è svolta questa mattina la prima parte della doppia seduta di consiglio comunale prevista per oggi. La massima assise cittadina si è riunita per un question time atto a fornire risposte a otto interrogazioni provenienti dagli esponenti dell’opposizione, sei delle quali presentate dal consigliere Francesco Spina. Questi, che aveva richiesto risposta scritta per ciascuna delle sue interrogazioni, ha aperto la seduta con una premessa: “Da ora in poi pretenderò formalmente che la risposta scritta alle interrogazioni presentate venga firmata dal sindaco o da un suo assessore e non solo corredata da note tecniche e dirigenziali”. Proprio sulla base di questa premessa, ben quattro dei punti all’ordine del giorno sono stati rinviati per richiesta del consigliere Spina, che ha giudicato insufficienti le risposte dell’amministrazione alle sue domande inerenti i contributi dati alle associazioni, i lavori da svolgere al Paladolmen, la rendicontazione elettorale e gli stipendi del sindaco, assessori e presidente del consiglio comunale. Proprio su questo tema (il secondo all’ordine del giorno) si è acceso lo scontro politico fra il consigliere Spina e il sindaco Angelantonio Angarano. I toni si sono alzati e Spina ha accusato Angarano di fare “insinuazioni di antigiuridicità che sono delle vere e proprio intimidazioni”. Il primo cittadino, rispondendo alle accuse di una mancata risposta scritta nella documentazione fornita ai consiglieri, si è detto “disponibile a rispondere in consiglio comunale, dove tutto ciò che viene detto viene messo a verbale”. Angarano ha quindi dichiarato: “Sono disposto a mettere nero su bianco la mia risposta e a consegnargliela anche in giornata in forma cartacea con la mia firma”. Proposta rifiutata dallo stesso Spina, che invece ha detto di voler aspettare la risposta scritta del sindaco per poterne parlare in un prossimo consiglio comunale.
Discussione serrata è invece avvenuta sul tema della stagione teatrale e dei lavori al Teatro Garibaldi. “Perché paghiamo la stessa somma dello scorso anno al Teatro Pubblico Pugliese se la stagione teatrale vale un decimo della scorsa e qual è la somma che i gestori del Teatro Politeama percepiranno per ospitare gli spettacoli che non si svolgeranno al Garibaldi? Sono tutte domande a cui non esiste risposta”, ha dichiarato Spina. Il consigliere di opposizione ha poi proseguito: “La relazioncina del dirigente senza una copia del contratto che è stato eventualmente firmato con il Teatro Pubblico Pugliese non la si può ritenere esaustiva”. Agli appunti dell’ex primo cittadino ha risposto l’assessore competente Tonia Spina: “Il teatro era inagibile e quindi ancora oggi mi chiedo come abbiate fatto a far svolgere le iniziative lì dentro. Il progetto esecutivo dei lavori riguarda l’adeguamento della struttura alle norme di prevenzione del rischio di incendi come indicato dai Vigili del Fuoco di Bari nel 2015. Il costo dei lavori è di 270mila euro, risorse che sono state trovate ed accantonate, quindi a gennaio ci sarà il bando di gara e i lavori cominceranno. Il Garibaldi è il fiore all’occhiello della nostra città ma attualmente non è fruibile perché non garantisce sicurezza a spettatori e famiglie”.
Non si è fatta attendere la contro-replica dell’ex sindaco: “Il teatro era perfettamente agibile e sarebbero bastate le prescrizioni adottate negli scorsi anni per aprirlo. I lavori da lei indicati sono eseguibili in un mese, da una buona amministrazione anche in dieci giorni. Invece siamo condannati alla peggiore stagione teatrale di sempre e gli abbonamenti sono calati del 100%”. Francesco Spina ha quindi annunciato che anche in questo caso riproporrà la medesima interrogazione prossimamente per poter visionare la convenzione con il Teatro Pubblico Pugliese e le previsioni riguardanti le entrate degli abbonamenti e dei biglietti staccati per gli spettacoli.
La discussione sul punto relativo all’installazione della rete Wifi gratuita è stata invece molto rapida, visti i recenti aggiornamenti sulla questione.
Si è poi discusso della interrogazione in materia di assegnazione alloggi di edilizia residenziale pubblica presentata dai consiglieri di opposizione Alfonso Russo, Domenico Baldini, Vittorio Fata e Giorgia Preziosa. Proprio quest’ultima ha preso la parola definendo “non soddisfacente” la risposta scritta ottenuta dall’ufficio competente. “Come mai non si riesce a rendere fruibili i 53 alloggi di edilizia residenziale pubblica previsti nel bando del 2016 e come si pensa di poter rendere fruibili quelli che verranno?”, ha quindi chiesto la consigliera Preziosa. Per l’amministrazione comunale ha risposto l’assessore alle politiche sociali Roberta Rigante: “A fine 2016 è stato assegnato ad un’associazione esterna il compito di elaborare una graduatoria previa attività di verifica delle condizioni dichiarate dai partecipanti al bando, ovvero 248 persone, considerando solo le richieste pervenute entro i termini indicati. La pubblicazione della graduatoria provvisoria sarebbe dovuta avvenire già a dicembre 2016, cioè 90 giorni dopo la chiusura bando. Ciò non è avvenuto, perché all’ente era già nota l’impossibilità dell’ufficio tecnico di far fronte, nell’ordinario orario di servizio, a suddette verifiche (se i richiedenti siano stati occupanti abusivi di abitazioni pubbliche in passato o già assegnatari delle stesse, ndr)”. L’assessore ha poi aggiunto: “Gli alloggi, differentemente da quanto detto dalla consigliera Preziosa, non sono 53. Quelli sono gli alloggi che l’ufficio tecnico è chiamato a verificare sulla base delle dichiarazioni dei richiedenti, mentre gli alloggi attualmente in costruzione e da assegnare sono 35”.
La contro-replica è arrivata per voce di Vittorio Fata: “Non sono soddisfatto dalla risposta dell’amministrazione e concordo con il consigliere Spina nel dire che mancano le risposte politiche. Se noi, con le precedenti amministrazioni, non avessimo fatto serie politiche abitative per permettere la costruzione di queste case popolari, oggi non staremmo parlando di graduatorie e assegnazioni. Nell’ultima parte del mio mandato stavamo pensando a soluzioni alternative per far fronte a quelle mancanze di fondi e di organico che ben conosco. Ci sono strade più veloci per concludere questa graduatoria, creando le condizioni affinché determinati uffici si possano occupare solo di questo. Evitiamo la nascita di problemi di ordine pubblico”.
Il question time si è quindi chiuso con la discussione relativa all’ultima interrogazione, presentata dal consigliere Vincenzo Amendolagine in materia di protezione civile. Anche l’esponente del Movimento 5 Stelle ha ritenuto “parziale ed insufficiente” la risposta della “sola ripartizione tecnica”. Il consigliere d’opposizione ha quindi aggiunto: “La nostra interrogazione mirava a conoscere l’eventuale piano di protezione civile della città di Bisceglie, che non solo deve esserci ma deve essere anche noto a chi deve poi intervenire in casi di emergenza. La protezione civile non può limitarsi alla sola fase emergenziale, ma deve essere gestita bene la fase previsionale, quella del monitoraggio, della mappatura dei rischi e della comunicazione. Che tipi di intervento è necessario attuare nell’immediato e quali sono i rischi? Per pensarci non si può aspettare l’aggiornamento del 2019”. La risposta dell’amministrazione è arrivata tramite il vicesindaco Angelo Consiglio: “Grazie alla vostra interrogazione abbiamo provveduto a pubblicare sul sito del Comune il piano di protezione civile che prima non era disponibile. La nostra intenzione è quella di potenziare il sistema di protezione civile con conferenze di servizi e maggiore formazione a tutti i livelli”.