I prossimi 20 e 21 settembre gli elettori italiani saranno chiamati a rispondere al quesito referendario sul taglio dei parlamentari.
Diverse le iniziative politico-culturali a favore del Sì e quelle a sostegno del No. I sostenitori del sì poggiano sui seguenti argomenti: riduzione dei costi della politica, per un risparmio complessivo di oltre 80 milioni di euro annui e una maggiore efficienza del funzionamento del Parlamento, in ragione del minor numero di parlamentari.
Chi sostiene il sì, inoltre, sottolinea che la riforma costituzionale snellirà il processo legislativo, aumenterà la qualità del lavoro dei due rami del Parlamento e adeguerà il numero dei deputati e dei senatori a quello dei parlamentari eletti in altri Paesi europei.
In Europa l’Italia è il Paese con il numero più alto di parlamentari eletti direttamente dal popolo, pari a 945. E’ seguita dalla Germania con circa 700 parlamentari, dalla Gran Bretagna con circa 650 e poi dalla Francia con poco meno di 600.
Chi spinge sulla vittoria del sì desidera proprio un adeguamento a livello europeo, meno sprechi e riduzione dei tempi degli iter legislativi.